Pubblichiamo alcuni dei lavori dei ragazzi dei Corsi di Lingua e Cultura che partecipano al concorso. Tutti gli elaborati sono consultabili su: www.italycs.com
Inseparabile
C’era una volta un gatto che era bianco come la neve, con una zampa ed un orecchio nero come le piume del corvo. Il suo nome era Sasha. Abitava da una famiglia molto umile e non molto ricca, ma che teneva moltissimo a lui e gli volevano bene. Questa famiglia aveva due figli. Emma, la femmina più grande ed Emanuele, il fratellino piccolo di 6 anni. I genitori ed i figli abitavano in una piccola casa semplice senza tanto spazio ed un giardino minuscolo. Prima che Sasha andava a dormire, beveva il latte caldo che la mamma preparava apposta per lui ed in seguito il gatto non si recava a dormire nella cuccia calda, ma preferiva riposare sul pavimento freddo vicino il letto dei bambini o dei genitori. A mezzanotte Sasha saliva sul loro letto per leccare loro la mano o la faccia affinché non si addormentava.
Un giorno i bambini andarono a scuola ed i genitori a lavoro. Sasha decise di uscire fuori a prendere una boccata d’aria.
Dopo una lunga giornata frenetica e stressante la famiglia era seduta a tavola per pranzo, ma Sasha non era tornato ancora… Emma ed il piccolo Emanuele si iniziarono a preoccupare per l’assenza mai capitata prima d’ora. Pensavano che Sasha se ne sia andato a vivere in un altro posto, magari più grande e lussuoso con un bel giardino verde pieno di fiori. La mamma cercava di calmarli, dicendoli di non farsi troppi pensieri. Sicuramente Sasha sarebbe tornato al più presto per giocare con loro. Aspettavano ed aspettavano……ma Sasha non arrivava… In fine si fece tardi e dovettero andare a dormire. I bambini però ancora preoccupati ed anziosi, piangevano ed il papà promise, che se Sasha non sarebbe tornato entro un paio di giorni, avrebbero fatto dei cartelloni con la foto di Sasha, lasciando indirizzo e numero di telefono per poter rintracciare la triste famiglia.
Sasha purtroppo non tornò… e cosi la famiglia distribuiva ovunque le cartelline con la foto di Sasha…..sperando che qualcuno avrebbe visto e riportato il gatto a casa.
Ogni sera la famiglia pregava per il gattino smarrito e spesso i bambini scoppiavano in pianti disperati. Infine venne il momento in qui la famiglia perse ogni speranza. Tutti erano molto abbattuti e per ricordare i bei momenti trascorsi con Sasha guardavano e riguardavano delle foto scattate in tempi precedenti.
Una sera sentirono un rumore strano, come se qualcuno grattava alla porta, ripetutamente ed insistente. Emma, un pò inpaurita ma curiosa di scoprire cosa fosse, aprì la porta di casa per vedere.
Quando piano piano aprì la porta…vide Sasha accasciato davanti la porta…con gl’occhi stanchi ma tanto brillanti quando la guadò. Il pelo non era più bianco come la neve, ma di un grigio pallido ed il suo corpicino era diventato magro, magro, magro…. Entro un’attimo anche i genitori ed Emanuele arrivarono correndo alla porta.
Emma prese Sasha in braccio e la baciò. Tutta la famiglia scoppiò in lacrime e si riunì intorno a lui. Erano cosi felice che Sasha aveva trovato di nuovo la via di casa!!! Non scoprirono mai cos’era succeso e dove era stato…
…ma non era importante…
La cosa più importante era il fatto che Sasha fosse ritornato a casa, dalla sua famiglia dove il suo posto gli apparteneva per sempre.
L’amore di un animale non finisce mai ed è semplice ed incondizionato. Non importa la grandezza della casa, lo spazio disponibile o altri beni materiali…. Gli animali apprezzano la benevolenza e la cura che ci si prende di loro. Non parlano la nostra lingua, ma comunque si riesce sempre a capire cosa vorrebbero dire. Un’animale non farebbe mai del male a proposito oppure ferirebbe qualcuno per sentirsi grande.
Noi umani possiamo imparare molto dagli animali…..magari il mondo sarebbe un pochino migliore…
Valentina Caputo