Arjen Robben decide all’89’ la prima sfida tutta tedesca contro il Borussia Dortmund in una finale equilibrata
Un anno dopo la bruciante sconfitta nel proprio stadio contro il Chelsea, il Bayern Monaco si riprende la rivincita conquistando a Londra la sua quinta coppa dei Campioni, la seconda da quando esiste la Champions League. Nel tempio del calcio di Wembley la Coppa ride finalmente ai bavaresi, che anche in questa finale hanno trovato nei rivali degli ultimi anni un avversario all’altezza. Le due squadre si conoscono molto bene, ma l’interpretazione dello stile di gioco non ammette tatticismi. Il Borussia Dortmund parte forte, pressa a ritmi elevati il Bayern, apparso nervoso e costringe un ottimo Neuer a quattro interventi da fuoriclasse tra il 14’ e il 22’. Il giovane Marco Reus detta i ritmi del Dortmund e la difesa biancorossa va spesso in bambola. Il Bayern si scuote lentamente e di testa sfiora il gol con Mandzukic e Müller e in tre occasioni con Robben. Anche in queste situazioni è il portiere Weidenfeller a ergersi a muro.
Dopo l’intervallo il Bayern prende in mano le redini del gioco e il Dortmund inizia a pagare gli sforzi del primo tempo calando nel finale. Robben sale in cattedra e insieme a Rybery costruisce il gol del vantaggio. Al 60’ serve un pallone che Mandzukic deve solo spingere in rete. Il Dortmund ha dimostrato durante la stagione di non mollare mai e otto minuti più tardi pareggia su rigore con Gundogan. Il Bayern spinge ora forsennatamente e Weidenfelder deve volare sui tiri di Schweinssteiger e Alaba. Quando i bavaresi sembrano destinati ancora all’incubo dei supplementari Robben si prende la scena e cancella il maledetto rigore sbagliato contro il Chelsea: l’olandese si incunea in area addomestica il pallone, resiste ai difensori e tocca il pallone morbidamente in rete. La vittoria è stata una liberazione dalla maledizione finale e coerente con la stagione da record del Bayern e quindi meritatissima, perché ha dimostrato di essere la migliore squadra. Applausi anche al Borussia Dortmund, che con il suo calcio di alto livello ha spaventato a lungo i favoriti bavaresi.