Cosa sarebbe un mondo senza medicinali? Saremmo condannati a vivere meno e peggio
Si parla di industrie farmaceutiche che fanno affari sui e con i farmaci e si parla di farmaci che fanno bene da una parte e fanno male dall’altra. C’è del vero e c’è del falso. Oggi si vive più a lungo, è un fatto. La vita si è allungata fino ad una media di 85 anni circa, una conquista rispetto a quarant’anni fa, quando la media di aspettativa di vita era di molto inferiore. Lo si deve al progresso scientifico, ma anche alla scoperta di nuovi e più mirati farmaci che curano vari tipi di patologie. Certo, se se ne fa un abuso, il farmaco (che in greco vuol dire “veleno”) fa male, se se ne fa un uso corretto, guarisce da malanni e malattie che prima magari portavano dritto alla morte.
Oggi, secondo i calcoli, viviamo ben 16 secondi in più al minuto, cioè sei ore al giorno in più, cioè tre mesi in più all’anno. Grazie proprio a farmaci, che salvano la vita e, appunto, la allungano. Proviamo ad immaginare un mondo senza farmaci. Per coloro che stanno bene in salute non sarebbe una gran perdita, ma per chi la salute non ce l’ha, la mancanza di farmaci si farebbe sentire, eccome. E’ grazie agli antibiotici e ai vaccini antipolio, contro il morbillo, eccetera che ci si cura e si vive meglio. Pensate ai trombolitici, che salvano da morte certa molti infartuati; pensate ai farmaci oncologici, che curano malati gravi. Certo, molti farmaci non sono risolutivi, la ricerca medica deve fare ancora molti passi per scoprire nuovi farmaci che possano debellare malattie serie che portano alla morte, ma, dicevamo, i progressi sono stati enormi. Servono ancora nuovi antibiotici, perché ci sono batteri che hanno imparato a sopravvivere agli antibiotici, dunque ce ne vorrebbero di più potenti. Insomma, è vero, la ricerca deve fare molti altri passi in avanti, ancora.
Farmindustria, in un’assemblea pubblica tenuta nei giorni scorsi, ha rivendicato un ruolo di leader in fatto di “prevenzione, innovazione e ricerca”, i tre fattori che hanno permesso all’uomo di arrivare a vivere più a lungo e meglio. Ecco il parere di Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria: “Farmaci e vaccini rivestono un’importanza così grande per la vita delle persone, da far trascurare talvolta il ruolo per la crescita economica delle imprese che li rendono disponibili grazie a investimenti ingenti e ad alto rischio. E questo accade anche in Italia, che è seconda in Europa solo alla Germania per numero di imprese e per valore della produzione farmaceutica”. Ecco i numeri, che sono di tutto rispetto: 174 fabbriche, 63500 addetti, 26 miliardi di produzione (di cui il 67% dovuti all’export), 2,4 miliardi di investimenti. Negli anni della crisi, in sei anni, dunque, si sono persi comunque 11.500 posti di lavoro, conseguenza anche della riduzione degli investi,menti del 2,5%. Cosa si può fare per risparmiare? Ecco i consigli di Farmindustria.Se tutti i cittadini tra i 50 e i 64 anni usassero farmaci e vaccini contro l’influenza si spenderebbero 76 milioni di euro in più ma se ne risparmierebbero 746 milioni. Un euro speso per la vaccinazione significherebbe risparmiarne 24 per curare chi si ammala. Insomma, anche per le malattie vale il detto “chi risparmia spreca”, con la differenza che la salute è nostra e bisogna salvaguardarla.