È un delle tappe più attese del campionato di Formula E: lo E-Prix di Roma, che nei giorni scorsi si è disputato nel circuito urbano dell’Eur, il quartiere della Esposizione Universale di Roma del 1942, poi annullata a causa della seconda guerra mondiale.
Prima dei risultati di squadre e piloti, su cui riferiremo tra breve, soffermiamoci sulla silenziosa protagonista di questo appuntamento: la motorizzazione elettrica.
Se, cioè agli esordi, nelle prime due stagioni, le vetture di Formula E erano sostanzialmente tutte uguali, dal campionato 2016 arrivano quelle novità che caratterizzano le vetture di seconda generazione, le Gen2, che ora troviamo in pista. Riassumiamone gli elementi principali: incremento da 100kW a 150kW del recupero di energia durante le frenate; riduzione del peso e miglioramento a 180kW della potenza erogata dal motore; progressiva libertà per i team di elaborazione delle componenti meccaniche; adozione dello Halo, la gabbia che protegge il pilota, come in Formula 1; raddoppio della potenza erogata dalla batteria a 54kWh ed aumento a 220 kWh della potenza del motore; a quest’ultima infine è consentito raggiungere i 250kW durante l’attack mode, l’aiutino digitale che i tifosi assegnano ai piloti in particolari momenti della gara, leggasi: qualifiche e sorpassi.
Per il 2023 si annunciano evoluzioni significative: la potenza del motore di 600 kW, e la velocità di 320 Kmh consentiranno alle nuove Gen3 di ottenere dalla sola frenata rigenerativa quasi la metà della potenza necessaria a gareggiare. Si tratta di risultati impensabili per le tradizionali vetture a motore termico di pari cilindrata.
Ed ora finalmente veniamo alle due gare disputate ieri e sabato.
Doppia vittoria per il neozelandese Mitch Evans di Jaguar TCS Racing, vincitore.
In entrambi i casi il pilota di Jaguar TCS Racing si è imposto gestendo la potenza del motore con particolare attenzione.
Nella gara di sabato, ad esempio, il pilota di Jaguar TCS Racing è rimasto defilato dopo che, immediatamente dopo la partenza, un tamponamento aveva decimato gli avversari che li prevedevano. Lo stesso è accaduto domenica: Evans è rimasto nel gruppo, lasciando per tutta la gara a Jean Eric Vergne di DS Techeetah la difesa di una pole position onorevolissima ma altrettanto dispendiosa in termini di consumo elettrico.
Risultato: a otto minuti dal traguardo, mentre il capofila Vergne pregustava la vittoria ma guidando al risparmio, Evans è sopraggiunto dalle retrovie e, grazie all’attack mode di abbiamo detto sopra, ha superato l’avversario.
Formula E lascia Roma con i seguenti piloti a guidare la classifica di campionato: Jean Eric Vergne, capolista.
Seguono Robert Frijns, di Envision Racing, Stoffel Vandoorne di Mercedes Eq-Formula E team e Mitch Evans al quarto rango.
La graduatoria dei team trova invece le seguenti squadre: Mercedes Eq, Porsche Tag Heuer e la sino-francese Ds Techeetah.
La sosta romana del campionato elettrico è stata salutata dal sindaco Roberto Gualtieri, accompagnato dall’Assessore del Turismo, dello Sport e dei Grandi Eventi di Roma Capitale, Alessandro Onorato, che così ha commentato l’evento: “La Formula E è una grande vetrina per mettere in mostra la parte più congressuale di Roma, l’EUR. È uno spettacolo”, ha continuato l’Assessore al Turismo, “che porta un ottimo indotto economico. Quest’anno siamo anche riusciti a portare quasi mille studenti delle scuole superiori a visitare i paddock, i box, vedere la tecnologia, capire come questa transizione ecologica sarà poi messa in campo”.
Prossima tappa, il 30 aprile, sul circuito urbano più famoso al mondo: Montecarlo.
di Andreas Grandi
Immagini: Team e Formula E media