Per molti il calendario semplificato segna il tempo scandito da festività e vacanze. Così, appena concluse le vacanze di Natale e Capodanno, siamo già immersi nei preparativi delle prossime feste, quelle di carnevale che poi sono anche le più complicate da seguire in Svizzera. Qui, infatti, il carnevale non è semplicemente concentrato in quei pochi giorni dove ci si dedica alla celebrazione della festa più colorata e matta dell’anno (dall’8 al 13 febbraio quest’anno), ma ha una serie di date che interessano diverse città e cantoni tanto che è fortemente comprensibile quando si definisce il carnevale svizzero una festività itinerante. E quando si comincia? Subito! Non si ha letteralmente il tempo di digerire il panettone che siamo pronti a vedercela con chiacchiere croccanti e stelle filanti! Secondo le regole, il carnevale inizia nella domenica detta Settuagesima (circa 70 giorni prima di Pasqua) che quest’anno cade il 28 gennaio, da questo momento in poi in Svizzera si svolgeranno diverse feste di carnevale in vari giorni, fino a febbraio inoltrato e sì, in mezzo c’è anche San Valentino, che quest’anno avrà meno risalto e i romantici cuori saranno nascosti da cascate di allegri coriandoli! Nel frattempo, però, ci saranno anche le vacanze sportive che impegnano diverse famiglie svizzere nell’organizzazione di viaggi e vacanze all’insegna dello sport più amato della Confederazione, lo sci.
Non a torto, possiamo dire che generalmente il calendario delle famiglie svizzere è scandito dalle vacanze scolastiche e dalle ferie lavorative, bisognerà forse attendere l’età pensionistica per non essere così condizionati dai giorni cosiddetti “rossi“ e avere l’agenda un po’ più libera, chissà…
Però, se l’agenda di tanti ruota intorno all’organizzazione dei momenti più lieti dell’anno, per molti altri invece l’agenda ha ben altre scadenze. Pensiamo all’agenda della nuova ministra dell’interno svizzera Elisabeth Baume-Schneider che è scandita da momenti davvero “rossi”, non perché vogliono evidenziare una festa, ma per l’importanza degli eventi che li caratterizzano.
La ministra infatti dovrà affrontare nel suo nuovo ruolo una data molto importante che è quella del 3 marzo, quando la Svizzera si pronuncerà sulle pensioni attraverso due iniziative popolari sul futuro dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), il primo pilastro del sistema pensionistico svizzero. La prima iniziativa propone il pagamento di una tredicesima pensione di vecchiaia come aiuto agli attuali versamenti dall’AVS che per i sostenitori dell’iniziativa – cioè la sinistra, i sindacati, le organizzazioni femminili e le organizzazioni dei pensionati – sarebbe utile anche di fronte al carovita che investe sempre più la Svizzera. In questo modo la ministra dell’Interno, che è socialista, si troverà in contrapposizione con il proprio partito, perchè il Governo si oppone a questa proposta, che peggiorerebbe la situazione finanziaria del regime assicurativo, comportando una spesa aggiuntiva di circa 5 miliardi di franchi entro il 2032.
Anche l’altra proposta, lanciata però dalla destra dei Giovani liberali radicali, non piace al Governo, e soprattutto non sarà gradita dall’elettorato poiché propone di innalzare l’età pensionabile a 66 anni per uomini e donne quando di recente già quello delle donne è stato aumentato da 64 a 65 anni.
Ma la questione delle pensioni non si risolve in queste due iniziative, la socialista Baume-Schneider nelle sue nuove vesti di ministro dell’Interno della Confederazione, dovrà sostenere la proposta di legge che mira a garantire il finanziamento del secondo pilastro, poiché l’aumento dell’aspettativa di vita lo mette in discussione e diventa inaccettabile per la sinistra e i sindacati, che hanno presentato un referendum.
Insomma se per molti i giorni rossi sul calendario sono motivo di gioia e divertimento, per la nuova ministra e in generale i politici, i giorni “rossi” sono forse i più impegnativi. Ma soprattutto, se pensavamo che in pensione avremmo badato meno ai giorni rossi sul calendario, forse è il caso di riguardare questa posizione, perché ci sono particolari giorni “rossi” che invece diventano determinanti per i pensionati e l’andamento di tutto l’anno!
Redazione La Pagina