Interrompere il sonno per mangiare di notte è deleterio per la silhouette ma anche per la memoria!
Quanti di noi lo hanno fatto almeno una volta nella vita? Ma finché si tratta di un’eccezione nessun problema. Quando però lo spuntino di mezzanotte comincia a diventare un’abitudine ecco che non mancano le complicazioni sulla nostra salute. Da anni queste mangiate notturne sono state sotto accusa per i grandi danni che possono recare della nostra linea. Mangiare fuori dai pasti è già dannoso per il nostro girovita, ma mangiare di notte è addirittura deleterio. Adesso però è stato scoperto che mangiare di notte non è solo deleterio per la nostra forma fisica, ma comprometterebbe fortemente la nostra memoria! È quanto si evince da uno studio su animali pubblicato sulla rivista eLIFE e condotto da Dawn Loh della University of California, Los Angeles che – sul magazine New Scientist – sostiene al validità dei risultati raggiunti anche per le persone. L’esperimento realizzato sui topi ha proprio riguardato in maniera particolare l’effetto degli spuntini notturni sulle funzioni cognitive (memoria e apprendimento).
I topi sono animali notturni, mangiano di notte dormono di giorno, per questo motivo al primo gruppo di topi usato per l’esperimento sono stati mantenuti i propri ritmi, mentre ad un secondo gruppo, invece, sono stati serviti degli spuntini nella fascia oraria in cui normalmente i topi dormono. È così emerso che gli animali che si concedono spuntini nelle ore in cui dovrebbero dormire – nonostante nel complesso non dormano meno degli altri topi – mostrano sensibili defaillance mnemoniche e cognitive. Inoltre presentano anomalie nei livelli di certe proteine coinvolte in apprendimento e memoria.
Secondo Loh questi risultati potrebbero benissimo essere validi per gli esseri umani; non a caso i lavoratori notturni – che spesso mangiano di notte – presentano performance inferiori a diversi test cognitivi.
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