AL CONSOLATO D’ITALIA DI SAN GALLO
Caro Direttore, provo a spiegare ai suoi lettori come si è svolta la vicenda negativa della mia richiesta per ottenere un sussidio dal consolato d’Italia di San Gallo. Premetto che non mi sono rivolto, almeno per il momento, all’assistenza sociale del mio comune. Ho pensato di recarmi al consolato perché al momento mi sarebbe bastato un piccolo aiuto per bloccare in qualche modo l’emergenza e poter coprire certi buchi, e poi pian piano provare a ripartire. Pensavo di trovare, a parte un aiuto finanziario, un grosso aiuto morale. Invece vivo momenti di sconforto alternati a momenti di frustrazione e di umiliazione che il console mi ha causato. Sto attraversando una fase piena di difficoltà dovuta all’accavvallarsi di una serie di problemi che mi stanno capitando in famiglia uno dietro all’altro. Per natura non mi piace piangere e di fronte ai problemi mi spacco in quattro per risolverli, ma da 2-3 mesi a questa parte non so più a quali santi rivolgermi! Vengo al dunque. Il problema purtroppo è di natura finanziaria!
Mi ritrovo al punto che tutte le mie entrate (stipendio in ditta, altri piccoli miei guadagni e quel poco che prende mia moglie, che solo da poco ha ripreso a lavorare parzialmente) da alcuni mesi non bastano più coprire le spese abituali fisse. E tutta una serie di pesanti ed onerosi imprevisti mi hanno portato ad avere tutti i conti in rosso e diverse fatture aperte da pagare!
Buona parte di ciò è dovuto anche al fatto di essere stato per diverso tempo disoccupato e aver fatto solo lavori temporanei che hanno ridotto al minimo le entrate mensili. A ciò si sono aggiunti problemi seri di salute di uno dei miei figli e di mia moglie, la quale ha subìto negli ultimi anni diverse interventi chirurgici. Per entrambi, ancora oggi, le varie spese di ticket incidono notevolmente sul bilancio familiare. Per non farla lunga, se entro brevissimo tempo non riesco ad avere una certa somma, non so come uscirne! Mi sono rivolto anche ad alcune banche per un credito, ma niente da fare! Insomma, la situazione è critica perché intanto devo effettuare al più presto diversi pagamenti già scaduti e corro il rischio di pignoramenti! Per tirare avanti e coprire i tanti buchi, ho dovuto chiedere aiuto ad amici con prestiti personali che sto rimborsando un poco alla volta. Questa è la mia situazione che ho fatto presente in Consolato, prima a 2 impiegati e poi anche al Console. Mi hanno fatto compilare una richiesta di sussidio, con la relativa documentazione che mi è stata richiesta e da me prodotta. Per “istruire” la pratica ci son volute 3 settimane, con tanti contatti telefonici e personali. Sembrava tutto in ordine. Mi avevano dato anche l’appuntamento per andare a ritirare il sussidio. Ma, poche ore prime dell’orario fissato per ritirare i soldi, il Console si è “incapricciato” e, con cavilli giuridici, burocratici e pignolerie varie, ha dapprima sospeso e poi annullato il sussidio!
Mi sento non solo preso in giro, ma anche umiliato ed affossato psicologicamente! Mi ero rivolto al Consolato d’Italia per essere aiutato e invece…
Lettera firmata
Il lettore/autore della suddetta lettera, per motivi di privacy (ben comprensibili), ha chiesto l’anonimato