Come noto, in Parlamento sono riservati 12 parlamentari alla Camera e 6 al Senato, destinati a rappresentare gli italiani che vivono all’estero. Essi sono portatori degli interessi dei cittadini espatriati e garanti dei loro
diritti in Patria. La Circoscrizione Estero, dunque, è molto importante perché rappresenta anche coloro che non vivono più in Italia ma che continuano ad mantenere legami con la patria, anche di tipo economico. I parlamentari eletti in questa circoscrizione rappresentano, dunque, anche la cosiddetta Altra Italia, che raggruppa gli emigrati fuori dai nostri confini il cui numero equipara quello degli italiani che vivono e lavorano in Italia.
Ma chi sono i nostri rappresentanti per la Svizzera ultimamente eletti?
Si tratta di due giovani, l’on. Angela Schirò, nata in Germania nel 1985 ma di origini siciliane, la più giovane dei parlamentari eletti dalle nostre comunità fuori d’Italia e di Simone Billi, nato a Firenze nel 1976, da sempre impegnato nel settore associazionistico a Zurigo, come evidenziato nella sua pagina web.
Sono passati ormai diversi mesi dall’inizio del vostro mandato come rappresentanti degli italiani e delle italiane all’estero. Siete entrambi alla prima nomina, ma ricoprite un ruolo diverso: Simone Billi, eletto con la Lega, sostiene il Governo (appoggiato, lo ricordiamo, anche dal MAIE del sottosegretario Merlo). Angela Schirò, eletta con il PD, è invece Parlamentare all’opposizione.
Come giudicate l’operato del Governo relativamente alle esigenze degli Italiani all’estero?
Risposta – Schirò: I provvedimenti parlano chiaro: siamo considerati cittadini di serie B. Gli investimenti celebrati dalla maggioranza risalgono quasi tutti ai governi Renzi-Gentiloni e c’è una sola nota positiva: un leggero aumento del personale consolare (ma non si potranno bandire i concorsi prima della fine del 2019).
La vera novità sono invece i tagli: al fondo per lingua e cultura, già dotato di 150 mln e non rinnovato dal 2021, ai progetti di internazionalizzazione affidati alle Camere di Commercio (-2,9 mln nel prossimo biennio), alla stampa in italiano all’estero (-1 mln), agli organismi di rappresentanza (-1,4 mln). Tutti numeri verificabili nelle tabelle allegate alla legge di bilancio pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Il decreto Salvini, poi, rende più difficile l’ottenimento della cittadinanza per matrimonio e limita la circolazione in Italia di veicoli immatricolati all’estero, penalizzando soprattutto i lavoratori stagionali. IMU e TARI non solo non sono state abolite, ma da quest’anno i Comuni avranno la facoltà di aumentarle. Penalizzazioni sono previste, allo stato attuale, anche per l’assegnazione del Reddito di Cittadinanza.
Risposta – Billi: Molto buono, nella manovra finanziaria appena approvata c’è tantissimo per noi italiani all’estero.
Lo storico e importantissimo risultato che siamo riusciti ad ottenere, in collaborazione con i sottosegretari Picchi e Merlo, delle 350 assunzioni per la rete consolare, testimonia l’impegno del Governo nei confronti di noi Italiani all’estero. Mai prima d’ora un Governo si era impegnato, anche finanziariamente, così tanto per noi Italiani all’estero!
Chiaramente non abbiamo la bacchetta magica, e stiamo lavorando per affrontare tutte le altre questioni e risolvere i problemi che i precedenti governi di centro sinistra non hanno saputo risolvere.
Da lontano risulta a volte difficoltoso immaginare la vita parlamentare. In che modo vi siete impegnati per gli italiani all’estero in Parlamento? Di quali iniziative vi siete fatti promotori?
Schirò: Con i colleghi PD ho presentato emendamenti migliorativi ad ogni provvedimento, tutti respinti. La maggioranza ha detto NO, ad es., all’aumento delle risorse per i Consolati onorari, che garantirebbe più capillarità dei servizi; all’ampliamento degli incentivi per chi vuole tornare in Italia; alla creazione di un fondo per il turismo di ritorno; all’esenzione dal canone RAI; all’eliminazione della doppia tassazione dei redditi conseguiti all’estero da non iscritti AIRE.
Con il gruppo PD ho poi presentato una proposta di legge per rendere più sicuro il voto estero. E sono molto fiera di averne presentata una per introdurre lo studio delle migrazioni a scuola: vorrei che i più giovani conoscessero le storie di migrazione di molte famiglie italiane.
Sulla mia pagina della Camera e sui miei profili social trovate tutti i miei atti parlamentari, come le interrogazioni sui corsi di lingua e cultura a Londra e sulle difficoltà dei Consolati di Zurigo e Barcellona. Grazie a chi mi ha segnalato difficoltà e problemi!
