Ieri e l’altro ieri, a Londra, dopo una forzata assenza nel 2020 causa pandemia, si sono disputate due gare consecutive per la attuale, settima edizione del Campionato mondiale di Formula E.
L’inedito circuito del centro congressi ExCel Aren, alle porte della capitale britannica, ha dato conferma che piu’ ci avviciniamo alla chiusura di stagione, altrettanto cresce l’agonismo tra piloti e squadre.
Se i conduttori gareggiano per la vittoria di campionato e le squadre per la supremazia tecnica, entrambi invece fanno fronte comune per contendersi il ricchissimo mercato che li attende subito dopo: il rinnovo dei contratti di ingaggio e delle sponsorizzazioni.
Esaurita questa doverosa premessa, è arrivato il momento di entrare in pista, e commentare i risultati delle due gare che la edizione 2021 di Formula E Londra ha disputato su un circuito assolutamente inedito.
Ben ventidue erano le curve di un tracciato misto, da ripetere per trentatre volte: in parte al chiuso, ed in parte all’aperto, addirittura con una linea di traguardo in salita.
Questo ha obbligato piloti e team a preparare le vetture ad una gara parzialmente indoor, e parzialmente in esterno, sotto la immancabile pioggia londinese.
Ad ulteriormente complicare il tracciato, il contrasto tra la luminosità: artificiale all’interno; luce naturale, ma complicata dalla pioggia, all’esterno.
Queste problematiche hanno portato i commissari di gara ad imporre ai piloti di moderare la potenza dei loro motori elettrici dai consueti 52kWh ai 47kWhk, piu’ adatti alla pista britannica.
Queste avvertenze sono bastate a disciplinare i piloti?
Macché: come sempre, fatta la legge si è subito trovato l’inganno.
Ma nell’era digitale tutto è controllato da un computer, e dunque i trasgressori sono stati immediatamente scoperti e penalizzati, come leggeremo tra poco.
Chi, invece, ed è capitato spesso, non ha saputo limitare la potenza del motore al particolare circuito londinese di quest’anno, prima é entrato in collisione con gli avversari e poi è si è trovato costretto ad un abbandono della gara inglorioso, quanto inutile ai fini del punteggio finale.
La corsa di sabato ha visto il trionfo con 46’50’’048 del pilota inglese Jake Dennis, del team BMW i Andretti, che ha cosi’ bissato le sue vittorie in questa stagione, e che con questo piazzamento già nella gara #1 avanzava nella classifica generale piloti, ormai vicinissimo al connazionale e capoclassifica Sam Bird della Envision Virgin Racing.
Bird, è il caso di ricordarlo, solo due settimane fa era stato l’indiscusso trionfatore sul circuito cittadino di New York.
Ma a Londra tutto è cambiato: Bird si è trovato costretto al ritiro dopo un contatto in pista con le vetture del connazionale Alexander Sims, di Mahindra Racing, e del neozelandese Mitch Evans, di Jaguar Racing che, approfittiamo per ricordarlo, nel 2019 a Roma è stato il vincitore della prima edizione del GP di Formula E.
Al secondo posto della gara-1 di Londra, a 5’’341 dal vincitore, si è invece piazzato il ventiseienne olandese Nick de Vries, del team Mercedes EQ, mentre il britannico Alex Lynn della Mahindra Racing è terzo, con distacco di 6’’946 dal primo arrivato.
La gara #1 di sabato scorso va ricordata anche per la inarrestabile rimonta dell’italo brasiliano Lucas di Grassi, di Audi Sport ABT Schaeffler: partito tredicesimo, ha recuperato posizioni sino a tagliare il traguardo al sesto posto, conquistandosi un punto supplementare anche per il giro piu’ veloce.
I direttori di gara hanno invece squalificato Sebastian Buemi e Oliver Rowland, piloti di Nissan.e dams: malgrado un buon piazzamento al termine della gara, entrambi sono stati penalizzati per avere spinto i loro motori elettrici ad una potenza superiore ai 48kWh consentiti sul circuito.
Noi lo sapevamo. Loro erano stati avvertiti, ma hanno trasgredito: ed i direttori di gara hanno applicato il regolamento.
Esaurita la parentesi di sabato, è la gara #2 di domenica che ha moltiplicato le emozioni.
Vincitore di questa corsa è stato Alexander Lynn,di Mahindra Racing, che ha cosi’ guadagnato il primo posto in carriera e portato sul podio la sua scuderia per il campionato in corso.
Questo pilota inglese, terzo il giorno precedente, domenica invece ha corso una gara prudente, tattica, cercando di approfittare degli incidenti che hanno portato al ritiro gli avversati Stoffel Vandoorne, di Mercedes EQ-team, ed il britannico Oliver Rowland, di Nissan.e Dams, e costretto alla interruzione della gara gli altri piloti.
Ed è proprio in uno di questi momenti che Lucas di Grassi, in fila come gli altri dietro alla vettura della direzione di gara, la safety car, che procedeva lentamente per mantenere le posizioni in classifica dei conducenti che la seguivano allineati, ha finto di rientrare ai box per tornare invece subito in pista, saltando la coda e portandosi nelle posizioni di testa.
Comportamento scorretto, trucco subito notato dagli inflessibili giudici di gara che, rifiutando ogni contestazione, hanno sanzionato il pilota italo-brasiliano sventolandogli la bandiera nera.
Il che equivale, in parole semplici, ad una immediata squalifica e zero punti al traguardo.
Giornata negativa anche per l’ex-capoclassifica Sam Bird, entrato in collisione con il francese Norman Nato, di ROKit Venturi Racing.
Risultato per entrambi: ritiro dalla gara e zero punti.
Inoltre, ma per il solo Bird, perdita della attuale posizione di capoclassifica piloti, cui si aggiunge un ammonimento che gli costerà una retrocessione di tre posizioni alla prossima corsa.
Al termine della seconda giornata delle gare londinesi, il risultato al traguardo è il seguente:
primo Alexander Lynn, di Mercedes; secondo il compagno di scuderia Nick de Vries; terzo Mitch Evans, di Jaguar Racing.
La classifica piloti invece vede nelle posizioni di testa i piloti Nick de Vries, con 95 punti, Robin Frjins, con 89, e Sam Bird con 81.
Il gruppo di testa della classifica costruttori vede invece al primo posto la Envision Virgin Racing, con 165; seconda la Mercedes-EQ, con 158; terza la Jaguar Racing, 156.
Rimane dunque apertissima la partita per il titolo nelle due gare conclusive del 14 e 15 agosto prossimi, che vedrà il Gran Prix di Germania, edizione 2021, disputarsi sul circuito dell’ex-aeroporto berlinese di Templehoff.
di Andrea Grandi
Foto ed immagini: FIA / Formula E / teams media