Incontro al Lingotto dove prende avvio l’ufficiale corsa alla segreteria di partito di Renzi: “La partita inizia adesso”
“Nelle scorse settimane oggettivamente qualcuno ha cercato di distruggere il Pd perché c’è stato un momento di debolezza innanzitutto mia. Ma non si sono accorti che c’è una solidità e una forza che esprime la comunità del Pd, indipendentemente dalla leadership: si mettano il cuore in pace, c’era prima e ci sarà dopo di noi e ora cammina con noi”, dice Matteo Renzi al Lingotto nell’intervento a chiusura della tre giorni. “Tecnicamente questa tre giorni ha visto la presenza di un botto di gente. Dopo tre mesi di polemiche tre giorni straordinari. Grazie a tutti”.
Parlando davanti alla platea con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in prima fila aggiunge: “siamo felici di lavorare insieme a te”.
“La partita inizia adesso”, continua, “la prima alleanza da fare è con i milioni di cittadini che credono in noi. Non si possono replicare modelli del passato se non si ha chiaro cosa vogliamo fare”, ha detto l’ex premier che ha aggiunto: “Sento riparlare di Ulivo da chi lo ha segato dall’interno, da chi ha fatto concludere anticipatamente l’esperienza di Romano Prodi e questo non sarebbe accaduto se Prodi fosse stato leader di partito”.
Ne ha approfittato poi per lanciare una frecciatina a De Magistris, il sindaco di Napoli, incolpato di aver favorito i disordini che sono scoppiati nella città partonopea in occasione della visita di Matteo Salvini: “Quando un parlamentare chiede di parlare, anche se dice cose che non stanno né in cielo né in terra, noi stiamo dalla parte di quel parlamentare, anche se si chiama Matteo Salvini. Essere dalla parte della legalità significa non limitarsi a condannare la molotov contro i carabinieri”, “senza se e senza ma dalla parte delle forze dell’ordine”. “Quando un sindaco di una delle città più belle si schiera al fianco di chi non vuole far parlare qualcuno e sfascia la città è allucinante” dice senza mezzi termini, anticipa Renzi.
“Niente alleanze con chi non accetta legalità” attacca l’ex segretario “Non possiamo fare alleanze con chi non accetta il principio della legalità in questo Paese”.
Parole di solidarietà, invece, per Virginia Raggi dietro le quali si cela un attacco ai pentastellati: “Solidarietà a una persona che è stata indagata e sulla quale c’è stata grande polemica…il sindaco di Roma Virginia Raggi”, afferma poi Renzi, parlando del garantismo. “Non è che il garantismo vale solo con i tuoi e non per gli altri, noi siamo dalla parte della giustizia e per essere parte giustizia facciamo un sommesso appello a M5s che hanno in questi ultimi giorni e settimane detto parole infami su di noi. Rinunciate all’immunità e prendetevi le querele e vediamo in tribunale chi ha ragione, Di Maio e Di Battista rinunciate alle prerogative dei parlamentari e venite in tribunale e vediamo chi ha ragione o torto, vi aspettiamo con affetto e con gli avvocati”.
Nel concludere il suo discorso l’ex segretario ha quindi augurato ‘buon lavoro’ agli altri due candidati alla segreteria del Pd, Emiliano e Orlando ‘compagni di strada’.
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foto: Ansa