La prossima volta che Diego Armando Maradona andrà in Italia, gli converrà portare con sé il minimo indispensabile, possibilmente solo biancheria, e dovrà comunque fare attenzione che non sia costosa. Sempre che voglia sfuggire alla caccia del fisco.
L’ex numero uno del calcio mondiale la settimana scorsa alloggiava in un hotel di Merano, era lì per un ciclo di cure, si dice, per dimagrire e per un periodo di relax. Nessuno lo sapeva o almeno lui pensava che nessuno lo sapesse, ma non era così. Un deputato leghista, Maurizio Fugatti, capogruppo del suo partito nella commissione Finanze della Camera, evidentemente informato sulle pendenze di Dieguito e soprattutto sulla sua presenza in Italia, ha denunciato pubblicamente il soggiorno del Pibe de oro ed ha invitato gli ispettori del fisco a fare il loro dovere.
Sono passate solo poche ore e all’hotel dove si trovava l’ex calciatore si sono presentati gli ispettori del fisco e gli hanno notificato la confisca dei beni che aveva addosso. Maurizio Fugatti, che aveva fatto una verifica sul vecchio rapporto tra l’argentino e il fisco, aveva scoperto che il grande Diego doveva la bellezza di quasi 37 milioni di euro, 24 dei quali di interessi maturati nel corso di vari anni.
L’evasione di Maradona risaliva al periodo tra il 1984 e il 1991, quando giocava con il Napoli. Delle sue mancate denunce sul guadagno si erano occupati dapprima il fisco, poi la magistratura, fino all’ultimo grado di giudizio, nel 2005, quando la Cassazione aveva messo la parola fine sui processi sentenziando che Diego aveva evaso e che doveva al fisco italiano la somma prima citata. Ma si sa che Diego, tra un processo e l’altro, aveva preso il largo andandosene definitivamente in Argentina, da dove ha continuato a snobbare il fisco italiano. Che non dimentica. Magari le sue procedure sono lente, in qualche caso complesse, non sempre ragionevoli né precise, ma ha memoria lunga, soprattutto quando deve ricevere.
Provate a contare il tempo quando dovete avere qualcosa: passano settimane, mesi, addirittura anni, prima che il comune cittadino riesca ad ottenere quanto gli spetta. Ma se dovete dare al fisco, il tempo è quello che è, ma state certi che prima o poi si farà vivo, ed allora saranno guai, perché pretende il dovuto con gli interessi calcolati fino all’ultimo centesimo.
La prima volta che la Guardia di Finanza si fece viva con Maradona fu nel 1991, quando l’incredulo calciatore, dopo essere sceso dall’aereo a Fiumicino, trovò gli agenti del fisco che gli notificarono il debito. Fu un semplice avvertimento, come dire, stai attento che noi saremo da te quando meno te lo aspetti. Poi i processi, terminati, come detto, con la sentenza definitiva. Ovviamente, Maradona non pagò. Ormai stava in Argentina o, comunque, fuori dall’Italia, alle prese, tra l’altro, con problemi vecchi, come la disintossicazione dalla droga, di cui aveva fatto abbondante uso. Ma il fisco registrava le mosse e lo seguiva, passo passo.
Nel 2006 – erano passati tanti anni, ormai – l’ignaro Diego torna in Italia per partecipare ad una partita di beneficenza, che avvenne puntualmente, come puntualmente si presentarono all’albergo dove alloggiava gli agenti del fisco che, non potendogli scucire i milioni che non aveva – per lo meno non aveva addosso – gli sequestrano due Rolex d’oro. Ne portava addosso due, Diego, uno per polso, in omaggio al suo desiderio di fare bella mostra della sua ricchezza. Valore recuperato dal fisco: 10 mila euro, troppo poco rispetto ai milioni che doveva.
Maradona ripartì senza orologi, la stampa di tutto il mondo ne parlò, ma a lui non importò più di tanto. Il personaggio è questo. Nel 2007, un anno dopo, partecipò ad una “comparsata” alla trasmissione di Milly Carlucci, “Ballando con le stelle”, prezzo concordato tremila euro. A riscuotere, però, Maradona arrivò tardi, prima si era presentato il fisco, veloce come una lepre. Si sa che Maradona, specialmente a Napoli, è circondato da decine di migliaia di fan, gente che è disposta a tutto pur di toccargli la giacca. Fu così che poté far fronte alle spese del suo soggiorno italiano. A Napoli, poi, la gente quando può e anche quando non può, non paga le tasse, ma per Maradona tanti farebbero la fame pur di vederlo sorridere.
La settimana scorsa, dovendo andare lontano da Napoli, Diego ha pensato bene di non dire niente a nessuno; ma, come dicevano i latini, fama volat, un volto così non si dimentica, nemmeno da chi con il calcio non ha avuto mai niente a che fare. Dunque, qui le ipotesi sono due: o Maurizio Fugatti, dopo averlo saputo chissà da chi, forse da un membro della Lega, ha avvertito la Finanza e questa è intervenuta subito, oppure era già alle costole dell’argentino. Fatto sta che si è presentata puntuale, di buon mattino, all’albergo e, in mancanza d’altro, gli ha pignorato i tre orecchini del valore di circa quattromila euro. Sommando i due Rolex, i 3000 euro della trasmissione e i 4 mila degli orecchini si ottengono appena 17 mila euro, pochi rispetto ai quasi 37 milioni che deve e che aumentano di 3 mila euro al giorno per interessi.
L’impressione è che o Maradona rinuncia a venire in Italia per tutta la vita o il fisco la prossima volta gli preparerà una bella trappola. Una cosa è certa: la caccia alla lepre continuerà.
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