Il premier mantiene l’interim per l’Economia; nella squadra tre donne alla guida di dicasteri importanti
Ha giurato l’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti, composto da diciassette nuovi ministri, tutti tecnici. Tre le donne del nuovo esecutivo. Una di loro, Paola Severino, per la prima volta nella storia della Repubblica guiderà il ministero della Giustizia. Anna Maria Cancellieri ha giurato come ministro dell’Interno ed Elsa Fornaro al Lavoro e politiche sociali. “Spero che il governo dia un contributo al rasserenamento e alla coesione” ha detto il presidente incaricato Mario Monti secondo cui la nascita di un governo di soli tecnici “toglierà un motivo di imbarazzo” alle forze politiche. “Sono soddisfatto”, è stato il commento, dopo il giuramento, del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha definito “delicato e difficile” il lavoro fatto per la formazione del nuovo governo e ha rivolto “uno speciale ringraziamento a Gianni Letta” ed un “cordiale saluto e ringraziamento al presidente e ai membri del governo uscente, soprattutto a quelli tra loro con i quali più intense sono state le occasioni di incontro e di scambio”. Ma vediamo più da vicino chi sono i ministri del nuovo governo.
Giulio Terzi di Sant’Agata, ministro degli Esteri, era attualmente ambasciatore d’Italia a Washington. È stato Rappresentante Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a New York dove ha guidato la delegazione italiana al Consiglio di Sicurezza durante l’ultimo periodo del biennio italiano come membro non permanente nel 2007-2008 concentrandosi in particolare su Afghanistan, questioni umanitarie e protezione dei civili nei conflitti. In precedenza, aveva prestato servizio presso il Ministero degli Esteri a Roma occupandosi di sicurezza internazionale e di questioni politiche, con riferimento all’attività del Consiglio di Sicurezza, dell’Assemblea Generale e del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. È stato anche Ambasciatore d’Italia in Israele.
A prendere il testimone lasciato da Roberto Maroni c’è Anna Maria Cancellieri, scelta da Mario Monti per il ministero dell’Interno. Ex prefetto di Genova e Catania ed ex commissario prefettizio a Bologna, ha nel suo curriculum un lungo impegno nelle amministrazione locali. Dopo Rosa Russo Iervolino, al Viminale dal 1998 al 1999 durante il governo D’Alema, la Cancellieri è la seconda donna a guidare l’Interno.
L’avvocato Paola Severino Di Benedetto è invece il nuovo ministro della Giustizia, carica ricoperta per la prima volta nella storia della Repubblica da una donna. Dal 2006 è vice rettore della Luiss “Guido Carli” di Roma, in cui dal 1° maggio 2003 al 29 maggio 2006 è stata preside della Facoltà di Giurisprudenza. È avvocato penalista, iscritta all’albo degli avvocati di Roma dal 1975, e consulente di numerose società, banche ed associazioni di categoria. È stata membro di varie Commissioni ministeriali per la riforma della legislazione penale e processuale penale. Ha fatto parte della redazione dell’Enciclopedia giuridica Treccani.
Corrado Passera, banchiere e consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, uno che i problemi dei mercati li conosce bene, è l’uomo scelto da Mario Monti per il ministero dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti. Come Monti, anche Passera arriva dalla Bocconi dove ha iniziato il suo percorso accademico-professionale che lo ha portato prima al conseguimento di un master in Business Administration alla Wharton School di Philadelphia e poi al primo incarico in McKinsey nel 1980. Tanto lavoro anche nel mondo dell’editoria: prima come direttore generale del gruppo Cir di Carlo De Benedetti, poi come direttore generale di Arnoldo Mondadori Editore e, a seguire, del Gruppo Editoriale L’Espresso. Il salto nel mondo delle banche arriva nel 1996, quando viene nominato ad e dg del Banco Ambrosiano Veneto. Nel 1998 diventa ad di Poste italiane (con lui nasce Banco Posta) e nel 2002 passa nel gruppo Intesa-Sanpaolo. Tra gli incarichi internazionali, Passera riveste tuttora quello di membro dell’International Executive Board for Europe e dell’International Business Council del World Economic Forum di Ginevra.
