L’ex dittatore di Haiti Jean-Claude “Baby Doc” Duvalier è morto sabato di un attacco di cuore nella sua casa di Port-au-Prince. Aveva 63 anni. Lo ha confermato su Twitter il presidente haitiano, Michel Martelly, che ha voluto “malgrado i dissidi e le divergenze, salutare un vero figlio di Haiti”. “Che la tua anima riposi in pace”, aggiunge Martelly. Duvalier aveva solo 19 anni nel 1971 quando divenne “presidente a vita” di Haiti, alla morte del padre Francois “Papa Doc” Duvalier, che guidava il paese dal 1957. Accusato come il genitore di corruzione, abusi dei diritti umani e soppressione dei dissidenti tramite la milizia dei Tonton Macoutes, Baby Doc fu rovesciato da una rivolta popolare nel 1986. Si rifugiò allora in Francia, dove rimase in esilio per 25 anni. Ritornò a sorpresa ad Haiti nel 2011, un anno dopo il disastroso terremoto, dichiarando che si trattava di un gesto di solidarietà verso gli haitiani. Sono stati da allora aperti procedimenti a suo carico, che non si sono tuttavia conclusi. Secondo organizzazioni per i diritti umani, durante la sua dittatura furono torturati e uccisi centinaia di oppositori. I beni depositati in Svizzera dall’ex presidente haitiano e dal suo entourage, congelati dal lontano 1986 e sbloccati a favore delle autorità di Haiti da una sentenza del Tribunale federale del dicembre scorso, non sono ancora stati trasferiti nel paese caraibico.
“Il processo è in corso”, ha indicato all’Ats il portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Jean-Marc Crevoisier, dopo la notizia della morte di Duvalier, “le modalità di restituzione vengono attualmente definite”. L’addetto stampa ha anche indicato che l’ammontare del denaro bloccato è di 6 milioni di franchi.