Billi: Solo nella manovra finanziaria, ho lavorato ed ho promosso le seguenti iniziative: 350 nuove assunzioni per la rete consolare, lo sgravio fiscale al 7% per i pensionati che si trasferiscono nel Sud dall’estero, 9.911.6810€ per Campione d’Italia e 590.000€ per l’assistenza sanitaria, 600.000€ nel 2019 e oltre un milione negli anni successivi per le Camere di Commercio all’Estero, 400.000€ per l’adeguamento dei dipendenti dei consolati, circa 150 milioni € per i corsi di lingua e cultura italiana in tutto il mondo, 5milioni € per gli esuli in Slovenia, Montenegro e Croazia, 1.976.885€ per le minoranze nella ex-Jugoslavia.
A quali progetti legati agli italiani all’estero vi state dedicando attualmente? In che modo volete portarli avanti?
Schirò: Mi sto occupando soprattutto del lavoro irregolare tra italiani all’estero. I casi di sfruttamento sono diffusissimi e vorrei individuare misure che migliorino le condizioni di lavoro per le fasce di migrazione più fragile.
Billi: Ecco i progetti principali che sto portando avanti:
Sostenere il progetto dell’anagrafe unica, molto importante per velocizzare e migliorare il lavoro dei consolati.
Sostenere il progetto della carta di identità elettronica anche per noi italiani all’estero, per agevolarci alle frontiere quando viaggiamo in Europa.
Esentare i parenti, fino al terzo grado, del proprietario di un veicolo con targa straniera che circola in Italia, per evitare la confisca del mezzo quando noi italiani all’estero torniamo in Italia col nostro veicolo straniero e lo guida un nostro parente.
Monitorare continuamente la Brexit, per tutelare la Comunità Italiana in Inghilterra.
Vigilare sulla situazione degli abusi dell’amministrazione tedesca nei confronti di noi Italiani in Germania.
Supportare i corsi di lingua italiana, anche quando gli Enti Gestori si trovano in difficoltà, come a Londra e Friburgo.
Sto continuando inoltre a lavorare per ottenere l’abolizione dell’IMU per noi Italiani all’estero, ce la metto tutta!
Le esigenze degli italiani all’estero sono spesso dimenticate anche per l’esiguo numero di Parlamentari che li rappresentano – un numero che potrebbe subire ulteriori riduzioni se dovesse passare la proposta di riforma costituzionale attualmente in discussione. Qual è la vostra posizione in merito?
Schirò: Gli italiani all’estero sono sottorappresentati in Parlamento (siamo 18 tra Deputati e Senatori per 6 milioni di cittadini). Ridurre ulteriormente il numero di eletti all’estero di 6 unità, come propone la maggioranza, significa aggravare lo squilibrio nella rappresentanza.
Billi: Le Circoscrizioni all’Estero sono enormi e noi Italiani all’estero siamo i primi Ambasciatori dell’Italia e del Made in Italy oltrefrontiera, i Parlamentari all’estero non andrebbero diminuiti.
Da una concreta necessità di riformare le istituzioni elette dagli italiani all’estero, e mi riferisco ai Com.It.Es. e CGIE, qual è, secondo voi, il futuro di questi organi importanti ma non fruttuosi con l’attuale assetto migratorio italiano all’estero?
Schirò: Su questi temi ho promosso un sondaggio tra cittadini e Com.It.Es. Ne è emerso un quadro problematico: Com.It.Es. e CGIE sono poco noti e non è sempre chiara la differenza tra organi di rappresentanza e di servizio. La maggioranza vuole depotenziare questi organismi con tagli che ne rendono concretamente impossibile il funzionamento.
Invece, a maggior ragione in un contesto di flussi migratori dall’Italia sempre più consistenti, servono una migliore definizione dei loro compiti, anche a livello legislativo, e un aumento dei fondi, sia per le attività che per la comunicazione istituzionale. I cittadini devono essere messi nella condizione di conoscere i loro diritti e i loro rappresentanti, a tutti i livelli.
Billi: Questi organi devono essere cambiati radicalmente, altrimenti non hanno senso.
Per esempio, dovrebbero utilizzare in modo più massiccio i nuovi mezzi di comunicazione per avvicinarsi ai bisogni e alle necessità della Comunità Italiana all’estero di oggi, favorendo l’avvicinamento alla vita e alla cultura italiana dei giovani italiani all’estero.
Ringraziamo i nostri due parlamentari per l’impegno profuso a livello istituzionale in favore dei residenti in Svizzera e per la loro disponibilità a rendere l’odierna intervista che ci ha permesso di meglio conoscerli e di apprezzare quelli che saranno i loro programmi ed i loro pensieri riguardo al loro delicato ed importante lavoro istituzionale.
Si auspica, tuttavia, un impegno sempre maggiore da parte loro e da parte di tutti gli altri parlamentari eletti nella Circoscrizione estero per favorire ancor di più quelli che sono gli interessi di coloro che gli hanno permesso, con i loro voti, a rappresentarli in seno al Parlamento. Si rileva, difatti, in base alle esperienze del passato, che senza una forte volontà e perseveranza, difficilmente si riesce ad ottenere dei risultati concreti e fattivi.
Gli emigrati, difatti, non possono e non debbono essere mai considerati come cittadini di serie B per il solo fatto di aver scelto o di essere stati costretti a vivere fuori dai confini dei loro paese.
Un grande augurio, quindi, a tutti loro di buon lavoro.