“Invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia” sentenziano i matematici.
Formula quanto mai opportuna anche per descrivere il Gran Premio di Formula Uno del Messico, conclusosi ieri nella capitale dello stato sudamericano sul circuito Hermanos Rodriguez.
Quindi, iniziamo dalla fine, e segnaliamo la delusione di Lewis Hamilton al termine della corsa.
Rivolgendosi al pubblico il britannico ha così riassunto la sua gara: “Ringrazio i miei sostenitori per il tifo. Ho fatto il possibile, ma non sono riuscito a superare la Toro Rosso di Max Verstappen. Devo riconoscerlo: quest’anno la sua auto è più veloce della mia Mercedes, e io non posso farci niente.”
La delusione di Hamilton era comprensibile: è arrivato secondo dietro al rivale olandese.
Quest’ultimo, capoclassifica era arrivato, e capoclassifica è ripartito da Città del Messico.
A confermare i problemi della vettura tedesca, ricordiamo che al terzo posto, facile immaginarlo, si è piazzato Sergio Perez, Checo per i tifosi, compagno di fortuna di Verstappen alla scuderia Toro Rosso e che ieri lo ha accompagnato sul palco per la premiazione.
Al quarto posto troviamo il venticinquenne francese Pierre Gasly, alla guida della italiana AlphaTauri Honda, nuova denominazione della Minardi di Faenza dopo l’acquisto della scuderia nel 2020 da parte del gruppo Toro Rosso.
L’orgoglio italiano si impone anche per il 5° e 6° posto dove, nell’ordine, troviamo i due ferraristi Leclerc e Sainz.
Le buone notizie continuano: perché grazie a questo ottimo piazzamento le rosse di Maranello, con 268.5 punti, raggiungono il terzo posto nella classifica mondiale costruttori e superano i britannici della McLaren, rimasti a 255 lunghezze.
È sufficiente l’esame di questa classifica per comprendere le aspettative dei team:
le uniche squadre a movimentare la classifica costruttori sono Toro Rosso, Mercedes, Ferrari e McLaren.
Per le altre: niente da segnalare se non attendere il termine del campionato.
In Messico Verstappen ha capitalizzato il vantaggio con cui ha iniziato la gara, e che infine lo ha portato alla vittoria.
Partito terzo, dietro ai germanici Bottas e Hamilton, alla prima curva l’olandese di è trovato appaiato ai suoi rivali, in piena velocità.
Non c’era che da prendere una decisione:
visto che nessuno voleva rallentare era necessario scegliere se proseguire, ed andare incontro ad una collisione inutile per tutti, o dare gas e continuare a tutta velocità.
Risultato: hanno frenato gli avversari.
E cosi’ Verstappen si è liberato dalla loro morsa.
Chi ne ha fatto le spese è stato Valtteri Bottas che, seppur partito in pole position,
é rimasto disorientato dall’attacco dell’avversario e ha sbandato, portando i direttori di gara a sospendere la corsa.
I piloti sono ripartiti al quinto giro confermando il terzetto di testa che poi taglierà vittorioso il traguardo: Verstappen, Lewis Hamilton e Perez.
Per la cronaca, segnaliamo in alcuni momenti Perez ha guidato la corsa sul compagno di scuderia Verstappen e Hamilton di Mercedes, conquistandosi il tal modo il riconoscimento come migliore pilota di giornata.
Tuttavia Perez da dovuto effettuare una sosta ai box per cambiare le gomme, accumulando uno svantaggio che non è più risuscito a recuperare me che comunque lo ha visto imporsi alla terza posizione.
La classifica piloti, lo abbiamo anticipato, trova al comando Verstappen con 312.5 punti, seguito dalla coppia dei piloti Mercedes: Hamilton con 293.5 e subito dopo Bottas con 185 lunghezze.
Mentre un Verstappen comprensibilmente soddisfatto ora lascia Città del Messico al primo posto della classifica piloti,
i team si ritroveranno fra sette giorni, ad Interlagos, per il Gran Premio del Brasile, quart’ultima tappa della edizione del Campionato di Formula Uno per l’anno in corso.
di Andreas Grandi
Foto/immagini: credit Formula Uno/teams media