L’anno scorso il Paese ha accolto più di un milione di rifugiati
L’esecutivo tedesco ha varato la scorsa settimana una serie di misure che disciplinano l’integrazione dei rifugiati, i loro diritti e i loro doveri: un accordo “storico” per un paese a lungo riluttante a definirsi come una terra di immigrazione.
“È un momento storico per la Repubblica Federale di Germania”, ha detto con soddisfazione la cancelliera tedesca Angela Merkel. L’accordo, raggiunto dopo una maratona negoziale di sette ore tra cristiano-democratici, cristiano-sociali e socialdemocratici, dovrà essere convertito in legge. Si tratta di “un passo storico” di fronte a un “cambiamento profondo nella società”, ha affermato il socialdemocratico Sigmar Gabriel, vice Cancelliere e il ministro dell’Economia.
La futura legge definirà i diritti e i doveri dei migranti in Germania, Paese che l’anno scorso ha accolto più di un milione di richiedenti asilo. Tra le molteplici misure, l’assegnazione di un luogo di residenza per i richiedenti asilo riconosciuti come tali, in modo da distribuirli meglio sul territorio ed evitare ghetti. “Una violazione di questa assegnazione avrà conseguenze sugli interessati”, afferma il documento. Si dispone anche che non verrà riconosciuto un diritto di residenza a lungo termine ai rifugiati che non compiano sforzi sufficienti per integrarsi, compreso l’apprendimento della lingua tedesca.
L’accordo prevede anche una sezione dedicata all’inserimento dei rifugiati nel mondo del lavoro e dell’apprendistato. La Germania metterà a disposizione 100’000 offerte di impiego per i richiedenti asilo, offerta che esclude tutti coloro che provengono da paesi cosiddetti sicuri, come quelli balcanici e, probabilmente anche quelli del Maghreb.
Askanews