Un fondo internazionale contro i disastri ecologici. A proporlo è stata la Russia e potrebbe sbarcare al G-20. L’occasione la Giornata mondiale dell’Ambiente che si festeggia ogni 5 giugno dal 1972. Una celebrazione sulla quale pesa la ‘colpa’ della marea nera, il peggiore degli eco-disastri marini, che sta devastando, per ora, il Golfo del Messico. Il pericolo reale è che i ‘veleni’ sversati in mare dopo l’esplosione e l’affondamento della piattaforma petrolifera della Bp, Deepwater Horizon, 46 giorni fa, si diffondano e vadano ad innescarsi nella Corrente del Golfo che dall’Altlantico arriva a lambire le coste della Scandinavia.
È per questo che il presidente onorario del Wwf Italia, Fulco Pratesi, parla di “lutto”, nero, dice, come la marea e che “per noi ambientalisti equivale al disastro di Chernobyl”.
Ecco quindi che la Giornata mondiale dell’Ambiente diventa terreno per tracciare una nuova via sulla questione responsabilità, “collettive – dice Pratesi – e personali”.
Da Mosca, il presidente Dmitri Medvedev ha salutato sul suo sito internet la giornata dell’ambiente proponendo alla comunità internazionale la creazione di un fondo contro i disastri ecologici. Un nuovo fondo dell’Onu finanziato dai paesi membri per fare fronte alle catastrofi naturali, come quella che si sta verificando nel Golfo del Messico. Secondo il presidente russo, compagnie come la petrolifera Bp non sono in grado di intervenire finanziariamente. Medvedev ha proposto che del possibile fondo si parli in seno al G-20. Da parte sua il premier Vladimir Putin ha incontrato i bambini delle scuole nel grande parco di Losini Oistrav, nel nord est di Mosca.
In Italia il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha riunito le scuole facendo appello all’educazione e alla legalità. Intanto dall’Onu arriva il vademecum dei piccoli gesti salva-ambiente: piantare un albero; attenzione al rubinetto che scorre inutilmente quando ci si lava i denti; prima di uscire spegnere tutti gli interruttori, comprese le lucine degli stand-by; per andare a lavorare preferire mezzi ecologici (no all’auto, sì alla bicicletta oppure ai mezzi pubblici); in ufficio comprare una pianta per la scrivania. A livello globale è partita una campagna globale ‘10:10’, per ridurre le emissioni di carbonio del 10% nel giro di un anno, con eventi previsti in Nigeria, Germania, Portogallo, Francia e in alcune città Usa.
Sul fronte della natura, è Sos gorilla in Africa, secondo l’ultimo rapporto del programma Onu per l’ambiente (Unep) che lancia il salvataggio, con un ponte aereo, dopo quello di fine maggio, per 6 baby-gorilla. Ma secondo l’Unep, il destino dei gorilla, a meno che non vengano presi provvedimenti legislativi contro il bracconaggio, pare segnato: nei prossimi 15 anni scompariranno dal Congo Basin.
Infine, secondo l’Unep, ammonta a 70 mila miliardi di dollari ogni anno il valore degli ecosistemi mondiali recuperati e sani.
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