Testimone: sono stati i Latin Chicago
MILANO – Esasperazione, rabbia e paura: sono questi i sentimenti che prevalgono tra gli italiani che vivono nella zona di via Padova dove è stato ucciso, da sudamericani, un egiziano di 19 anni ed è poi nata una rivolta di africani. “Qui non si vive – si sfoga una signora cinquantenne – lo spaccio di droga è continuo, a tutte le ore del giorno e i pochi italiani rimasti si barricano in casa”. “Non mi sorprende quello che è successo ieri: qui le risse sono all’ordine del giorno, soltanto che ieri c’é scappato il morto”, dice rassegnato un imbianchino ventiquattrenne che vive nello stesso palazzo dove pochi giorni fa si era trasferito l’egiziano ucciso. Una casa di ringhiera che ospita una trentina di famiglie, soltanto due italiane. “Che la situazione qui è quella che è la polizia lo sa benissimo – afferma un altro italiano abitante del palazzo – ma nessuno finora ha fatto nulla”.
CUGINO: LITE PER APPREZZAMENTI A FIDANZATA
Secondo il cugino del giovane egiziano ucciso in via Padova, a Milano, alla base della lite sull’autobus che ha poi portato all’accoltellamento di Abdel Aziz el Saied, vi sarebbero stati alcuni sgradevoli apprezzamenti fatti alla fidanzata della vittima, una sua coetanea italiana. Un’ipotesi questa che era trapelata anche nel corso di un incontro tenutosi oggi in prefettura ma che non viene confermata dagli investigatori che indagano sull’omicidio. Secondo il cugino della vittima, quando i ragazzi sono scesi dall’autobus sono stati inseguiti a lungo nelle vie del quartiere e sono passati anche in via Arquà, la strada dove abitava Abdel Aziz, prima di tornare verso la fermata dell’autobus 56 dove il giovane egiziano stava entrando in un locale di connazionali per chiedere aiuto ma è stramazzato al suolo perché pochi passi prima era stato raggiunto e accoltellato. Il cugino della vittima mostra alcuni documenti appartenenti al suo parente defunto, e in particolare una ricevuta postale del 22 dicembre scorso per la presentazione di una domanda di rinnovo per il permesso di soggiorno. “Abdel Aziz era il ragazzo più tranquillo del mondo – dice il cugino – era l’unico maschio della famiglia oltre a due sorelle, ed era arrivato in Italia quattro anni fa; ultimamente lavorava come imbianchino”.
TESTIMONE: SONO STATI I LATIN CHICAGO – Secondo un testimone, Jamal, che li ha visti passare in via Arquà mentre rincorrevano i tre nordafricani, ma anche secondo altri giovani del quartiere, ad accoltellare il 19enne egiziano sarebbero stati cinque o sei appartenenti a una banda dei ‘Chicago’, una nota gang di latinos che già si è più volte messa in mostra durante aggressioni in città, il più delle volte ai danni di altri sudamericani. Secondo i giovani del quartiere di via Padova, che ieri hanno dato vita a una sorta di rivolta danneggiando auto e negozi, la gang è composta da una trentina di persone che si incontrano al parco Trotter, ai margini di via Padova, e che spesso si riuniscono in uno stabile al 16 di via Arquà, la stessa via dove abitava il giovane ucciso e dove vivono molti dei suoi amici. È probabile quindi che si tratti di persone note almeno di vista. Intanto il testimone oculare più importante a disposizione degli investigatori, almeno fino al momento, un egiziano anch’egli 19enne, si trova in via Corelli perché irregolare. Un provvedimento che nel quartiere è stato visto come una ingiustizia ma che invece risponderebbe a precise logiche di tutela proprio nell’interesse del giovane magrebino.
MORATTI: IN ARRIVO PIÙ FORZE DELL’ORDINE – Sono in arrivo a Milano più agenti delle forze dell’ordine: il sindaco Letizia Moratti lo ha confermato alla fine della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza convocato dal prefetto Gian Valerio Lombardi, dopo i disordini di via Padova. “Avevamo già concordato con il governo un rafforzamento di uomini – ha spiegato Moratti – e possiamo averlo perché la finanziaria del 2010 ha sbloccato le assunzioni”. Moratti ha sentito al telefono il ministro dell’interno Roberto Maroni, il sottosegretario Gianni Letta e il premier Silvio Berlusconi. “Si è mostrato – ha detto il sindaco – molto attento”. Non si limita però alla sicurezza il piano delineato durante il comitato per l’ordine e la sicurezza che prevede fra l’altro l’apertura di un tavolo di confronto per affrontare i problemi del quartiere e fare “una bella radiografia – ha sottolineato il prefetto – di via Padova”.
BERSANI: FALLITA POLITICA DESTRA – “È una cosa gravissima, un’impressione veramente notevole. Mi ha fatto impressione sentire le alte grida di esponenti della destra, della Lega. Ma di cosa stiamo parlando? Governano loro il paese, la Regione, la città. Si prendano carico del fatto che è fallita una politica di integrazione e di sicurezza e non scarichino le responsabilità”. Lo ha detto stamane il segretario del Pd Pierluigi Bersani commentando con parole dure gli episodi di ieri a Milano con l’omicidio di un egiziano e le reazioni del centrodestra. Bersani è intervenuto a Manifutura, il festival sull’economia in corso a Pisa. “Se si vuole lavorare seriamente per affrontare e superare i problemi si lavori seriamente – ha aggiunto -. Coltivare questi problemi per fare consenso e non risolverli mai non è più accettabile. È ora di smetterla”.