Il rapporto Ocse Taxes wages (tasse e salari) indica che nel 2011 il cuneo fiscale è alto (47,6%) e con le misure di Monti si allargherà ulteriormente
L’Ocse è l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che raggruppa 34 Paesi che consentono il coordinamento delle politiche nazionali e internazionali degli aderenti. Recentemente è stato pubblicato il rapporto annuale Taxes wages, cioè tasse e salari, che vengono applicati in ciascun Paese per mostrarne il raffronto con le situazioni esistenti in tutti e 34 i Paesi membri.Ebbene, la classifica dei salari medi netti all’anno (i valori appartengono al 2011) vede la Gran Bretagna al primo posto con 38.952 dollari, seguita dagli Usa (36.129 dollari), dal Giappone (35.350), dalla Germania (33.019), dalla Francia (29.798), dal Belgio (28.524). L’Italia si piazza al 23esimo posto con 25.160 dollari all’anno, pari a 20.088 euro, poco al di sotto della media Ocse che è di 21.557 euro. Il nostro Paese fa meglio della Grecia e del Portogallo (se non ci fosse la Grecia, che dobbiamo sempre ringraziare, in molti campi saremmo ultimi) ma si trova dietro la Spagna e l’Irlanda, due Paesi oggi nell’occhio del ciclone della crisi economica, rispettivamente con 27.741 e 31.810 dollari. Peggio dell’Italia stanno solo pochi Paesi, tra cui il Messico, il Cile e la Polonia. Siamo passati nel 2011 dal 22esimo al 23esimo posto.
Questo per quanto riguarda i salari netti. Se poi consideriamo i salari lordi, allora abbiamo una situazione totalmente diversa, nel senso che il cosiddetto cuneo fiscale, cioè la differenza tra il lordo e il netto, è nettamente a favore dell’Italia, il che non è un buon vantaggio. Vuol dire che in Italia ci sono troppe tasse. Le tasse, cioè, sono una parte grande del salario, arrivano addirittura al 47,6% se si considera il lavoratore single e senza figli. Ecco la classifica delle tasse: la prima posizione è occupata dal Belgio con il 55,5% di tasse, la seconda dalla Germania con il 49,8%, la terza dalla Francia con il 49,4%, la quarta posizione dal nostro Paese con il 47,6%. Seguono la Spagna con il 39,9%, il Portogallo con il 39,0%, la Grecia con il 38%, la Gran Bretagna con il 32,5%,il Giappone con il 30,8%, gli Usa con il 29,5%. Se è vero che le tasse in Belgio sono altissime, è vero anche che tra i salari medi netti in Belgio un lavoratore single senza figli prende quasi 3500 dollari in più. La media Ocse è del 35,3%, quella dell’Unione europea a 21 Stati, che è del 41,5%. Infine, in base alle legislazioni vigenti, nel 2020 l’età pensionabile sarà altissima in Italia (66,11 mesi), 66 anni in Gran Bretagna, 65 e 9 mesi in Germania, 65 in Portogallo, Grecia e Spagna, 64 e 6 mesi in Francia, 61 e 63 in Slovenia (rispettivamente donne e uomini), 60 e 65 in Austria e Polonia (le due cifre si riferiscono sempre alle donne e agli uomini). A conclusione, due precisazioni. La prima è che riguardo all’età pensionabile non c’entra la riforma Fornero, ma c’entrano le misure adottate a suo tempo da Damiano e da Sacconi. La seconda precisazione riguarda il dato fiscale, che è quello in vigore fino all’anno scorso. In pratica, con le tasse introdotte da Monti, la situazione sarà peggiore. Il cuneo fiscale si allargherà ancora di più.