Due mostre uniscono storia ticinese e tecnologie digitali, dal libro sul Palazzo dei Congressi alla ricostruzione in “realtà aumentata” del Castello di Trevano.

La valorizzazione del patrimonio storico, artistico e sociale rappresenta oggi una sfida e un’opportunità fondamentali per le comunità locali, oltre che proporsi come uno strumento per mantenere vivo il ricordo delle proprie radici e creare legami tra passato, presente e futuro.
Nel contesto del Cantone Ticino, la celebrazione dei 50 anni dalla costruzione del Palazzo dei Congressi di Lugano e l’innovativa digitalizzazione dell’archivio fotografico di Hermann Albrecht Insinger – viaggiatore e fotografo olandese – si confermano come iniziative che testimoniano questo impegno di recupero e di innovazione.
Entrambi questi eventi, all’avanguardia nella regione italofona a sud del Gottardo e che già hanno iniziato a suscitare interesse non solo presso la RSI, il servizio pubblico radio televisivo italofono del gruppo SSR-SRG, ma anche negli operatori culturali attivi nella vicina repubblica, coniugano il rispetto per la storia con i progressi tecnologici e rimarcano il dinamismo delle competenze informatiche sviluppatesi in questi anni proprio nel territorio luganese e la adattabilità virtuosa di queste applicazioni allo specifico settore di proposte culturali importanti oltre i confini cantonali e nazionali del nostro paese.
Ma andiamo con ordine e iniziamo dalla mostra sul Palazzo dei Congressi di Lugano.
Inaugurato nel 1975, il “Palacongressi” non è solo un’importante infrastruttura per eventi e conferenze, ma un simbolo identitario della città, testimone delle esigenze urbane e sociali degli ultimi cinquant’anni.
Le odierne celebrazioni del suo cinquantenario includono mostre all’aperto, visite guidate gratuite e installazioni artistiche, e sono culminate con un concerto commemorativo della Civica Filarmonica di Lugano che ha ripreso l’allestimento musicale proposto nel concerto inaugurale del 1975.
A queste iniziative è abbinata anche la pubblicazione del libro “Il Palazzo dei Congressi”, nell’ambito della collana “Pagine storiche luganesi”, edita dalla Città di Lugano.
Questo volume racconta non solo la genesi e la evoluzione funzionale del Palazzo, ma anche quella dell’area urbana circostante, che si sviluppa con un percorso narrativo che parte dal Rinascimento e si spinge ai progetti dell’adiacente Campo Marzio Nord, attualmente in attesa di definizione pianificatoria.

In parallelo, le autorità culturali cittadine hanno inaugurato anche la mostra “Lugano Belle Époque. Lo sguardo inedito di H. A. Insinger” che propone un approfondimento su un’importante stagione della regione sulle rive del Lago Ceresio, quella della Belle Époque, rievocata grazie all’archivio delle immagini scattate dal turista olandese Hermann Albrecht Insinger tra il 1892 e il 1901.
Conservato originariamente nello Stadtarchiv di Bielefeld, in Germania, il patrimonio fotografico di Insinger offre una visione autentica e dettagliata della Lugano di fine Ottocento, con uno sguardo attento alla diversità delle classi sociali distribuite nel territorio.
Questa mostra, allestita e proposta in forma di “realtà aumentata” grazie a tecniche digitali di ultimissima generazione, si arricchisce di una ricostruzione virtuale in 3D del Castello di Trevano, dimora ottocentesca poi demolita durante il boom economico degli Anni Sessanta.
Entrambe le mostre, hanno commentato nei loro interventi Sacha von Büren e Luigi Maria Di Corato, che per conto delle autorità cittadine hanno coordinato il lavoro della squadra di esperti e di studiosi internazionali che hanno contributo alla realizzazione di entrambe queste manifestazioni, confermano come il destino anche delle iniziative culturali e congressuali del territorio metropolitano cittadino si distinguano come gli elementi centrali del rinnovato e generale sviluppo cui Lugano si sta orientando per affrontare le sfide di questo nuovo secolo.
di Andreas Grandi e Nicoletta Tomei

