Cinquanta euro a hostess per il sermone del leader
Le ragazze selezionate a via Veneto, a Roma, entrano nel pullman che le porterà in via Caldonazzo per la cena di gala dal leader libico (tutte le foto di MASSIMO PERCOSSI)
Gheddafi show, chiama 200 ragazze…per convertirle all’Islam
ROMA – Si aspettavano una festa, con cena di gala. Ma le 200 ragazze italiane under 35, alte, belle e ben vestite, seppure rigorosamente castigate (gli erano state vietate minigonne e scollature), si sono ritrovate stasera ad assistere ad una vera propria lezione. Sul Corano, la superiorità dell’Islam e il ruolo delle donne nel mondo arabo. La trovata, una delle sue, è stata del colonnello Muammar Gheddafi che non ha perso tempo e non appena arrivato a Roma nel pomeriggio – per partecipare al vertice della Fao che inizierà domani – ha chiesto una platea per uno dei suoi discorsi: subito il suo staff si è messo al lavoro contattando anche un’agenzia di hostess che in poche ore gli ha procurato un pubblico di donne, giovani e piacenti.
Così si sono trovate, pronte all’appuntamento di fronte ad un albergo della capitale, oltre 200 ragazze – delle quali alcune sono state scartate perché non vestite in maniera adeguata, o troppo “basse” – che con alcuni pullman sono stati portati nella residenza dell’ambasciatore libico, in una villa in una zona residenziale della capitale. Pronte ad una festa, le ragazze – dopo un’attenta perquisizione con il metal detector – si sono trovate davanti ad una sala, allestita con sedie e poltrone a ferro di cavallo, dove, dopo un’ora di attesa (‘classicò ritardo del colonnello) è apparso il leader libico: tenuta nera, basco nero, si è seduto nel mezzo della sala e, dopo aver posto alla platea delle domande, ha iniziato la sua ‘lezione’, mentre il suo staff, sempre al femminile, distribuiva cadeau alle giovani: una copia del Corano ed una del suo famoso ‘libro verde’.
Una serata a sorpresa dunque per le giovani – alle quali oltre ai due volumi è stato riconosciuto un cachet di circa 50 euro netti – durante la quale Gheddafi le ha invitate apertamente a “convertirsi” all’Islam. Spiegando loro che lui é “a favore e accanto alle donne” e che è per l’uguaglianza ma dei diritti e non dei doveri: nei doveri – ha aggiunto – le donne devono fare quello “che la loro costituzione fisica gli consente”. E dopo aver dato la sua lettura storica sul ruolo delle donne in Occidente, dove è stata la seconda guerra mondiale ad obbligarle a prendere il posto degli uomini partiti per il fronte, il colonnello ha sottolineato anche alcune questioni critiche “in Oriente”. “Dove – ha detto – spesso sono usate come pezzo di mobilio, cambiate quando l’uomo vuole. E questa è una ingiustizia”. Gheddafi dopo aver lanciato il suo invito “alla conversione” ha offerto alle presenti un eventuale viaggio alla Mecca, tappa – ha ricordato – obbligata per ogni buon musulmano. Stupore, in qualche caso di “sconcerto” ma anche “molto interesse” si è registrato al termine dell’incontro quando le ragazze, lasciando la villa dove hanno incontrato Gheddafi, si sono avviate verso i pullman che le hanno riportate in centro città. “Mi aspettavo una festa non una lezione ma è stata un’esperienza molto interessante”, ha riferito L.M. traballando tra i ciottoli del vialetto di uscita sui suoi tacchi 12. Molto più critica e “attonita” una biondina che le camminava accanto: “mi sono sentita offesa per la mia religione”, ha detto stringendosi in un finto pellicciotto di lapin. Infatti il colonnello ha testualmente detto: “voi credete che Gesù è stato crocifisso ma non lo è stato, lo ha preso Dio in cielo. Hanno crocefisso uno che gli assomigliava”. Ma non solo: “gli ebrei hanno cercato di ammazzare Gesù perché lui voleva rimettere sulla via giusta la religione di Mosé”. E domani e dopodomani, forse si replica: l’iniziativa, almeno secondo l’organizzazione che ha gestito l’incontro, è in programma anche per le prossime serate che vedranno il colonnello libico a Roma impegnato nei lavori del summit Fao sulla fame nel mondo.