A quattro anni dall’ultimo disco esce “Amo – Capitolo I” di Renato Zero. Quattordici brani più un remix per l’album numero 27 del cantante romano!
Anticipato dal singolo “Chiedi di me” è già disponibile dal 12 marzo il 27° album di Renato Zero, lavoro che arriva nei negozi di musica dopo ben 4 anni di silenzio del cantante romano dopo la pubblicazione di “Presente”. L’album contiene quattordici brani più un remix, tra i quali “Lu” dedicato al grande amico e cantante scomparso Lucio Dalla, e un brano inedito di Giancarlo Bigazzi: “Sono convinto di aver fatto un grande disco, abbiamo lavorato tanto” sostiene Renato che presenterà il suo album al grande pubblico con una serie di concerti che a partire dal 27 aprile e per un mese si terranno al Palalottomatica di Roma che stanno registrando il sold out e soddisferanno non solo tutti i sorcini che da tempo aspettavano il ritorno del loro …., ma anche da Zero che, da animale da palcoscenico qual è, non nasconde la voglia di ritornare ad esibirsi: “L’età avanza e sento il bisogno di stare sul palco e ritrovare il pubblico”, ha confessato Renato. Ha poi aggiunto: “In questo album ci sono tappe salienti del mio amore pellegrino. Che non si è mai negato all’impegno e alla ricerca. Mi ha sorpreso migliorandomi. È entrato nelle mie canzoni con irruenza e dolcezza. Ma senza mai palesarsi diverso da come l’ho sempre pensato, intuito e successivamente incontrato?Tu l’hai capito chi e’!?!?
È il mio pubblico! Registrati tra Roma Genova e Londra Il cantante si è avvalso della collaborazione di tre grandi produttori del calibro di Trevor Horn, un produttore famoso per aver lavorato con i Depeche Mode e Paul McCarty, e di Danilo Madonia e Celso Valli. Nei brani dell’album troviamo tutti i sentimenti. “Vola alto”, “Tutto inizia sempre da un sì” sono un inno all’ottimismo, alla positività e al coraggio. Il brano “Chiedi a me” si caratterizza per l’impegno e la lotta contro i pregiudizi. Dello stesso messaggio si fa portavoce la canzone “I ‘70”. Altri importanti titoli sono “La vacanza” e “La vita che mi aspetta”. Troviamo particolare attenzione all’educazione delle nuove generazioni, con la speranza di poter credere nell’esistenza di un mondo migliore, onesto e il brano “Dovremmo imparare a vivere” ne è una celebrazione.