Fatti e persone che hanno segnato l’anno appena concluso
Il 9 gennaio la Primavera araba prende “ufficialmente” il via con le proteste nordafricane che arrivano in Tunisia. La polizia spara: 14 morti per il governo, oltre 20 per l’opposizione. Le proteste si allungano fino in Egitto e l’11 febbraio il presidente Mubarak viene costretto alle dimissioni e lascia il potere ai militari. Nel Paese esplode la festa. A metà febbraio s’infiamma anche la Libia e scoppia una guerra civile contro il regime di Gheddafi. Il 25 febbraio arriva la risoluzione dell’Onu nei confronti del raìs per crimini contro l’umanità, quasi un mese dopo – il 25 marzo – parte l’operazione militare denominata “Odyssey Dawn”. L’Italia mette in campo le proprie basi militari e i jet. Il 22 aprile la rivolta arriva in Siria dove decine di manifestanti vengono uccisi dai colpi d’arma da fuoco della polizia. Il 24 gennaio un kamikaze, imbottito di tritolo, si fa esplodere all’aeroporto Domodedovo di Mosca uccidendo 35 persone. L’allora ministro degli Esteri, Franco Frattini, esprime subito una “fermissima condanna per il grave attentato”. L’11 marzo un terremoto scuote il Giappone. Le immagini delle tv nipponiche fanno il giro del mondo: un mare di acqua, fango e detriti che a velocità impressionante distrugge qualunque cosa trovi lungo il percorso. A devastare più del terremoto sono gli tsunami che si abbattono sulle coste e mandano in tilt la centrale nucleare di Fukushima. I morti sono oltre 13 mila. Italia in lutto il 15 aprile per la barbara uccisione a Gaza del cooperante Vittorio Arrigoni, sequestrato un giorno prima da un gruppo islamico salafita. “Ho deciso di rimanere all’inferno, qui a Gaza” scriveva Arrigoni su un blog “perché qui ancora c’è da fare, e molto, in difesa dei diritti umani violati su queste lande spesso dimenticate”. È stato trovato morto dai miliziani di Hamas, al termine di un blitz. Il 29 aprile il Regno Unito festeggia per le nozze tra il principe William e Kate Middleton. Due miliardi di spettatori da tutto il mondo seguono in diretta televisiva da Westminster le nozze reali del figlio di Carlo e Diana. “Oggi sotto la mia direzione gli Stati Uniti hanno lanciato un’operazione mirata contro il rifugio di Abbottabad, in Pakistan. Una piccola squadra di americani ha portato a termine l’operazione con coraggio e capacità straordinarie” “e dopo un conflitto a fuoco hanno ucciso Bin Laden e preso custodia del suo corpo”. Sono le 4.30 ora italiana del 2 maggio quando il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in un messaggio rivolto alla nazione, annuncia la morte di Osama Bin Laden “lo sceicco del male”, il fondatore di Al-Qaeda, nemico pubblico numero 1 delle amministrazioni americane, da oltre un decennio considerato il leader del terrorismo islamico internazionale.
Norvegia sotto choc il 22 luglio. Anders Behring Breivik, 32enne, uccide 69 ragazzi durante il raduno dei giovani laburisti sull’isola di Utoya. Durante l’interrogatorio si difende così: “Volevo salvare la Norvegia e l’Europa occidentale dal marxismo culturale” e “inviare un forte segnale al Paese, affossato dai laburisti”. Giorni di fuoco a Londra. Il 4 agosto il 29enne di colore, Mark Duggan, viene ucciso da un singolo colpo di pistola al petto mentre tenta di sottrarsi all’arresto nel quartiere Tottenham. Da lì in poi saranno notti d’inferno per la capitale britannica: saccheggi, incendi e scontri diventano routine quotidiana. Mondo della fisica in subbuglio il 23 settembre. Il Cern di Ginevra presenta i risultati di uno studio condotto sulla velocità dei neutrini. E sono sconvolgenti: i neutrini viaggerebbero più velocemente della luce. Un risultato storico su cui ancora si lavora per la conferma definitiva. Il 5 ottobre il mondo dell’hi-tech perde un colosso. Steve Jobs, “papà” di Apple muore al termine di una lunga malattia che lo aveva costretto già ad un primo ritiro nel 2009 per un trapianto di fegato. I fan della “mela” piangono, il mercato sorride: l’iPhone 4S appena lanciato infrange ogni record di vendita. Il 20 ottobre arriva una notizia storica dalla Libia. Il colonnello Muhammar Gheddafi viene catturato e ucciso dopo oltre 10 mesi di scontri e caccia all’uomo. In piazza a Tripoli spuntano bandiere e sorrisi. Il popolo libico esulta, il mondo si divide sulla scelta di uccidere il raìs.