Chiesti alcuni giorni per definire gli accordi sul governo giallo-verde
Ci vuole tempo. In effetti stiamo parlando del Governo, mica roba da poco! Ma Di Maio e Salvini vogliono fare le cose per bene, il governo giallo-verde che nascerà dagli accordi M5s con Lega, deve essere sorretto da determinati punti ben stabiliti e concordati. Così queste consultazioni, che sembravano quelle risolutive, in realtà hanno lasciato poco spazio alle novità. L’unica cosa che per adesso sembra chiara è che si sta tentando di giungere ad un accordo M5s-Lega, che i punti in comune e quelli utilizzati in campagna elettorale sono presi in considerazione negli accordi e soprattutto che c’è ancora bisogno di tempo, qualche giorno secondo Di Maio appoggiato da Salvini.
Nessun nome, invece, per il probabile premier, “non stiamo questionando sui nomi ma stiamo molto più costruttivamente discutendo anche animatamente sull’idea di Italia”, ha affermato il leader della Lega Matteo Salvini dopo il colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Poi, mette in chiaro la posizione della Lega spiegando che il partito che lui rappresenta sta facendo “uno sforzo enorme – ha proseguito Salvini – perché se dovessimo ragionare per convenienza politica non saremmo qua da tempo.
Se dovessimo dar retta ai sondaggi saremmo i primi a dire chi ce lo fa fare di trovare una quadra lasciamo tutto nelle mani di Mattarella con l’ipotesi di andare al voto il prima possibile”.
Ma Salvini mette qualche paletto perché per lui “il governo parte se può fare le cose. Se ci rendessimo conto che non in grado allora ci fermiamo”. “Non vogliamo prendere in giro il presidente della Repubblica e gli italiani” continua Salvini svelando che non si può parlar di accordo “quando su qualche punto importante come le infrastrutture ci sono ancora visioni diverse. Il tema giustizia è centrale: processi più brevi, anche su questo partiamo da posizioni differenti e io sono in questa veste non solo da leader della Lega, perché non voglio rompere l’alleanza di centrodestra”, ha aggiunto.
“Se io vado al governo – ha aggiunto – voglio fare quel che ho promesso di fare su cui gli italiani mi han votato, sulla Fornero, evitare l’aumento dell’Iva, ridurre le accise sulla benzina, sull’immigrazione su cui Lega e M5s partono da notevole distanza: nel rispetto dei diritti umani e dei trattati mi rifiuto di pensare all’ennesima estate e autunno del business dell’immigrazione clandestina in saldo. Se andiamo al governo vogliamo mano libera per tutelare sicurezza italiani, anche con la legge legittima difesa”.
Prima di Salvini è stato Luigi Di Maio a prendere parola nella conferenza stampa al Quirinale, il quale oltre a spiegare che il contratto di governo è creato “sul modello tedesco, mette dentro i punti programmatici delle due forze” M5s e Lega. Pur essendo consapevole delle scadenze internazionali, il leader pentastellato spiega la necessità di aver “qualche altro giorno” perché si sta scrivendo “il programma di governo per cinque anni”. “Sono molto orgoglioso delle interlocuzioni e soddisfatti del clima che si respira, ma soprattutto dei punti che si stanno portando a casa su temi come la legge Fornero, la lotta agli sprechi, la lotta alla corruzione, il carcere per chi evade, il fisco”. Poi spiega come interverranno in proposito i loro elettori, cioè chiunque sia iscritto al MoVimento che “con un voto online sarà chiamato a decidere se far partire questo governo con questo contratto o no” sulla nota piattaforma Rousseau.
Anche la Lega consulterà i cittadini sul contratto di governo che potrebbe essere sottoscritto con il M5s. Ma mentre i 5 Stelle si rivolgerà solo agli iscritti alla piattaforma telematica, l’idea della Lega è quella di gazebo da organizzare nel weekend e aperti a tutti i cittadini.
foto: Ansa