Francesco Profumo, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche dallo scorso 13 agosto, è invece il nuovo ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca scientifica. Laureato in ingegneria elettrotecnica presso il Politecnico di Torino, attualmente è professore ordinario di macchine e azionamenti elettrici e professore incaricato all’Università di Bologna. Nel settembre 2003, Profumo diventa preside della facoltà di Ingegneria e nell’ottobre del 2005 ricopre l’incarico di rettore del Politecnico di Torino. Numerosi anche gli incarichi universitari all’estero. Ha pubblicato oltre 250 lavori su riviste scientifiche internazionali e sugli atti di conferenze internazionali.
Ad Elsa Fornero va invece il ministero Lavoro e Politiche sociali con delega per le Pari opportunità. Docente di economia all’Università di Torino e coordinatore scientifico del Cerp, Centre for Research on Pensions and Welfare Policies, sempre a Torino, da tempo si occupa e studia il risparmio delle famiglie, la previdenza pubblica e privata, le assicurazioni sulla vita. Editorialista de Il Sole 24ore e collaboratrice di «LaVoce.info», è autrice di numerosi scritti sul risparmio delle famiglie, indebitamento pubblico, previdenza sociale, mercati assicurativi e fondi pensione. È stata Consigliere di società bancarie e assicurative. Nei mesi scorsi ha illustrato come docente, a proposito degli interventi del Governo sulle pensioni nella recente manovra economica, la sua proposta di un passaggio immediato dal sistema retributivo al sistema contributivo nel sistema pensionistico italiano.
Renato Balduzzi è il nuovo ministro della Salute. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha compiuto studi di diritto costituzionale europeo. Il primo incarico istituzionale arriva nel 1989, quando viene nominato consigliere giuridico del ministero della Difesa (lavora con Martinazzoli e Rognoni). Nel 1996 passa – sempre come consigliere – al ministero della Salute e dal 2006 al 2008 a quello delle Politiche per la famiglia. Nel suo curriculum anche l’incarico di capo dell’ufficio legislativo del ministero della Sanità dal 1997 al 1999 e della Commissione ministeriale per la riforma sanitaria. Dal 2009 è presidente del Nucleo di valutazione dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara e, dal 2006, del Comitato di Indirizzo dell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Dal 2007 è presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Mario Catania, è il nuovo ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali. Prima della nomina rivestiva la carica di capo Dipartimento delle Politiche europee e internazionali presso lo stesso ministero. Laureato in giurisprudenza, tra gli incarichi ricoperti quello di funzionario direttivo del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali; esperto presso la Rappresentanza permanente presso l’Unione Europea per il ministero degli Affari esteri.
Piero Gnudi è il nuovo ministro senza portafoglio dello Sport e del Turismo. È stato fino ad aprile scorso presidente del consiglio di amministrazione dell’Enel per tre mandati consecutivi. Laureato in economia e commercio e titolare di uno studio commercialista con sede a Bologna, ha rivestito numerose cariche all’interno di consigli di amministrazione e di collegi sindacali di importanti società italiane, tra cui Stet, Eni, Enichem, Credito Italiano. Tra il 1995 e il 1996 è stato consigliere economico del Ministro dell’Industria. A partire dal 1994 ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell’Iri.
Fabrizio Barca, nuovo ministro senza portafoglio per la Coesione territoriale, è stato dirigente generale e consigliere ministeriale presso il ministero dell’Economia e delle finanze. Laureato in Scienze statistiche e demografiche con indirizzo economico all’Università La Sapienza di Roma, Barca, oltre ad avere un curriculum di studi internazionale, vanta anche una conoscenza approfondita del dicastero che andrà a rappresentare. Le politiche territoriali, infatti, sono il settore di cui Barca si occupa da anni: dopo aver ricoperto l’incarico di dirigente nel Servizio studi della Banca d’Italia, ha collaborato presso il ministero del Tesoro agli studi sullo sviluppo economico italiano e alla rifondazione delle politiche territoriali di sviluppo.
