L’inaspettata elezione di Francesco al soglio Pontificio ha destato dapprima incredulità e poi un sentimento di speranza tra le migliaia di persone accorse in Piazza S. Pietro. Il Gesuita , papa nero come viene denominato in gergo il Superiore dei gesuiti, venuto” dalla fine del mondo” è uomo di cui aver misericordia e da eleggere , come recita il suo stemma. I porporati chiusi in Conclave hanno voluto dare un segno di continuità ed unione evangelica all’azione della Chiesa Cattolica nel mondo. Sempre più cattolica, dunque universale, ecumenica nel tentativo difficile di riunire i cristiani e sempre più “gesuitica” nella vicinanza alle povertà. Il tratto distintivo di questo prossimo pontificato sarà di tipo politico comunicativo come a proseguire “ il labor solis ” interrotto con la morte di Giovanni Paolo secondo, colui che ha nominò Cardinale l’argentino Jorge Mario Bergoglio. L’essere cardinale latino americano e gesuita significa porre al centro del pontificato un rigore confessionale che determina una visione Cristo centrica della vita. Per tale motivo la vicinanza ai temi sociali , alle persone comuni, alla semplicità, all’uomo in generale ma ciò non induca a pensare ad un uomo dolce e ieratico come il suo predecessore, apparso più volte come un abile amministratore e delineatore del pensiero della Chiesa .Questo Papa sarà più vicino per qualità politica e comunicativa a Carol Wojtyla. Questi ha modificato da Principe della Chiesa il suo regno partendo dalle basi concrete del Concilio Vaticano secondo ed imponendo dall’alto i cambiamenti necessari all’interno della Chiesa . Francesco troverà linfa dal basso, dalla gente comune nella speranza di coordinare un ecumenismo che è necessario anche ad altre confessioni religiose, contro quel nichilismo esistenziale che spesso si traduce in agnosticismo e ateismo. La Divina Misericordia come ultimo baluardo al Male del secolo. La sua azione dovrà riguardare necessariamente quelle aree del mondo , come la zona Latino americana e la zona Asiatica, dove si stanno profilando difficili condizioni geopolitiche diplomatiche. La morte di Chavez in Venezuela , l’irrisolta questione cubana, I regimi nicaraguegni ,ecuadoregni e colombiani sono alcune delle tematiche aperte che destano preoccupazione in America Latina. Nell’area orientale l’espansione Cinese, la minaccia Nord Coreana, il possibile tsunami economico Giapponese. In medioriente l’Iran , la questione Siriana ed in ultimo i rapporti con la super Russia. Tutte queste condizioni sono tuttavia rapportabili ad un unico referente principale: gli Stati Uniti. La gestione morale delle ricchezze del mondo, l’affrancatura dalle dipendenze petrolifere e politiche stanno determinando sulle masse una redistribuzione mondiale delle ricchezze che potrebbero creare delle sacche di povertà non solo economica ma anche spirituale. Intercettare i bisogni delle persone significa rispondere nel concreto alla difesa della vita minacciata secondo la Chiesa da crimini contro l’umanità chiamati aborto, frammentazione della famiglia, povertà. Il compito è arduo se pensiamo che in Europa è distretta attualità la discussione sulle nozze di coppie gay e la diffusione delle pillole abortive. Riportare a concetti di essenzialità , conservazione dogmatica del credo un mondo fortemente diviso nelle sue sensibilità è davvero il solco delle tribolazioni che la Chiesa Romana deve affrontare per essere Santa.
Bruno Bruni