Iniziamo da una doverosa premessa: lo scorso 21 maggio per il GP di Imola Mercedes e Ferrari erano pronte a schierare vetture finalmente aggiornate nella tecnica e quindi anche nelle aspettative.
Poi, come noto, la tappa italiana è stata annullata causa alluvione.
Questo il prologo al Grand Prix di Monaco, disputato nel fine settimana, ed alle novità che riguardano i due team.
La scuderia tedesca, dopo i problemi di assetto di inizio stagione, aveva rivoluzionato il fondo della vettura per migliorare la aderenza al suolo, leggasi: la velocità in gara.
È un particolare complicato e dispendioso, di cui i costruttori sono comprensibilmente gelosissimi.
Tutto inutile: nelle qualifiche di Montecarlo, dopo un incidente, la monoposto di Lewis Hamilton è stata sollevata da una gru e quindi il fondo della vettura si è mostrato alla interessata attenzione degli avversari, al gelido silenzio di Toto Wolf, team manager Mercedes che definire furibondo è dir poco, ed alla curiosità degli spettatori presenti, che hanno apprezzato il gustoso siparietto.
Ricordando che, malgrado le migliorie tecniche, entrambi i piloti frecce d’argento a fine gara hanno prodotto risultati comunque simili, è prevedibile che nella stagione in corso difficilmente le Mercedes saranno protagoniste di risultati spettacolari.
E della Ferrari, che si dice? Idem nome sopra, ma aggiungiamo che la predisposizione agonistica della scuderia di Maranello, oltre che richiedere una urgente messa a punto, forse dimentica cio’ che Red Bull insegna: è la sintonia del team la giusta premessa ad un buon punteggio, non il contrario.
Ne avrete conferma tra breve.
Ancora un prologo di cronaca, sempre sul team italiano e quello tedesco: recentemente è circolata la notizia di un trasloco di Hamilton da Mercedes a Ferrari, dietro congruo compenso. In questo caso, considerati gli interessi in gioco e la smentita poi arrivata, è risultato più che eloquente il costante silenzio dei team manager delle due scuderie.
Sulla pista di Montecarlo nel fine settimana ha trovato conferma il pronostico di Bernd Mayländer, dal 2000 pilota ufficiale della safety car di F1, la vettura apripista di ogni competizione, e memoria storica di generazioni di piloti nella massima categoria automobilistica.
Quest’ultimo, durante un incontro concesso prima della gara, a titolo personale aveva previsto la conferma del momento di grazia di Fernando Alonso, ma anche la supremazia delle Red Bull, che resta la squadra da battere.
E così è stato: lo riassume l’ordine di arrivo e lo confermano i distacchi al traguardo.
Primo Max Verstappen, di Red Bull; secondo Fernando Alonso di Aston Martin, ma distanziato di 28 secondi; terzo Esteban Ocon, di Alpine Renault, a +39 secondi; quarto e quinto i due della Mercedes, Hamilton e Russel, ma separati dal gruppo da +39 e +56 secondi; al sesto posto Leclerc di Ferrari, +62 secondi; settima, l’altra Alpine Renault, guidata da Pierre Gasly, a +62.3 secondi; ottavo Carlo Sainz di Ferrari, a +63 secondi.
Per i colori italiani ricordiamo i piloti di Alfa Romeo Ferrari, con Valtteri Bottas e Zhou Guanyu rispettivamente 11° e 13°, ad oltre un giro di distanza del gruppo dei vincitori.
Citazione d’obbligo anche per Sergio Perez, seconda guida di Red Bull, che ha tagliato il traguardo terz’ultimo, con oltre due giri di ritardo.
E proprio la prestazione del pilota messicano ci aiuta a comprendere ciò che le sopra elencate rilevazioni di cronometro testimoniano ma non spiegano.
Le peculiarità del circuito monegasco sono note: il tracciato cittadino, breve e stretto, con minime possibilità di sorpasso, crea problemi nel ricambio termico dei motori e difficoltà di portanza, tanto da costringere i team ad installare alettoni specifici e modificare la potenza delle vetture.
Arrivato a Monaco per difendere il secondo rango nella classifica mondiale, a soli 39 punti dal compagno Verstappen, Perez durante le qualifiche ha schiantato la sua Red Bull contro le barriere ed è quindi stato retrocesso nella ultima posizione della starting grid.
Conseguenza: a Montecarlo, dopo la qualifica, anche la gara del messicano non ha avuto storia.
In casa Ferrari, come anticipato, il problema invece è la sintonia all’interno del team.
Cominciamo dal pre-gara. Charles Leclerc si era assicurato il terzo posto alla linea di partenza e pregustava, almeno davanti al pubblico di casa, un piazzamento sul podio.
Niente da fare: i giudici di gara lo hanno retrocesso sesto per avere ostacolato l’uscita dai box di un pilota che sopraggiungeva alle sue spalle, pericolo che invece era di competenza dei suoi tecnici segnalargli.
Ma non è che l’inizio: al 27° dei 78 giri regolamentari il ferrarista Sainz chiedeva ai tecnici un pronostico sulle condizioni meteo, ricevendo conferma che sino a fine gara non sarebbero cambiate.
Tanto per dire: anche i piloti McLaren e Red Bull, dopo avere rivolto la stessa domanda ai loro teams, si erano sentiti replicare che l’arrivo della pioggia era invece imminente, come poi è infatti accaduto.
Al 36° giro, altra incomprensione tra Sainz ed i tecnici Ferrari.
Lo spagnolo ha chiesto al team informazioni sulle posizioni degli avversari in pista, preparandosi a superare il francese Ocon di Alpine Renault, che lo precedeva. Ma si è sentito rispondere che non c’erano problemi con Hamilton, che invece era alle spalle della rossa italiana.
La mondovisione ha sfumato la risposta di Sainz, polemica per la inutile consulenza.
Proseguiamo: al 55° giro Sainz chiedeva alla scuderia Ferrari di superare il compagno Leclerc che lo precedeva e ne ostacolava il sorpasso. Tuttavia, per eccesso di agonismo, Sainz prima ha sbandato sull’asfalto di Monaco, poi é arrivato 8°, dietro il 6° posto di Leclerc.
Non per caso, segnaliamo quanto invece accadeva in casa Mercedes: il giovane George Russell chiedeva al team di autorizzarlo a superare il compagno Lewis Hamilton, che lo precedeva. Ottenuta risposta negativa, Russell ha diligentemente rallentato e lasciato proseguire il compagno di squadra.
Come previsto da alcune squadre, l’arrivo della pioggia a fine gara, oltre a numerose carambole in pista, ha portato molti piloti ad una sostituzione di pneumatici frettolosa, talvolta disordinata.
Tanto per non fare nomi, al momento del cambio di gommatura, invece di alternarsi, le due Ferrari si sono presentate ai box contemporaneamente.
In attesa del Grand Prix di Spagna in calendario la prossima settimana, concludiamo riportando il terzetto delle posizioni nelle graduatorie iridate per la categoria piloti e costruttori.
Nella prima, Max Verstappen guida la classifica con 144 punti, seguito da Sergio Perez fermo a 105, e Fernando Alonzo salito a 93.
Per i costruttori, il campionato è guidato dalla Red Bull, con 249 lunghezze, che distanzia la Aston Martin a quota 120 e la Mercedes, terza a 119.
La Ferrari invece è solo a 90 punti.
di Andreas Grandi