A colloquio con Nicoletta Mantovani che portando avanti l’eredità di “Big Luciano” con la Fondazione a lui dedicata regala l’opportunità a giovani ragazzi di far conoscere le loro potenzialità canore in giro per il mondo. E ancora: il suo ricordo del “Pavarotti uomo, marito, padre ” e il suo impegno nella ricerca contro la sclerosi multipla, patologia dalla quale lei stessa è affetta da oltre vent’anni, con l’Associazione ‘CCSVI nella SM – Onlus’, della quale è presidente onoraria
Quest’anno ricorre il 50° anniversario del debutto del grande Pavarotti; fra le iniziative che sta portando avanti nel nome di “Big Luciano” c’è anche un omaggio a questa ricorrenza?
Sì; è stata creata una fondazione, che si chiama appunto fondazione Luciano Pavarotti, che ha due obiettivi principali: mantenere vivo il ricordo e la memoria di Luciano e, quello che a lui stava più a cuore in assoluto, dare una mano ai giovani cantanti. Questa, che è la nostra attività di fondo, quest’anno è arricchita da quasta particolare ricorrenza. Luciano agli inizi è stato aiutato tantissimo da un maestro che gli diede lezioni gratuitamente e lo incoraggiò molto. Non se ne è mai dimenticato, anzi, proprio per questo a sua volta ha sempre cercato di insegnare e di appoggiare i ragazzi in ogni modo, organizzando ad esempio concorsi di canto negli Stati Uniti dove ha insegnato fino a pochi giorni prima della sua scomparsa. Adesso tocca a noi aiutare questi ragazzi, dando loro la possibilità di esibirsi su diversi palchi internazionali. I ragazzi si sono esibiti solo pochi giorni fa in Russia: l’evento ha riscosso un notevole successo e questo ci fa molto piacere; così gli allievi del maestro vengono apprezzati un po’ in tutto il mondo e hanno modo di farsi conoscere… chissà, magari tra i presenti ci potrebbero essere agenti pronti ad aiutarli.
Presto sarete anche a Lucerna.
L’evento a Lucerna è stato concepito sulla stessa base: dare spazio ai giovani per potersi esibire e formare; non dimentichiamo che per i ragazzi è più importante avere la possibilità di calcare un palco che vincere un premio. Esibirsi fa curriculum, fa esperienza, ed è quello di cui loro hanno più bisogno. Le esperienze a livello internazionale, poi, sono importantissime perchè danno maggiori possibilità di carriera. I ragazzi eseguono un repertorio molto caro al maestro, legato alla tradizione italiana con un omaggio a Puccini: Luciano infatti, 50 anni fa debuttò proprio con la Boheme di Puccini, quindi abbiamo pensato di ricordare questa importante tappa della sua carriera dedicando buona parte del concerto al compositore toscano.
Per Lei, nel panorama artistico italiano attuale ci sono grandi artisti, nella lirica o in altri campi?
Secondo me sì; l’opera è nata in Italia e lo stile italiano rimarrà sempre ineguagliabile. Purtroppo si dà poco spazio ai giovani e alla loro crescita, in tutti i campi: anche per questo potersi esibire in contesti internazionali dà loro una possibilità in più.
Grazie alla sua musica e ai suoi spettacoli abbiamo imparato a conoscere il Pavarotti artista: a Lei invece chiediamo di regalarci un ritratto del Pavarotti uomo, marito, padre…
Luciano è stato una persona molto gioiosa, solare; vedeva il bicchiere sempre mezzo pieno. Aveva un sorriso che veniva dal profondo del cuore. Si vedeva dai suoi occhi: aveva questa luce negli occhi, una luce che testimoniava tutta la gioia che aveva dentro e che voleva comunicare agli altri; era una persona molto generosa, sempre disponibile ad aiutare gli altri e a sostenerli. Io lo definisco “un grande motivatore” perché lui riusciva a far sentire importante tutte le persone che aveva vicino e credo che fosse amato dal pubblico oltre che per la sua grande voce anche proprio per questo grande amore che riusciva a trasmettere. Quell’amore dopo tanti anni è ancora lì, e dal pubblico torna verso di lui… è un amore sempre presente, che ha fatto e continua a far parte di lui, nel ricordo della sua grande personalità.
Oltre che a curare iniziative in nome di Pavarotti, Lei è anche portavoce di una battaglia a favore dei malati di sclerosi multipla, una malattia da cui lei stessa è affetta. Come si è avvicinata all’associazione ‘CCSVI nella SM – Onlus’, della quale è presidente onoraria?
