Il nuovo album di inediti del cantautore milanese è uscito martedì 9 settembre
Sembra essere un’ammissione a cuore aperto del cantautore milanese, Gianluca Grignani, che intitola “A volte esagero” l’ultima sua fatica discografica appena uscita martedì 9 settembre per la Sony Music Italia. L’album, che doveva inizialmente intitolarsi “Rivoluzione serena”, è prodotto con Andrea Pennino e scritto e musicato interamente da Gianluca Grignani. Andrea Pennino si è occupato anche degli arrangiamenti, della programmazione e della scrittura delle parti orchestrali. Si tratta del decimo album di inediti di Grignani, che arriva a distanza di tre anni dall’ultimo successo discografico, “Natura Umana”, dopo due anni di lavoro.“A volte esagero” è un disco importante, non solo perché è il primo che l’autore pubblica all’età di 40 anni superati (ha 42 anni!), ma è anche pubblicato proprio nell’anno in cui ricorrono i 20 anni della sua carriera e forse per questo richiama molto la musica degli inizi, caratterizzata da sound rock con sfumature elettroniche: “Ho scelto di avere, come sempre, un impatto ruvido nelle registrazioni, come se fosse live” spiega l’artista. Infine, “A volte esagero” completa quella trilogia di album iniziata nel 2010 e che doveva concludersi con la fine del contratto con la Sony (rinnovato per altri due anni).
Insomma questo album è importante per diversi motivi, non solo perché molto atteso dai fan e soprattutto è costata tanta fatica all’artista che lo ha registrato tra l’Air Studios di Londra e il Forward Studio di Roma. Contiene dieci nuove canzoni in cui, spiega Grignani, “racconto me stesso e la realtà che ci circonda. Nelle mie canzoni parlo di come un essere umano si può sentire, nel bene e nel male, shakerato in una società che non è quella che ci aspettavamo o che vorremmo”. Anticipato dal singolo “Non voglio essere un fenomeno” (dove è possibile ascoltare l’assolo di Michael Thompson, nome celebre statunitense, ha lavorato con Michael Jackson, Madonna, Michael Bublé, Cher, Christina Aguilera) uscito in radio il 20 giugno scorso e diventato subito uno dei brani più suonati dalle radio italiane questa estate, l’album rappresenta una vera e propria ammissione del cantautore che ha voluto mettersi a nudo e parlare così di tutte le sue debolezze, le sue ombre, le sue stranezze e i suoi eccessi, come l’ultima vicenda che lo ha visto protagonista a luglio scorso, quando è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale: “La vicenda in realtà è già chiusa e chiarita e martedì prossimo chiuderemo una volta per sempre la questione.
A volte esagero, lo ammetto, ma anche gli altri esagerano e in particolare i media che fanno gossip. Insomma sono un cantante e faccio musica vorrei che ci si focalizzasse su questo, sul disco e sul tour che arriverà”. In questo album l’autore alterna brani più malinconici a quelli carichi di speranza: “Scrivo storie e spero, da giullare quale sono, che possano fare piangere, ridere, pensare, ma soprattutto sognare, magari qualcosa di impossibile”. Per esempio la commovente canzone “Madre” che è un brano lasciato fuori dal suo album d’esordio, una canzone abbozzata nel 1994 e finalizzata negli ultimi mesi, la cui intensità è tale che l’autore ammette che “è stato molto più difficile cantarla che scriverla…” ma non è l’unica ad essere difficile da cantare, anche “L’amore che non sai”, una delle canzoni d’amore più belle che abbia mai scritto a suo parere. Dopo la presentazione dell’album l’artista comincerà ad organizzare il tour che lo vedrà impegnato nel 2015 con una scenografia del tutto nuova che segna il cambiamento che sta investendo l’artista, e pensata con Marco Lodola ideatore del concept del disegno della cover del disco. Le date saranno rese pubbliche tra un mese.