Nella commissione Lavori Pubblici del Senato sono in discussione alcuni emendamenti relativi al nuovo codice stradale che sarà approvato prossimamente sia al Senato che alla Camera. Il perché di tanta sicurezza è che tutti sono d’accordo, al punto che solo una proposta della Lega impedisce l’unanimità, altrimenti il provvedimento sarebbe stato licenziato già in commissione in sede deliberante. Qual è la proposta della Lega che impedisce l’unanimità? I leghisti vorrebbero considerare responsabile di omicidio volontario chi provoca un incidente mortale dopo aver bevuto. Se questa proposta passerà non lo sappiamo, quello che però è certo è che gli incidenti mortali in Italia sono tantissimi, muoiono sulle strade circa cinquemila e cinquecento persone. Non sono pochi.
Qual è invece la norma sulla quale sono tutti d’accordo? È fumare mentre si guida. Quando l’emendamento diverrà legge, chi verrà sorpreso alla guida di un’auto mentre fuma verrà punito con 250 euro di multa e con 5 punti in meno dalla patente, sanzione raddoppiata se in macchina c’è un minore.
La proposta è partita anche questa volta da un leghista, l’onorevole Piergiorgio Stiffoni, ma, come detto, tutti sono d’accordo: dal Pdl al Pd passando per l’Idv e l’Udc. Anche gli altri partiti, infatti, avevano presentato analoghe proposte, che sono state tutte integrate in quella di Stiffoni. La misura è stata accettata all’unanimità in seguito ad uno studio della Società italiana di tabaccologia. Secondo lo studio, infatti, per rispondere ad una telefonata mentre si guida, si crea una distrazione misurabile contando fino a due; per accendere una sigaretta, invece, si deve contare fino a cinque. Dunque, la possibilità di distrazione e quindi di provocare un incidente è maggiore. Non solo. Le immagini filmate dalla televisione che riprendono chi accende e chi fuma in macchina dimostrano che ci si distrae più con la sigaretta che con il telefonino, già peraltro proibito.
Lo studio della Società italiana di tabaccologia è stato confermato anche dai dati raccolti dall’Aci, secondo cui la guida distratta ha provocato nel 2008 più di quaranta mila incidenti. Ovviamente si tratta di tutti i generi di distrazione, ma quella causata dalla sigaretta – accensione, caduta della cenere, ricerca del posacenere (buttarla fuori dal finestrino è proibito), spegnimento e magari fumo negli occhi – si aggiunge alle distrazioni di altro tipo.
Dice l’onorevole Piergiorgio Stiffoni: “La sigaretta riduce il livello di attenzione. E al volante questo può uccidere”. A proposito del raddoppio delle sanzioni a chi fuma con i minori in macchina aggiunge: “Con i finestrini chiusi la macchina diventa una camera a gas. Almeno i più piccoli vanno protetti”.
Il capogruppo del Pd in commissione, Marco Filippi, conferma: “È un’idea di buon senso e siamo pronti a votarla”. Il relatore della legge, Angelo Cicolani (Pdl), dichiara: “La sigaretta al volante non distrae solo quando l’accendiamo o la spegniamo. Se cade un po’ di cenere, e capita, è facilissimo perdere il controllo. Il divieto aumenterà la sicurezza”.
A proposito dell’altra proposta leghista, quella di considerare responsabile di omicidio volontario chi ha bevuto, Marco Filippo (Pd), criticandola, dice: “No, fare la faccia cattiva non serve a molto. Piuttosto sono necessari maggiori controlli da parte della polizia. E per questo proponiamo un fondo annuale di 250 milioni di euro da destinare al ministero degli Interni”. Quello dei controlli è una cosa seria. Basta fermarsi in un punto caldo di una superstrada per rendersi conto delle frequenti trasgressioni al codice della strada, al punto che sorpassare quando c’è la striscia continua o addirittura la doppia striscia è un’abitudine.
Ci si domanda: dove sono i controlli? Ma c’è un’altra domanda, forse prioritaria, ed è la seguente: perché quando la polizia vede un’infrazione del genere chiude un occhio o più spesso tutti e due? E perché sono spesso i poliziotti e i carabinieri che calpestano il codice stradale? Eppure non si tratta di libertà dovuta al servizio, quella che gli agenti si possono prendere quando hanno il lampeggiante acceso, si tratta di trasgressione, tanto più grave in quanto operata da coloro che dovrebbero far rispettare il codice. In Italia si assiste a questa contraddizione: negli ultimi tempi sono stati approvati dei provvedimenti il cui segno è la civiltà giuridica e di comportamento.
Parliamo di questa norma in corso di approvazione, ma anche delle sanzioni contro chi getta dal finestrino carte o cicche. Ebbene, le norme sono giuste, ma basta guardare cosa succede sulle strade ed autostrade per capire che una cosa sono le leggi e un’altra il comportamento corrente. È il solito annoso, anzi, secolare problema, quello che Dante sintetizzò così: “Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?”