Il Centro di studi di una nota assicurazione ha documentato che sfogarsi contro l’auto rigandola per colpire il proprietario è un atto di vandalismo in uso dappertutto
Il centro studi di una compagnia di assicurazione, la Direct Line, ha documentato che gli italiani sono vandali. Non tutti, per fortuna, ma un buon 7% sì. Perché ci sia un vandalo, deve esserci anche un vandalizzato, che è in genere l’auto. E’ contro di essa che si appunta l’odio e la vendetta. Non potendolo fare direttamente sulla persona che ne è proprietaria, la vendetta si esercita sul patrimonio più a portata di mano. A dire la verità non c’è solo l’auto, ci sono anche le porte, specie quelle nuove o quelle da poco riverniciate: un bel colpo di giravite trasversalmente e la porta è da cambiare. Ovviamente, la vendetta sulla porta è alquanto pericolosa: c’è il rischio che il proprietario stia proprio dietro la porta stessa e se è un tipo corpulento, c’è poca da scappare, se ti riconosce prima o poi sono guai.
Già, perché a rigare le porte sono in genere altri inquilini, i vicini in primo luogo, ma anche quelli del piano inferiore o superiore o comunque dei condomini. I motivi? L’antipatia, l’invidia, una scortesia, il modo di essere, un dispetto ricevuto.
Ma torniamo all’auto e al 7% della popolazione che la prende di mira. A differenza della porta, l’auto è di solito parcheggiata fuori, quindi in determinate ore resta incustodita, e poi uno può sempre guardarsi attorno e verificare che non ci sia nessuno. Al momento opportuno, zac, con le stesse chiavi della propria macchina o con un giravite si riga da sotto a sopra o da sopra a sotto o orizzontalmente ed è fatta: il vandalo ha colpito. La parte dell’auto preferita è lo sportello, anteriore o posteriore ha poca importanza (7%, appunto). C’è però anche un 3% che se la prende con lo specchietto retrovisore: un colpo ben assestato e si rompe. Poi c’è un buon 2% che se la prende con i tergicristalli: uno strappo con avvitamento e via.
I vandali non si fermano alla carrozzeria, allo specchietto e ai tergicristalli, ci sono bersagli più impegnativi, come i vetri, anche se bisogna stare attenti: non si rompono facilmente e romperli comunque fa rumore. Se la prende contro i vetri appena l’1%, la stessa percentuale che prende di mira le gomme, bersaglio comodo che non dà troppo nell’occhio. Basta munirsi di un punteruolo, passare tra le auto parcheggiate, far finta di raccogliere qualcosa e via col punteruolo affondato nella parte laterale della gomma. Chi sono i vandali dell’auto? La tipologia è la stessa: un vicino che sta antipatico, un conoscente di cui si è gelosi o invidiosi, ma per lo più lo si fa per odio, per dispetto, per vendetta, e a farlo sono le ex fidanzate, quelle mollate, oppure quelli mollati che danneggiano l’auto del nuovo fidanzato della propria ex.
Qui, dunque, più che di vandali si tratta di dispetti e di vendetta. Lo studio dell’assicurazione, ben documentato nelle percentuali e nelle tipologie dei vandali, è andato oltre: ha fatto degli esempi su chi tra i personaggi noti si è macchiato di questo crimine che obbliga il malcapitato proprietario a far riparare l’auto a suon di centinaia di euro. Ad esempio, quando Elisabetta Canalis fu mollata da Bobo Vieri, ricorse alla rigatura dell’auto per esprimere tutto il suo odio. Elin Nordegren, lasciata dal campione di golf Tiger Woods gli rovinò l’auto tutta intera: irriconoscibile. Liam Gallagher, leader degli Oasis, non resisteva quando vedeva le auto dei giocatori del Manchester United.
Pensate che siano vandali solo gl’italiani? Vi sbagliate, lo fanno dappertutto e sempre le stesse tipologie di personaggi che possono fare professioni le più diverse (una volta in Italia fu un giudice, un magistrato non una persona qualsiasi, ad essere stato sorpreso a danneggiare la porta di un vicino) ma tutte animate dagli stessi sentimenti di rabbia da sfogare sull’auto per colpire la persona.
Il marchio d’origine di questo sfogo, tuttavia, non è italiano, ma inglese. Ecco la classifica dei bersagli in Gran Bretagna: la rigatura delle portiere (45%), la rottura dello specchietto (27%), la rottura del vetro (25%), dell’antenna (14%). Si colpisce l’auto ma il bersaglio è il proprietario, che è l’ex partner nel 7% dei casi, seguono poi il nuovo fidanzato dell’ex, il vicino di casa, l’ex capo ufficio, l’attuale capo ufficio, il vecchio insegnante, il collega di lavoro, l’ex amico o amica.
Il danno costa caro al proprietario dell’auto, ma potrebbe costare caro anche al vandalo, se scoperto, in quanto il reato è di tipo penale, con carcere e multa.