In Spagna, sul circuito di Barcellona, uno dei più nuovi e migliori al mondo, al Gran Premio di Formula Uno disputato sulla pista di Montmelò, poi è andata a finire come tutti si aspettavano, ovvero: sono arrivate le conferme.
Max Verstappen si è aggiudicato la gara amministrando il DRS, la aerodinamica della sua vettura con un alettone fuori uso, ma confermando un talento da fuoriclasse, come a voler zittire le malelingue che ancora commentano la sua vittoria nella stagione scorsa come fosse risultato della impreparazione dei giudici di gara, o di una fortuna troppo sfacciata e forse non casuale.
Come da copione, positiva ma non troppo anche la performance del suo compagno di squadra, Checo Perez.
Arrivato secondo, il pilota messicano ha ringraziato i tecnici della Toro Rosso, ma ha subito avvertito che in privato sarebbe stato necessario un chiarimento. Queste almeno le sue intenzioni, perché poi sui monitor installati nel lounge riservata al terzetto dei vincitori in attesa di salire sul podio è iniziato a lampeggiare l’invito: “per favore, misurate le parole”, e questo ha silenziato ogni recriminazione.
Conferme anche per il giovanissimo britannico George Russell, quest’anno ingaggiato dalla Mercedes come spalla del campionissimo Lewis Hamilton, ma invece trovatosi a brillare di luce propria.
Anche in Spagna Russell ha confinato in posizioni di retrovia il suo connazionale sette volte campione del mondo, imbarazzando il team-leder Toto Wolf che pur fra mille scuse non riesce a spiegare agli interessati, e non solo a loro perché, pur avendo a disposizione il medesimo staff di meccanici, la Mercedes di Russel vola mentre quella di Hamilton arranca.
Conferme agrodolci anche per Charles Leclerc. Ottima la macchina, buona la condizione mentale del pilota, ma inspiegabile la rottura del motore della sua Ferrari che dopo averlo mantenuto al comando per 28 giri ha portato il giovane monegasco a concludere anzitempo la gara ai box.
Che le rosse di Maranello per sfondare manchino di quel pizzico di fortuna in più che fa sempre comodo nei momenti giusti, lo conferma Carlos Saenz, arrivato quarto con la sua Ferrari, al termine di una prestazione ancora una volta incolore e per di più sul circuito di casa.
E pensare che sulla griglia di partenza c’erano tutte le premesse perché le migliori previsioni si verificassero.
In testa Leclerc, con 1:19.861, seguito da Verstappen con 1:20.091, e poi da Sainz, Russell, Perez e Lewis Hamilton, e settimo Valtteri Bottas di Alfa Romeo.
Sarebbe bastato che questa formazione conservasse le posizioni sino al traguardo e tutti sarebbero tornati a casa felici e contenti.
Invece non è andata così. Alla partenza con Leclerc è rimasto capofila tallonato da Verstappen, mentre la vettura di Sainz si è fatta superare da Russel e Perez.
Tra pattinamenti sulla ghiaia a bordo pista e rientri in corsa, cambi di gomme strategici, soste ai box, la gara si è trascinata sino al 28° giro, quando il motore della Ferrari di Leclerc, come si diceva, ha inspiegabilmente ceduto.
È una di quelle occasioni che piloti, team e tifosi rimpiangeranno a fine stagione, quando ogni punticino conta e si andrà a vedere dove si sono persi per strada: sarà allora che la memoria tornerà in Spagna ed allo zero in condotta, pardon allo zero in classifica, che Leclerc ha dovuto digerire.
Tanto per consolarci, neppure in casa Toro Rosso sul circuito di Barcellona è regnata l’armonia. Ingiustificabile a parole ma comprensibile con i fatti anche la strategia del team, che ha ordinato a Sergio Perez, in giornata di grazia, di tornare ai box per un cambio gomme utile solo a dare spazio al suo compagno di squadra Verstappen, che effettivamente poi ha vinto.
Ed eccoci arrivati al podio.
Primo Verstappen di Toro Rosso che ha corso sui 4.675 km del circuito di Barcellona ad una media 190.109 km/h. Secondo Perez, terzo Russell, quarto Sainz, quinto Lewis Hamilton.
Con queste posizioni anche la classifica piloti riflette una inversione di ambizioni.
Dopo la sua vittoria in Spagna Verstappen balza al comando, con 110 punti, superando Leclerc che in Spagna non ha fatto punteggio. Terzo e quarto posto rispettivamente per Perez e George Russel, di Toro Rosso e Mercedes, con 85 e 74 punti. Quinto il ferrarista Sainz, con 65. Al sesto posto troviamo il pluricampione del mondo Lewis Hamilton di Mercedes: merita una segnalazione perché non si può mai dire che riesca a recuperare posizioni.
Anche la classifica squadre registra cambiamenti: prima è la Toro Rosso con 195 punti, seguita da Ferrari con 169; terza Mercedes con 120.
Prossima gara: Montecarlo, il 29 maggio.
Resta l’interrogativo: Charles Leclerc e la sua Ferrari riusciranno almeno ad imporsi sul circuito di casa?
di Andreas Grandi
Foto crediti: FIA & teams media