Il Bundestag tedesco ha approvato i matrimoni tra persone dello stesso sesso
La legge è passata con 393 voti favorevoli, 226 contrari e 4 astenuti. Il voto in Germania è stato reso possibile dalla svolta annunciata da Angela Merkel in un’intervista prima alla rivista femminile Brigitte in cui ha reso nota la rinuncia alla sua opposizione di principio e quindi la concessione ai deputati del suo partito della libertà di coscienza sulla questione. La cancelliera, che si aspettava comunque che il voto fosse fissato dopo le elezioni di settembre a cui si presenta per un quarto mandato ed è stata presa in contropiede dalla velocità con cui l’Spd lo ha messo in calendario, ha comunque votato contro in aula questa mattina.
Il testo approvato sancisce che “il matrimonio è concluso per tutta la vita da due persone di sesso diverso o dello stesso sesso” e il diritto all’adozione per entrambe. Hanno votato a favore deputati dell’Spd, Verdi e Die Linke, a cui si sono aggiunti numerosi parlamentari conservatori. Il testo dovrà ora essere discusso, ma non votato, al Bundesrat, la Camera alta del Parlamento, e dovrebbe entrare in vigore entro fine anno.
Merkel contro
“Ho votato no” alla legge sulle nozze omosessuali perché “per me il matrimonio è fra un uomo e una donna” ha commentato Angela Merkel. Parlando della votazione, la cancelliera ha spiegato che quello sulla legge è stato un dibattito “intenso e personalmente emotivamente toccante”.
“Sono rammaricato che il legislatore abbia rinunciato ai contenuti sostanziali del concetto di matrimonio, per adattarlo a coppie formate da persone dello stesso sesso”. Monsignor Heiner Koch, arcivescovo di Berlino, dà voce alla delusione della Chiesa dopo la decisione presa dal Bundestag tedesco. “Mi rammarico anche che con la decisione presa oggi si rinunci a differenziare le diverse forme di unione, arrivando a parificarle tutte. La differenziazione non è discriminazione”, dice il presule in una nota diffusa dal Sir. “Si possono riconoscere le convivenze di persone dello stesso sesso anche attraverso un’altra forma istituzionale. Non è necessario aprire l’istituto giuridico del matrimonio alle coppie dello stesso sesso. I padri della Costituzione hanno dato un posto di rilievo nella nostra Carta costituzionale perché volevano proteggere e rafforzare quanti, come madri e padri, desideravano donare la vita ai propri figli”. Il “matrimonio per tutti”, per l’arcivescovo di Berlino, costituisce “un annacquamento del concetto di matrimonio tradizionale. Se lo Stato però vuole veramente rafforzare queste unioni, deve porre chiaramente l’attenzione sulle politiche familiari e matrimoniali, per sostenere la stabilità e la responsabilità personale dei matrimoni, invece di togliere valore agli ambiti dei coniugi”.
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La Germania è il 14° paese in Europa che ammette i matrimoni gay
Con il via libera del Bundestag la Germania si aggiunge ai 21 Paesi – 13 in Europa – in cui due persone dello stesso sesso hanno il diritto di sposarsi. L’Olanda è stato il primo Paese al mondo a legalizzare il matrimonio omosessuale, nell’aprile 2001. Ma la prima forma di unione legalmente riconosciuta tra persone dello stesso sesso è nata in Danimarca, dove 25 anni fa furono celebrate le prime “partnership registrate”.
Dopo l’Olanda il matrimonio gay è arrivato in altri 12 Paesi europei: Belgio (2003); Spagna (2005); Norvegia e Svezia (2009); Portogallo e Islanda (2010); Danimarca (2012); Francia (2013); Regno Unito – esclusa l’Irlanda del Nord -, Lussemburgo e Finlandia (2014); Irlanda (a seguito di referendum, nel 2015) e ora la Germania, che diventa il 14° Paese.
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