Preoccupa l’episodio del drone americano abbattuto per lo scontro con un caccia russo nello spazio aereo del Mar Nero
Un drone degli Stati Uniti che sorvolava lo spazio aereo internazionale sul Mar Nero è entrato in collisione con due caccia russi e successivamente è stato abbattuto. L’episodio è avvenuto lo scorso 14 marzo e rischia di alzare la tensione nei rapporti già compromessi tra le due potenze coinvolte. I fatti, ricostruiti anche attraverso un video diffuso dall’amministrazione Biden, hanno coinvolto due jet da combattimento russi Su-27 e un drone di sorveglianza MQ-9 statunitense, quest’ultimo, come si vede nel video, viene avvicinato da un caccia russo che rilascia carburante mentre sorpassa il drone per ben due volte. Il video ha un’interruzione quando il jet russo si scontra con il drone danneggiando l’elica del velivolo statunitense. Quando subito dopo la collisione il video riprende, si vede perfettamente il danno causato al drone americano tanto che gli Stati Uniti sono costretti ad abbatterlo nel Mar Nero, a circa 75-85 miglia nautiche dalla Crimea e dalla Romania.
La Russia recupera i rottami del drone
Gli Stati Uniti assicurano che sarebbero riusciti a neutralizzare il software presente sull’apparecchio, dunque nessun dato sensibile potrebbe arrivare nelle mani dei russi. Sembra, infatti, che la Russia abbia recuperato alcuni rottami del drone americano precipitato nel Mar Nero, ma l’amministrazione Biden ha rassicurato “Abbiamo reso impossibile per loro ottenere ogni informazione di intelligence di valore dai rottami che possono trovare in mare”, ha detto John Kirby, portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca. Con l’intento evidentemente di smorzare la tensione, Kirby sostiene che il video diffuso non fornisce prove riguardo alle intenzioni del pilota russa: “Nel migliore dei casi si tratta di condotta irresponsabile, nel peggiore irresponsabile ed incompetente. Non sappiamo se sia stato intenzionale, il video non mostra questo”.
Mosca non accetta le accuse
Subito dopo la collisione e la distruzione del drone americano, c’è stato un confronto tra Washington e Mosca durante il quale la Russia non ha accettato né la ricostruzione americana dei fatti né le accuse. È stato il segretario della Difesa Usa Lloyd Austin a chiamare il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, ma le comunicazioni ufficiali sono giunte per bocca del ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, per il quale gli Stati Uniti “cercano ogni tipo di provocazione per intensificare il confronto”, ha detto, sottolineando che lo spazio interessato dall’episodio è stato dichiarato da Mosca “limitato all’uso di qualsiasi velivolo”. “Questo è un male, perché affermano costantemente di essere una potenza responsabile interessata alla stabilità strategica – ha detto Lavrov alla tv Rossiya-24 – Ma le parole non corrispondono ai fatti”.
Nel frattempo il ministro russo della Difesa, Sergei Shoigu, ha conferito riconoscimenti di Stato ai piloti dell’aereo militare Su-27 coinvolto nell’incidente con il drone statunitense sul Mar Nero per aver impedito la violazione dei confini dell’ “area operativa speciale”.
Stando al Ministero della difesa russo, il velivolo Usa senza pilota si stava dirigendo “verso il confine russo in Crimea e aerei da combattimento russi sono stati fatti decollare per identificare l’intruso. A causa di brusche manovre, il drone è andato in volo incontrollato con una perdita di quota ed è caduto in acqua”.
La visita della Cina
Proprio in queste ore è stata confermata la visita di stato del presidente cinese Xi Jinping, in Russia dal 20 al 22 marzo su invito del presidente russo Vladimir Putin, durante la quale “i due leader discuteranno questioni urgenti relative al futuro delle relazioni di partenariato globale e di interazione strategica tra Russia e Cina”, come si legge in una nota ufficiale rilasciata dal Cremlino. Nel quadro della visita, “verranno firmati alcuni importanti documenti bilaterali”, ma è anche un’azione importante nel quadro del conflitto tra Mosca e Kiev poiché Xi Jinping sembra essere intenzionato ad aprire anche un canale con l’Ucraina. Pare, infatti, che il Presidente cinese abbia intenzione di incontrare il presidente ucraino Zelensky per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina. In proposito gli Stati Uniti hanno ben accolto l’intenzione di un confronto diretto di Xi con Zelensky in modo che la Cina possa verificare anche la posizione di Kiev.
Redazione La Pagina