Nonostante le condizioni meteo avverse due milioni di giovani hanno acclamato il Papa a Madrid
Passione e calore per il Papa ‘intellettuale’: in centinaia di migliaia di ragazzi hanno accolto Benedetto XVI quasi come una star del rock, con cori da stadio nell’incontro con 1.600 suore, 400 di clausura, nello storico monastero dell’Escorial, nella Sierra madrilena. Il Papa si è detto molto molto contento dell’andamento del viaggio in Spagna, come ha confermato il suo portavoce, padre Federico Lombardi. Non poteva essere altrimenti dopo le prime due giornate del viaggio, durante le quali scene di gioia e di entusiasmo hanno accompagnato gli incontri con i giovani della Gmg, che hanno invaso tutto il centro di Madrid al grido di ”Siamo i giovani del Papa!”, confermando che ora sono la ”generazione di Benedetto XVI”, come ha poi dichiarato il cardinale di Madrid Antonio Maria Rouco Varela. In 600mila hanno poi seguito con lui la spettacolare Via Crucis di Paseo de Recoletos, con le storiche statue della processioni della Pasqua spagnola.
La copertura della visita di Benedetto XVI nei media di una Spagna vista dal Vaticano come avanguardia del ‘relativismo radicale’, ma ancora al 71,7% cattolica, sebbene poco praticante, conferma l’impatto della visita. Le prime pagine sono state tutte per il Papa, e buona parte di quelle interne anche. Tre tv hanno trasmesso in diretta ogni suo spostamento. Una attenzione che ricorda il grande impatto che aveva avuto la sua visita nel vicino Portogallo, a Lisbona, Fatima e Oporto, due anni fa. Durante la messa conclusiva celebrata all’aeroporto Cuatro Vientos di Madrid, il Papa al milione e mezzo di ragazzi presenti ha raccomandato di testimoniare la fede negli ambienti più diversi, “anche dove vi è rifiuto o indifferenza” perché il “mondo ha bisogno certamente di Dio”. Al momento dell’Angelus Benedetto XVI ha rispettato la tradizione delle Gmg, che vuole che nella messa conclusiva si annunci il luogo e la data del successivo raduno mondiale. Il prossimo sarà a Rio de Janeiro nel 2013, tornando, non si sa se definitivamente o no, alla periodicità biennale in uso fino al 2000, quando si passò a quella triennale. “Spero di potervi incontrare – ha detto il Papa parlando in portoghese – fra due anni nella Gmg a Rio de Janeiro, in Brasile”.
Il folto gruppo di brasiliani vestiti di verde e con le bandiere verdi e oro ha accolto l’annuncio con salti e grida di gioia. L’entusiasmo dei ragazzi è esploso anche quando il Papa ha fatto i saluti nelle diverse lingue. Alla fine della messa i ragazzi spagnoli hanno consegnato ai coetanei brasiliani la Croce delle Gmg, che da qui al 2013 attraverserà il Brasile per la preparazione al prossimo raduno mondiale. Prima di lasciare il palco il Papa ha salutato il re Juan Carlo e la regina Sofia. Ad incontrare il Papa a Madrid anche una religiosa d’eccezione: Suor Teresita, 103 anni, la suora di clausura più anziana del mondo che per incontrare Benedetto XVI ha rotto la clausura iniziata ben 84 anni fa. Era uscita solo un’altra volta dal convento della Madre de Dios di Buenafuente del Sistal, durante la Guerra Civile, per ripararsi dalla furia anti-cattolica. Suor Teresita, tra l’altro, è entrata nel Carmelo quando aveva 19 anni, proprio il 16 aprile 1927, il giorno in cui a Marktl-am-Inn, in Baviera, vedeva la luce Joseph Ratzinger, il futuro Benedetto XVI. L’invito personale di papa Ratzinger è stato trasmesso alla monaca di clausura dal nunzio apostolico in Spagna mons. Renzo Fratini. ”In nome di sua Santità Benedetto XVI sua eccellenza monsignor Renzo Fratini ha l’onore di invitare la sorella Valeriana Barajuen a salutare il santo padre nella Nunziatura Apostolica”, ha infatti scritto il nunzio alla superiora del convento.
Nel viaggio del papa a Madrid e in questa Gmg il cardinale Stanislaw Dziwisz, storico segretario privato di Papa Wojtyla, vede ”l’inizio della nuova evangelizzazione nel mondo e soprattutto in Europa” che ”già Giovanni Paolo II aveva proclamato e che ora Benedetto XVI realizza. Questo raduno dei giovani è stato molto importante in questo momento, non soltanto per la Spagna ma anche per tutta l’Europa, perchè cresce una nuova generazione di cattolici convinti, seri, praticanti. È la speranza: la speranza per la Chiesa e anche per la società”. Una nuova evangelizzazione che in Spagna, considerata dal Vaticano la testa di ponte in Europa del nuovo laicismo, potrebbe essere aiutata dalla svolta politica annunciata dai sondaggi. Alle politiche anticipate del 20 novembre Josè Luis Zapatero, l’uomo della legge sui matrimoni gay, sul divorzio express, della depenalizzazione dell’aborto, non si ripresenta. La fine dello ‘zapaterismo’ è quindi sicura. E i sondaggi annunciano la vittoria del capo dell’opposizione, il cattolico leader del Partido Popular Mariano Rajoy. Due dati che hanno contribuito probabilmente alla atmosfera distesa nella quale si è svolto il colloquio – l’ultimo – fra il Papa e Zapatero.