Un vecchio detto dice “a carnevale ogni scherzo vale” e nella settimana di carnevale appena trascorsa siamo tutti caduti nello scherzo del leader di FI che si scaglia contro Zelensky in primis e anche – per non farsi mancare nulla – sulla Presidente del Consiglio e quindi sulla coalizione di centro destra di cui lui stesso fa parte.
Suvvia, anni e anni al potere, in televisione, sui giornali, ovunque insomma e ancora non lo avete capito? Silvio Berlusconi è un giocherellone, una macchietta che riesce a portare leggerezza anche sui temi più gravi, come per esempio la guerra.
“Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”, ha affermato Silvio Berlusconi. E come si sarà divertito nel vedere le conseguenze della sua goliardica battuta, adesso che è più rilassato, dopo l’assoluzione dalle accuse del caso “Ruby ter”, avrà diritto di un minimo di leggerezza. E così si è scatenato l’inferno a cominciare dal portavoce del ministro degli esteri ucraino, Oleg Nikolenko, che sostiene che Berlusconi stia tentando di “baciare le mani di Putin”; il Ppe (Partito dei popolari europei) che va su tutte le furie e decide di annullare un importante appuntamento che si sarebbe dovuto tenere a Napoli a giugno perché “Il supporto per l’Ucraina non è facoltativo”; l’opposizione che per un momento si scuote dal perenne torpore e ne approfitta per qualche messaggio infuocato su twitter che attacca la maggioranza di governo e soprattutto la Presidente: “Meloni è d’accordo alla posizione di Berlusconi?” chiedono a più voci. E Zelensky che sentenzia duro “Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell’Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l’Italia”.
Così, dopo aver preso le distanze con vari interventi e note ufficiali di Fratelli d’Italia, la Premier, in tutta risposta, prende e parte per incontrare a Kiev il presidente ucraino Zelensky, un viaggio annunciato e rimandato diverse volte e che si concretizza proprio all’indomani delle dichiarazioni dell’alleato Berlusconi. Una visita anticipata, a sorpresa, dal presidente americano Biden, che ha confermato il sostegno americano elargendo cospicui aiuti monetari e in armi. Allo stesso modo, Meloni ribadirà il pieno e convinto sostegno italiano e l’invio del sistema antiaereo e antimissile Samp-T.
Tra dichiarazioni venute male e smentite, però, emerge prepotente la crisi all’interno della maggioranza che comincia a farsi sempre più evidente e ormai qualsiasi cosa sembra essere un appiglio per creare polemiche interne come, per esempio, le dimissioni dalla carica di sottosegretaria all’Università Augusta Montaruli per condanna (per uso improprio dei fondi del gruppo consiliari del Piemonte, dal 2010 al 2014, quando era consigliera regionale) diventa proprio in queste ore motivo di scontro all’interno della coalizione. Poi abolizione del super bonus, benzina, la scelta del candidato per le regionali in Lombardia, fino alla presa di posizione assolutamente opposta nella guerra in Ucraina dove Fratelli d’Italia ribadisce il proprio appoggio a Zelensky di cui, però, Forza Italia per bocca del proprio leader ne dice peste e corna. Anche in questo caso si metterà una pietra sopra per coprire i “malumori” interni? Sicuramente sarà così, perché da più parti è sempre stata ribadita la volontà di far durare a lungo questa legislatura, dopotutto, l’uno – FdI – ha bisogno dell’altro per mantenere il Governo, l’altro – FI – non ha assolutamente voglia di stare all’opposizione. Si delinea un Governo di alleati avversari, un ossimoro certamente che rende tanto in poesia, ma in politica…
Redazione La Pagina