Emozioni ma non troppo in quel di Istambul. All’arrivo in Turchia troviamo sempre loro, proprio come li avevamo lasciati allo scorso GP di Russia.
Al primo posto il britannico Lewis Hamilton di Mercedes, con 246.5 punti, subito seguito dall’olandese Max Verstappen di Toro Rosso con due sole lunghezze di distacco.
Un duello, ricordano le statistiche di Formula Uno-F1, degno delle sfide che hanno scritto l’albo d’oro dell’automobilismo da competizione, come quelle del 1976 fra Niki Lauda e James Hunt, o di Fernando Alonso e Michael Schumacher trent’anni dopo, nel 2006.
È chiaro che, dopo essersi vicendevolmente alternati sul podio durante un campionato 2021 ormai vicino alla conclusione
non saranno certo i due punti di distacco con cui si sono presentati ad Istambul che Lewis e Verstappen possono dire di chiudere la partita e, a sette gare dal termine, affidare alla sorte la vittoria finale.
Al GP di Turchia le gare di selezione, le practice qualifications-PC, tre in rapida successione, per decidere chi avrebbe occupato i primi posti sulla linea di partenza avevano lasciato prevedere come si sarebbe svolta la gara e la composizione delle posizioni di testa.
La PC-1 trovava il quartetto Hamilton, Verstappen, Leclerc di Ferrari, e Bottas di Mercedes, distanziati da sessanta centesimi di secondo.
La seconda PC vedeva ai primi quattro posti Hamilton, Leclerc, Bottas e Perez di Toro Rosso, separati da cinquanta centesimi.
Infine la PC-3 segnalava il francese Pierre Gasly, di Alpha Tauri, Verstappen, Perez e Carlos Sainz di Ferrari, raggruppati in circa settanta centesimi di secondo.
Questi i presupposti cronometrici che hanno poi deciso la starting grid, la linea di partenza
che allineava il quartetto Bottas, Verstappen, Leclerc, Gasly, cui seguiva in quinta posizione la Renault Alpine di Fernando Alonso:
un ottimo piazzamento per questo pilota spagnolo, ex Ferrari, che per il suo debutto sull’asfalto del circuito automobilistico di Istambul si è trovato a combattere spalla a spalla con gli assi pigliatutto di Toro Rosso.
Anche in Turchia, come sempre, le strategie dei team hanno lasciato la loro impronta sulla gara.
Se in Olanda la collisione tra le monoposto di Hamilton e Verstappen aveva costretto il team di quest’ultimo a cambiare il motore ed accettare la conseguente retrocessione nelle posizioni di fondo alla successiva gara in Unione Sovietica, mossa cui la Mercedes aveva replicato sempre in Russia cambiando il motore di Bottas, e facendolo quindi arretrare per contenere la voglia di riscatto dell’avversario di Toro Rosso, ebbene a Istambul è toccato a Hamilton cambiare il motore, per averlo performante come il suo rivale olandese; e dunque sempre ad Hamilton, in base alle regole della Federazione Automobilistica Internazionale-FIA, ad Istambul è toccato vedersi retrocesso di dieci posizioni al momento dell’inizio.
Veniamo alla gara, e cominciando con il proverbio che ricorda “non c’è due senza tre”.
Quindi non deve sorprendere che dopo i Gran Premi di Olanda e di Russia, anche quello di Turchia è stato reso difficoltoso dalla pioggia, che ha inevitabilmente portato i piloti, fra i quali Pierre Gasly di Alpha Tauri, che aveva iniziato la gara al quarto rango,
ad impreviste ma necessarie soste ai box per il cambio di gomme.
Degna di nota, nel circuito della città sul Bosforo, la prestazione di Valtteri Bottas che, e non ce ne vogliano gli interessati, nella scuderia Mercedes ormai fatica a vestire i panni della riserva, del gregario di Sir Lewis Hamilton.
Partito primo, il pilota finlandese ha condotto la gara nelle posizioni di testa per la sessantina di giri del circuito, ed è arrivato vittorioso al traguardo.
Ricordiamo che a partire dal 2022 Bottas ha firmato per la scuderia Alfa Romeo.
Il prossimo anno per il team milanese sarà decisivo non dal punto di vista agonistico,
ma anche commerciale, dato che proprio in questi giorni la casa del biscione ha annunciato che in futuro le vetture Alfa Romeo verranno prodotte solo su richiesta del cliente.
È un cambio di strategia che forse può sorprendere i consumatori, ma non gli addetti ai lavori.
Infatti è uno dei primi esempi della innovazione di un modello industriale che sinora era cambiato poco dalle origini.
Attualmente stiamo assistendo al passaggio da modelli industriali basati sulle economie di scala, che hanno come presupposto la produzione di massa per abbassare i costi, strategia che tuttavia ha il difetto di richiedere importanti investimenti nelle linee di montaggio ed impone anche numeri di vendita altrettanto impegnativi, per avviarci ad una produzione digitalizzata perché ormai basata sui motori elettrici, che hanno bisogno di meno componenti meccaniche e piu’ componenti informatiche.
Risultato: tutto cio’ lascia spazio a fabbriche di minori dimensioni per produzioni on-demand, cioè basate direttamente sugli ordini di acquisto, sul venduto, e cosi’ eliminano i surplus, la sovrapproduzione.
Tornando alla gara di Istambul, si diceva, anche stavolta il maltempo la ha fatta da padrone.
Opportunistica la strategia di gara del terzo classificato Sergio Perez di Toro Rosso che, malgrado la pioggia,
ha contenuto la rimonta di Lewis Hamilton.
Il britannico, partito undicesimo è giunto solo quinto, impegnando tutta la potenza del suo nuovo motore ma comunque guadagnandosi il riconoscimento come più veloce in pista.
Note positive anche per il ferrarista Charles Leclerc.
Partito terzo, ha condotto la gara nelle prime file ma, come recentemente accaduto a Lando Norris di McLaren al GP di Russia, ha rifiutato il cambio gomme per l’asfalto bagnato, e cosi’ ha tagliato il traguardo ad un quarto posto che certamente non si meritava.
Ottima la corsa dell’altro ferrarista Carlos Sainz.
Partito ventesimo, dopo una gara velocissima, lo spagnolo della vettura di Maranello ha concluso all’ottavo posto, portando al team italiano punti preziosissimi e guadagnandosi il titolo di miglior pilota di giornata.
Riassumendo, superata la linea di arrivo del GP di Turchia nelle prime cinque posizioni troviamo i piloti: Bottas, Verstappen, Perez, Leclerc e Hamilton.
Sempre al termine della gara di Istambul, la classifica piloti per il Campionato di Formula Uno edizione 2021 vede al comando il terzetto Verstappen, Hamilton e Bottas.
La classifica squadre invece ai primi posti trova Mercedes, Toro Rosso, ed un team McLaren separato di soli sette punti e mezzo da una Ferrari che per il momento la segue in quarta posizione.
Dopo la cancellazione del Gran Premio di Giappone, causa problemi epidemiologici, i piloti della Formula Uno torneranno a sfidarsi il 22-24 ottobre negli Stati Uniti, sul circuito di Austin, in Texas.
Preparatevi: ci saremo anche noi.
di Andrea Grandi
Foto ed immagini: FIA / Formula Uno / teams media