Gentiloni: “Intervento del governo legittimo e doveroso, chi parla di regalo ai banchieri fa solo cattiva propaganda”
Il decreto per il salvataggio delle banche venete è stato approvato con una riunione lampo del Consiglio dei Ministri del 25 giugno scorso, per garantire la continuità del sostegno del credito alle famiglie e alle imprese del territorio. Il CdM è durato circa 20 minuti durante i quali è stata decisa la ‘liquidazione ordinata’ (liquidazione coatta amministrativa) di Veneto Banca e Popolare Vicenza, con il conseguente passaggio della parte sana delle due venete a IntesaSanpaolo.
Come spiegato in conferenza stampa al termine del CdM, si tratta per il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni di ‘un intervento a favore di correntisti e risparmiatori’ e ‘delle economie del territorio’ per evitare ‘un fallimento disordinato’. Per il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha fornito i dettagli dell’operazione: “Il Governo ha utilizzato le regole europee nel miglior modo possibile. Sono state utilizzate risorse fino a 17 miliardi di euro dello Stato e l’esborso nei confronti di Intesa San Paolo è di complessivi 5,2 miliardi di cui 4,785 milioni relativi a operazioni necessarie per mantenere la capitalizzazione e il rafforzamento patrimoniale di Banca Intesa a fronte dell’acquisizione delle due banche”. Altri 400 milioni, ha spiegato Padoan, andranno “a copertura delle garanzie attivate per fronteggiare i rischi legati al completamento della due diligence nei confronti dello stock delle sofferenze”.
Secondo quanto si legge in un comunicato di Intesa SanPaolo in merito al via libera del consiglio dei ministri al decreto per il salvataggio delle banche venete, “l’intervento di Intesa Sanpaolo permette di evitare i gravi riflessi sociali che sarebbero altrimenti derivati dalla procedura di liquidazione coatta amministrativa delle due banche, salvaguardando l’occupazione, i risparmi di 2 milioni di famiglie e l’attività di circa 200 mila imprese finanziate”.
I clienti non subiscono alcuna conseguenza da questo passaggio, poiché l’intervento sulle due Banche Venete “assicura la tutela di tutti i risparmiatori e dei creditori senior” inoltre, sono previste “misure di ristoro per titolari di strumenti finanziari subordinati retail”. È quanto scrive la Banca d’Italia in una nota. Gli uffici e gli sportelli delle Banche saranno regolarmente aperti e pienamente funzionanti; tutte le operazioni bancarie potranno essere effettuate senza variazioni, ma sotto la responsabilità di Intesa Sanpaolo.
“Credo sia non solo legittimo ma doveroso per un governo serio, per uno Stato come quello italiano farsi carico di problemi di imprese e banche, sarebbe singolare il contrario” ha affermato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni sull’approvazione del decreto per salvare le banche venete. “Chi parla di regalo ai banchieri fa solo cattiva propaganda”. E poi ha spiegato che “l’intervento del governo ha in mente altri soggetti: i due milioni di clienti, e le 200mila imprese, piccole e medie, che dipendono dal credito di queste banche, parlo di economia del territorio a cui il messaggio molto chiaro deve essere che lo Stato c’è, che il governo interviene nel pieno rispetto delle regole Ue per attenuare le conseguenze delle dificoltà e della crisi, un obiettivo che va rivendicato e deve essere largamente condiviso dal Parlamento”.
“Chi ha creato difficoltà alle due banche venete – ha continuato il Premier – deve pagare e non è certo ai responsabili del dissesto che si indirizza l’intervento del governo, che invece è rivolto a chi non si capisce perché dovrebbe pagare, come le imprese e l’economia di un territorio del territorio di una regione fondamentale per l’economia del Nord-Est”. “Mi auguro – ha concluso Gentiloni – che una gestione dei crediti deteriorati assennata ci consenta di recuperarli in tutto o in parte nei prossimi anni. Dipenderà anche dall’andamento dell’economia”.