Ho la sclerosi multipla da più di vent’anni e nel tempo ho avuto varie possibilità di confrontarmi con medici di diverse nazionalità, seguire la ricerca e valutare le cure. Quando ho incontrato, per caso, il professor Zamboni la sua scoperta era ancora recente, ma riuscì a dare delle risposte ad alcune mie domande, risposte che fino ad allora non ero riuscita a trovare. Così mi sono avvicinata a lui e, grazie ala sua disponibilità e alla sua preparazione, ho cercato di approfondire l’argomento. Da lì è iniziato il percorso che mi ha portata a diventare presidente onorario della CCSVI nella SM – Onlus (acronimo di ‘chronic cerebro-spinal venous insufficiency’, ovvero ‘insufficienza venosa cerebro-spinale cronica’, ndr).
Cos’ha di innovativo la teoria del Professor Zamboni?
La sua scoperta si basa sulla connessione tra il mondo vascolare e quello della sclerosi multipla, connessione che nessuno finora aveva valutato. In pratica le vene che dal cervello dovrebbero far defluire il sangue da purificare sarebbero ostruite da ostacoli (individuabili fin dalle prime fasi prenatali) tali per cui nell’encefalo si creerebbero ristagni dannosi. Un intervento per liberare le vene risolverebbe il problema. Inoltre, il ripristino di una corretta circolazione influirebbe positivamente anche sulla sclerosi multipla, fermandola o attenuandone i sintomi e dunque migliorando aspettative e qualità di vita dei pazienti. Credo sia una scoperta che ribalterà la visione della sclerosi e darà una speranza concreta ai malati. La strada è ancora lunga dal punto di vista scientifico, ma sono già stati fatti dei grandi passi.
Ricerca e sperimentazione a che punto sono in Italia?
Ci sono stati diversi intoppi burocratici però finalmente è arrivato il via libera; presto la sperimentazione dimostrerà finalmente che c’è una stretta correlazione tra CCSVI e sclerosi multipla.
E nel resto del mondo invece?
Nel resto del mondo sta andando molto bene; in Canada sono già state fatte sperimentazioni con risultati che confermano la stretta correlazione tra CCSVI e sclerosi multipla.
In cosa consiste la ricerca del Professor Zamboni all’estero?
Nel dimostrare quanto la sclerosi multipla sia correlata alla CCSVI. È stato dimostrato da più parti che ci sia una correlazione strettissima. Addirittura sembra che, ma questo dovrà essere accertato da ulteriori studi, ci sia uno sviluppo della patologia già nella fase fetale. Tutto ciò si basa su solide basi scientifiche, non è una novità dell’ultima ora per gridare al miracolo.
Quali sono i futuri progetti dell’associazione?
L’associazione vuole appoggiare questi studi. Noi ci occupiamo ovviamente della parte italiana, abbiamo fatto delle grosse battaglie anche con il governo per fare valere i nostri diritti come malati. Ci servono i dati per poter dimostrare che la teoria del Professor Zamboni è valida in modo che possa essere messa a disposizione di tutti. Non possono toglierci la possibiltà di intervenire in questo senso: la vita di un malato di sclerosi cambia già quando si apprende di essere affatti da tale patologia; poi, quando ti dicono che hai anche la CCSVI cambia ancora, ed è normale volere il diritto di intevenire. Purtroppo in Italia si è affermata la prassi degli interventi privati, ma questo è immorale; non è giusto che solo chi se lo può permettere si possa operare. L’obiettivo a cui tende il progetto incentrato intorno a questo approccio terapeutico, conosciuto anche come “metodo Zamboni”, è di farlo inserire nel sistema sanitario nazionale per garantire ai pazienti cure gratuite ed efficaci.
Isabella La Rocca
Hommage à Maestro Luciano Pavarotti
Venerdì, 21 ottobre 2011 al KKL Lucerna
Ticketvorverkauf
KKL Luzern Kartenverkauf
Tel 041 226 77 77
Ticketpreise in CHF
105.00 / 80.00 / 55.00 / 40.00
Maestro Paolo Anderoli, Klavier
Paola Sanguinetti, Sopran
Francesca Cappelletti, Sopran
Simona Todaro, Sopran
Antonella Tegliafilo, Sopran
Katja Lytting, Mezzosopran
Luigi Cirillo, Bariton
Franceso Ellero D’Artegna, Bass
Domenico Tegliafilo, Tenor
Puccini, La Bohème, Tosca e Turandot
Verdi, La Traviata
Donizetti, L’elisir d’amore
Mascagni, Cavalleria Rusticana
Rossini, Il barbiere di Siviglia
Mozart, Don Giovanni
Bizet, Carmen
Offenbach, Racconti di Hoffman