Le relazioni tra il nuovo governo Monti e l’Unione Europea, passeranno dalla scrivania di Enzo Moavero Milanesi, nominato nuovo ministro senza portafoglio ai Rapporti con l’Ue. Laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, professore incaricato di diritto comunitario prima alla Sapienza, poi alla Luiss e infine alla Bocconi, ha rivestito anche incarichi istituzionali: è stato consigliere per le questioni comunitarie nei governi Amato e Ciampi e funzionario della Commissione europea. Con la nomina di Monti a commissario europeo per la Concorrenza e i mercati, Moavero Milanesi è stato nominato prima capo di gabinetto, poi direttore presso la direzione generale concorrenza (1999-2002), quindi segretario generale aggiunto della Commissione europea (2002-2005) e direttore generale dell’Ufficio dei consiglieri per le politiche europee (2006).
Docente dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, Piero Giarda è il nuovo ministro per i Rapporti con il Parlamento. Laureato in economia e commercio, ha insegnato all’Università Cattolica fino al 1976 in qualità di professore incaricato; dal 1976 al 2001 in qualità di professore ordinario di Scienza delle finanze. Ha insegnato anche alla Università degli Studi della Calabria dal 1972 al 1975 e all’Università di Harvard nel 1970. È attualmente responsabile del Laboratorio di Analisi Monetaria alla Cattolica. Ha svolto attività di consulenza alla presidenza del Consiglio e al ministero delle Finanze. È stato inoltre presidente della Commissione tecnica per la Spesa pubblica presso il ministero del Tesoro e sottosegretario al Tesoro dal 1995 al 2001.
Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione Internazionale, di professione storico, è il fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Laico, ma sempre orientato nelle sua attività dagli insegnamenti del Vangelo, nel 1971 lascia Comunione e Liberazione, con la quale aveva compiuto i primi passi del proprio impegno sociale e politico, per dedicarsi in pieno alla sua associazione. La Comunità di Sant’Egidio partecipa attivamente come mediatore nelle trattative di pace per il Mozambico, ospitando i leader delle due fazioni da anni in lotta in una serrata guerra civile a facendoli firmare a Roma, nel 1992, un trattato di pace tuttora in vigore: è da quel momento che la Comunità acquisisce fama e credito internazionali, fino ad essere ribattezzata “l’Onu di Trastevere”.
Rettore dell’Università Cattolica di Milano e tra i più apprezzati studiosi dell’integrazione politico-istituzionale dell’Europa e della Costituzione europea, Lorenzo Ornaghi, nuovo ministro per i Beni Culturali, è direttore dell’Alta scuola di Economia e relazioni internazionali (Aseri), destinata alla formazione post-universitaria di esperti di sistemi economici e politici globali. Tra gli incarichi ricoperti anche quello di componente del Comitato per il Progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana e del Consiglio di amministrazione della Fondazione Policlinico Irccs di Milano. Nel 2006 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano.
Corrado Clini è il nuovo ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. Attualmente nello stesso dicastero era alla guida della direzione generale per lo Sviluppo sostenibile, il clima e l’energia. Laureato in Medicina e chirurgia, Clini è stato a capo della Direzione generale Protezione internazionale dell’ambiente dal 2000, e di quella per lo Sviluppo sostenibile dal 2002, unificate nel 2003 nella Direzione generale per la Ricerca ambientale e lo sviluppo del ministero dell’Ambiente. Ha progettato e costruito nel corso degli anni la struttura, l’organizzazione e il team di funzionari ed esperti delle direzioni generali del ministero, istituite a partire dal 2000. Nel suo lavoro di riorganizzazione del dicastero si è avvalso della collaborazione di molte università italiane, Cnr, Enea, Ingv, dell’Agenzia europea dell’ambiente e delle varie agenzie delle Nazioni Unite.