“Quante guerre non ci sarebbero state di fronte a cene ben organizzate?”, svela candidamente il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida. Come hanno fatto a non pensarci prima i grandi dei Paesi in guerra? Putin e Zelensky avrebbero risolto tutto davanti ad una fumante zuppa e quanti mesi di confitti tra israeliani e palestinesi si potevano evitare se invece che un bell’attacco lo scorso 7 ottobre si preparava una bella tavolata. Insomma ci si poteva pensare prima, a risolvere tutte le controversie attorno ad un bel tavolo dove il diplomatico è il dessert e non il mediatore che poi non risolve nulla. La banalità della pace servita su un piatto d’argento! E visto l’ultima notizia di cronaca che riguarda lo schianto al confine con l’Azerbaigian dell’elicottero su cui viaggiava il presidente dell’Iran Raisi, viene da chiedersi se l’urgenza della partenza, nonostante il maltempo, fosse dovuta ad un importante invito a cena che avrebbe risolto la sorte di un conflitto… Tutto potrebbe essere secondo il modus operandi dei ministri italiani. È quasi paradossale che mentre siamo sull’orlo della terza guerra mondiale si banalizzi un concetto così importante come quello della pace, ma forse, quello di banalizzare è un metodo che funziona perché a forza di banalità si è costruito un Governo.
In procinto di elezioni europee la Premier Meloni ha deciso di partecipare al “Europa Viva 24”, l’evento organizzato al Palacio de Vistalegre di Madrid dal partito spagnolo nazionalista “Vox” guidato da Santiago Abascal. E lì, nel suo intervento di quasi 15 minuti in collegamento video, ha sciorinato una alla volta tutte le banalità che hanno portato il centrodestra al governo: siamo una comunità cristiana, no al gender, non alla maternità surrogata, bisogna difendere i confini esterni contro le masse di immigrati irregolari, mettere al centro le proprie aziende per combattere la concorrenza mondiale e via dicendo. Meloni dice subito che la fida è quella di cambiare l’Europa, dove la maggioranza deve essere come quella costruita in Italia, con l’unione di tutti i partiti europei di destra che hanno le stesse idee, anche se con sfumature diverse, per questo strizza l’occhio a Le Pen, alleata con la Lega di Salvini, anche lei presente all’evento Vox. Ma a forza di andare avanti per banalità si può anche apparire superficiali e confusi e non proprio così concordi. Le parole di Meloni, infatti, oltre a trovare l’ovvia contrarierà dell’opposizione, si scontrano anche con qualcuno degli alleati, come Antonio Tajani, vicepremier e leader di FI, che in merito a Le Pen è stato netto: “Il problema sono i valori, per noi l’europeismo è fondamentale e con i tedeschi “Afd” è impossibile qualsiasi forma di dialogo… Con Id – aggiunge poi Tajani richiamando Identità e Democrazia, il gruppo di cui fanno parte la Lega e il partito di Le Pen (Rassemblement National) in Europa – è assolutamente impossibile dialogare, come si fa a dialogare con chi la pensa in maniera opposta alla tua? Noi siamo il Ppe, siamo europeisti, atlantisti, liberali, garantisti”. Ops, e ora come si fa? A circa tre settimane dal voto per le Europee c’è un po’ di confusione e qualche incomprensione interna su quale maggioranza sia possibile in Europa. Non disperiamo, se le guerre le risolvono con una cena, basterà un caffè tra alleati di Governo per risolvere queste incomprensioni…
Redazione La Pagina