Un nuovo gioiello ad altissima tecnologia in sperimentazione al San Raffaele di Milano per curare malattie come la sclerosi multipla, l’Alzheimer e il Parkinson
Per ora è solo in fase di sperimentazione, ci vorrà almeno un anno prima che si possa valutare se funziona o meno e in che misura potrà apportare benefici a persone ammalate di gravi malattie come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e l’Alzheimer, però, dalle applicazioni finora fatte, è innegabile che sia uno strumento importante. E’ stato definito il “casco magico”, perché esattamente come il casco in uso dai parrucchieri questo di cui stiamo parlando su mette sulla testa del paziente ed agisce sul cervello e dal cervello sul sistema nervoso. A parlarne in una intervista rilasciata a Tommaso Varotti è stato il professor Giancarlo Comi, docente di Neurologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore della divisione di Neurologia e del servizio di Neurofisiologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, il quale ha esordito così: “Finalmente, grazie a un sofisticato strumento, possiamo sperare di dare una svolta significativa e rivoluzionaria al trattamento delle disabilità causate da disturbi del sistema nervoso, quali sclerosi multipla, morbo di Parkinson e Alzheimer, conseguenze di ictus. Questo apparecchio serve a restituire la capacità di muoversi e di camminare a coloro che hanno difficoltà a farlo. Questo strumento, che ancora non è disponibile per tutti ma è stato sperimentato su un certo numero di pazienti, non è però magico: è solo il risultato di anni di ricerca scientifica condotta da noi e dagli scienziati del Centro Weizmann di Tel Aviv, in Israele”. Il funzionamento dello strumento è spiegato direttamente lo ha spiegato direttamente il professor Comi, che l’ha sperimentato: “Lo strumento emette onde elettromagnetiche, cioè impulsi invisibili che, senza saperlo, già utilizziamo tutti i giorni in varie applicazioni quotidiane. Ricordo che i telefoni cellulari, per esempio, sfruttano queste stesse onde invisibili per inviare la nostra voce da un apparecchio all’altro. Anche le emittenti radiofoniche e televisive se ne servono per inviare i segnali che vediamo sotto forma di immagini in tv e che ascoltiamo alla radio sotto forma di discorsi o di musica. Nel nostro caso le onde elettromagnetiche, prodotte dall’interno del casco magico da speciali apparecchiature, sono utilizzate in modo da penetrare nel cervello, a una profondità massima di sei centimetri, e sono dirette dove abbiamo bisogno che agiscano”. Questa è solo la prima fase, la seconda è la seguente: “Le onde elettromagnetiche aiutano le cellule del cervello a mettersi in comunicazione tra loro. Dal cervello, attraverso il sistema nervoso, partono impulsi elettrici che raggiungono i muscoli e fanno muovere il corpo. Se una malattia ha danneggiato una parte del sistema nervoso, l’impulso elettrico giunge ai muscoli in modo disordinato e per questo motivo il paziente ha difficoltà di movimento. Ebbene, le onde elettromagnetiche del “casco magico” servono a correggere questo disordine, fermando gli impulsi negativi e rinforzando invece quelli positivi che sono appresi con la fisioterapia, cui i pa-zienti affetti da questo genere di malattie sono abitualmente sottoposti”.
Come detto, ci vorrà almeno un anno prima di fare una valutazione ragionata dei risultati. Si sa solo che il ciclo di terapia prevede varie sedute, che ci si dovrà recare in ospedale perché le macchine non sono trasportabili, che il paziente non sente dolore, ma deve stare fermo affinché il medico possa dirigere verso il punto voluto le onde elettromagnetiche, e che la sperimentazione richiede personale altamente specializzato. Il professor Comi ha avanzato anche l’ipotesi che possa esserci, sulla base della sperimentazione fatta, circa un 45% di benefici. Ecco la sua testimonianza: “Infatti, è aumentata sia la velocità con cui i pazienti hanno svolto i test che hanno misurato la loro rapidità di passo sia la distanza percorsa in sei minuti di cammino”. Quanto alla permanenza o alla temporaneità dei benefici, il professor Comi afferma che non è possibile ancora saperlo, ma che sicuramente non si esauriranno in poche ore o in pochi giorni, ma che comunque bisognerà rinnovare il ciclo di terapie. La scienza può fare anche miracoli, ma sempre a piccoli passi.
4 commenti
sono rimasto di stucco leggendo del magix casco made in Israel, magnificato dal Prof. Comi nell’intervista a T: Varotti. Tre anni or sono inviai una mail al Comitato Scientifico del S.Raffaele, invitandoli a prendere in seria considerazione la Pranoterapia, che tramite un campo elettromagnetico naturale riequilibra il campo emg. individuale, eliminando una vasta serie di disturbi, non ultimi quelli neurologici (ma l’efficacia si estende a tutto il campo delle patologie dolorifiche, autoimmuni ed infiammatorie). Uno studio approfondito di questa metodica terapeutica avrebbe potuto portare all’allestimento di un’apparecchiatura elettromagnetica; polemicamente concludevo “…diversamente finiremo con l’acquistare brevetti da altri paesi”. Non ebbi alcuna risposta! Vi invito a considerare che i termini con cui si esprime il Prof. Comi nell’intervista non si discostano da quelli tanto criticati dei pranoterapeuti fin dai tempi di Mesmer. Sono anni che mi sforzo di sensibilizzare i Ministeri della Ricerca e della Sanità, per avviare una seria ricerca in questo campo: sempre e solo silenzio. Se ritenete che la problematica meriti un minimo d’attenzione datemi un segno e vi invierò materiale sufficiente per valutare che non si tratta della velleità di un mitomane. La pranoterapia funziona (la mia casistica si basa su un migliaio di casi per 30 diverse patologie) ed i risultati sono da buono a ottimo nel 90%. Negli USA si sta sperimentando un casco simile per il trattamento delle cefalee mentre al S. Raffaele si studia la terapia per infissione transcranica….vi sembra logico?
Grato per avermi almeno letto.
Giampaolo Boccardo
I am waiting too…..until…?
G. Boccardo
sono stato colpito da ictus un anno e mezzo fa con lesioni alla parte destra del corpo voglio sottopormi a sedute di pranoterapia sono efficaci ?grazie 🙄
…ma per persone ammalate di SLA, può fare qualcosa?
Grazie e Distinti Saluti