Il Consiglio federale ha adottato il rapporto sulla politica estera 2019, che illustra le priorità di politica estera della Svizzera nell’anno appena trascorso. Vi figurano la politica europea, le relazioni con i Paesi prioritari a livello mondiale, l’impegno della Svizzera a favore della pace e della sicurezza e la promozione del benessere e della sostenibilità. Il rapporto spiega come il Consiglio federale lavori per radicare ancora più saldamente che in passato la propria politica estera nella politica interna. Traccia inoltre un primo bilancio – nel complesso positivo – sull’attuazione della strategia di politica estera 2016-2019
Il 2019 è stato caratterizzato da numerosi movimenti di protesta in tutto il mondo. In molte democrazie occidentali, i partiti di protesta hanno continuato la loro ascesa. In Svizzera, la fiducia nelle istituzioni politiche rimane elevata nel confronto internazionale; il Consiglio federale vuole preservare questa fiducia e coordinare strettamente la politica estera con quella interna.
Questo obiettivo è stato perseguito attraverso diverse misure adottate nel 2019: con il suo rapporto sulla soft law, il Consiglio federale ha mostrato come il Parlamento possa collaborare in modo più mirato alla politica estera, sempre nel rispetto della ripartizione costituzionale delle competenze, e, per la prima volta, è stata condotta una consultazione sulla Strategia CI 2021-2024. Nel dossier Europa, l’Esecutivo ha svolto consultazioni su un progetto di accordo istituzionale. Il Consiglio federale ha poi discusso lo stato della candidatura della Svizzera a membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU con le Commissioni della politica estera, i capi dei partiti rappresentati in Consiglio federale e i Cantoni. Oltre ad aver partecipato a numerose manifestazioni sul tema «Europa», il DFAE ha organizzato dibattiti con la popolazione («Meet the Ambassadors») in 16 Cantoni, sempre con l’obiettivo di avvicinare i cittadini e le cittadine alla politica estera.
La questione europea è rimasta al centro dell’attenzione. Attraverso un accordo istituzionale con l’UE, il Consiglio federale mira a consolidare in generale l’accesso al mercato interno dell’UE e la via bilaterale, e a garantirne il carattere duraturo. Nel 2019, la politica europea si è concentrata sulla consultazione politica interna e sul lavoro di politica interna teso a individuare soluzioni che godano di ampio sostegno per i tre punti ancora da chiarire. La cooperazione con i Paesi vicini è stata nel complesso intensa e fruttuosa. Con la strategia «Mind the Gap», la Svizzera ha portato avanti con successo i lavori per garantire i diritti e i doveri acquisiti in vista dell’uscita del Regno Unito dall’UE.
Il ruolo delle grandi potenze sul piano della sicurezza globale è diventato ancora più cruciale nel 2019, anno caratterizzato da una concorrenza strategica crescente tra gli USA e la Cina. Il Consiglio federale ha prestato particolare attenzione alle relazioni con i Paesi prioritari a livello mondiale: Brasile, Cina, India, Giappone, Russia, Sudafrica, Turchia e USA. Con molti di questi Paesi, la Svizzera ha avuto contatti ai massimi livelli. Durante il suo mandato, il presidente Ueli Maurer ha incontrato, tra gli altri, i capi di Stato di Cina, India, Russia e Stati Uniti.
Nell’anno in rassegna, la Svizzera ha continuato a impegnarsi a favore della pace e della sicurezza in un mondo multipolare, e ha offerto i propri buoni uffici in molte occasioni: per esempio, ha assunto un nuovo mandato di potenza protettrice per l’Iran in Canada e ha lavorato sia a livello bilaterale che multilaterale per rafforzare il rispetto dei diritti umani, che in molte parti del mondo sono sempre più spesso messi sotto pressione. Il rafforzamento della Ginevra internazionale è stato un obiettivo prioritario. La fondazione «Geneva Science and Diplomacy Anticipator» (GESDA), istituita dal Consiglio federale in collaborazione con il Cantone di Ginevra, contribuirà ad anticipare le sfide di domani e a sviluppare soluzioni innovative che coniugano scienza e diplomazia.
L’attuazione dell’Agenda 2030 è proseguita anche nel 2019. Il benessere e la sicurezza della Svizzera dipendono in larga misura dal contesto internazionale. La politica estera svizzera si è quindi adoperata per uno sviluppo sostenibile nei settori dell’economia e della politica finanziaria, ambientale, energetica, scientifica e della sanità. Nella gestione delle sfide globali, come i cambiamenti climatici, la Svizzera ha spinto per un approccio coordinato a livello internazionale.
I servizi consolari e la gestione delle crisi restano compiti centrali della politica estera svizzera. Nel 2019, oltre 760 000 cittadini e cittadine svizzeri risiedevano all’estero e i viaggi compiuti all’estero dalla popolazione svizzera sono stati più di 16 milioni. Di conseguenza, è aumentata la richiesta di servizi di supporto. Per migliorare l’informazione, il consigliere federale Ignazio Cassis ha lanciato l’app di viaggio Travel Admin.
Nel rapporto, il Consiglio federale traccia infine un bilancio della strategia di politica estera 2016-2019 che, pur risultando nel complesso positivo, evidenzia il mancato raggiungimento di alcuni obiettivi soprattutto nell’ambito della politica europea.
DFAE