Il film documentario che svela tutti i retroscena dell’organizzazione religiosa dei divi di Hollywood
Da quanto si è diffuso il fenomeno Scientology in molti lo hanno sempre guardato con non poca diffidenza e un certo timore a causa dell’aurea misteriosa che emana questa setta religiosa. Nello stesso tempo la cosa ha stuzzicato la curiosità di tutti di sapere cosa fosse in realtà e cosa celasse dietro a tanto mistero e perché non a tutti è concesso farvi parte così facilmente e soprattutto pare che non sia così facile uscirne. Chi ne fa parte, tantissimi volti noti per esempio, contribuiscono a mantenere l’aspetto elitario e l’alone di mistero che avvolge la setta religiosa.
Ma qualcuno però è riuscito a venirne fuori e ha voluto rivelare quello che si cela dietro Scientology, i vizi e gli abusi di potere che l’organizzazione religiosa effettua da anni. Si tratta del film documentario Going Clear: Scientology, Hollywood and the Prison of Belief diretto da Alex Gibney, uscito negli Usa lo scorso 29 marzo e in uscita in Italia il 25 giugno, basato sull’omonimo libro del 2013 di Lawrence Wright. Nel testo, attraverso le testimonianze degli ex membri, vengono svelati e denunciati gli abusi e il potere economico dell’organizzazione che è spesso accostata ad una setta e che si serve dello status di non profit per evitare di essere tassata dal governo americano. Tra gli ex membri della setta religiosa vi è soprattutto il regista Paul Haggis, seguace per 35 anni finché nel 2008 non decise di abbandonare l’organizzazione. Haggis ha raccontato di essersi unito da giovane in un momento in cui aveva una relazione amorosa travagliata e senti parlare di un’organizzazione in cui ‘se gli dai tutti i tuoi soldi – spiega lui stesso – faranno sì che tutto sia possibile nella tua vita’. Non è la prima volta che il grande cinema scruta questa setta misteriosa, già Paul Thomas Anderson in The Master ha messo in evidenza le contraddizioni di una setta pseudoreligosa, La Causa, chiaramente ispirata alla chiesa fondata da L. Ron Hubbard, ma con questo documentario, si fa di più perché la setta viene messa a nudo svelandone tutti i contorni contorti attraverso le sconvolgenti testimonianze di alcuni ex credenti che mettono in luce non solo la completa assuefazione di famosi divi di Hollywood, in particolare Tom Cruise e John Travolta, ma anche di alcune pratiche messe in atto dagli adepti che si rifanno a «campi di prigionia, stanze delle punizioni, botte e torture», come affermato dall’ex membro Sylvia Taylor.
Nel film si cerca di svelare i retroscena dell’organizzazione anche soprattutto seguendo le vicende umane, professionali e intime di divi di Hollywood, in particolar modo di Tom Cruise, la cui immagine esce più di altri devastata con due matrimoni mandati all’aria probabilmente proprio da Scientology. Un ex membro, Mark Rathbun, sostiene infatti che l’attore gli ordinò di mettere sotto controllo il telefono dell’allora moglie Nicole Kidman. L’ordine venne nel periodo in cui la coppia passò un intero anno in Inghilterra per le riprese del film di Kubrick ‘Eyes Wide Shut’. Secondo Rathbun pare che Cruise fosse preoccupato per la moglie e per questo decise di controllare le sue conversazioni telefoniche. Nel film Cruise, che tra le altre cose ha avuto il capo della chiesa David Miscavige come testimone di nozze sia con la Kidman che con Katie Holmes, appare quasi come un invasato mentre in sottofondo scorre la colonna sonora di ‘Mission Impossible’. Anche John Travolta sarebbe preso di mira nel film come divo membro della setta come colui che avrebbe assistito senza intervenire agli abusi sulla donna che inizialmente lo aveva avvicinato a Scientology, ma l’attore non sembra essere sconvolto da ciò che si asserisce nella pellicola sui suoi riguardi e quelli dell’amico attore Tom Cruise: “Non ho visto il documentario e non ho intenzione di farlo. Non ho avuto mai esperienza di tutto ciò che viene sostenuto dal sentito dire, quindi perché dovrei affermare o condividere qualcosa che per me non vale? Non avrebbe senso, né per me e nemmeno per Tom immagino”. Anzi ‘attore difende fortemente l’organizzazione sostenendo che lo ha aiutato in varie tragedie personali, come la morte del figlio avvenuta nel 2009 mentre si trovava in vacanza alle Bahamas con tutta la famiglia. “Sono passato attraverso tempeste che credevo insormontabili. Scientology ha fatto così tanto per me ed è così meravigliosa che non potrei mai pensare di attaccarla”.
Lo stesso fatto invece viene indicato come indicatore dell’influenza che esercitava la setta sull’attore. Al tempo della morte di Jett Travolta, figlio sedicenne del celebre attore, le indiscrezioni rivelarono che il giovane sarebbe morto a causa della sospensione della somministrazione dei farmaci anti-convulsivanti contro attacchi epilettici di cui soffriva Jett. A quel tempo venne avanzato il sospetto che dietro la decisione presa da John Travolta fosse coinvolta proprio Scientology.