Il Ministro Bonino porta il caso Marò al CAE di Bruxelles: Siria e Ucraina in primo piano
I Ministri degli Esteri dell’Unione europea hanno confermato “l’allarme per la situazione dei diritti umani” in Ucraina per le violenze, le torture e le persone scomparse. Lo si legge nelle conclusioni del Consiglio Affari Esteri svolto inizio di settimana a Bruxelles, a cui ha partecipato anche il Ministro italiano Emma Bonino, in cui però non si fa cenno a sanzioni.
I Ministri fanno però un appello a tutte le parti a rinunciare alla violenza, da una parte affermando che “ogni dimostrazione deve essere perseguita con mezzi pacifici” dall’altra sottolineando che deve essere corretta “l’atmosfera di impunità” per le forze governative.
Il Consiglio torna a ripetere l’impegno a firmare l’accordo di associazione e l’area di libero commercio “appena l’Ucraina sarà pronta” precisando che l’accordo “non è lo scopo finale della relazione Ue-Ucraina”. I 28 poi affermano che la Ue “è pronta a proseguire i suoi sforzi con la comunità internazionale e le istituzioni finanziarie internazionali per assistere l’Ucraina, in linea con ben definite condizioni a trovare un modo sostenibile per uscire dalla difficile situazione economica”. Ma non c’è alcun accordo per una concreta offerta che possa controbilanciare quella del prestito russo da 15 miliardi di dollari.
La Ue “resta attivamente impegnata con l’Ucraina e mantiene la sua presenza di alto livello per assistere tutte le parti nel loro sforzo per stabilizzare la situazione e fare uscire il paese dalla crisi attuale”.
Il Consiglio ha varato ufficialmente la missione militare dell’Unione europea, denominata Eufor Rca, nella Repubblica Centrafricana. La decisione stabilisce la base legale per l’operazione militare della Ue ed è un altro passo verso il suo rapido dispiegamento. L’obiettivo è quello di fornire un sostegno temporaneo per stabilire un ambiente sicuro nell’area di Bangui e consegnarla ai partner africani, proteggendo la popolazione a rischio e creando le condizioni per l’accesso umanitario.
Sono state adottate le direttive negoziali per stringere un “Accordo di dialogo politico e cooperazione” con Cuba. L’obiettivo di questa evoluzione nelle relazioni tra Bruxelles e L’Avana, finora inquadrate dalla ‘Posizione comune’ del 1996, è di accompagnare il processo di riforma, modernizzazione e ulteriore rafforzamento delle libertà fondamentali e dei diritti umani avviato a Cuba.
A Bruxelles il Ministro Bonino ha manifestato ai colleghi europei il disappunto italiano per l’accusa ai due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone formulata dalla procura generale indiana secondo la legge anti-terrorismo. Una cosa “assolutamente inaccettabile” perché vorrebbe dire che “l’Italia è un Paese terrorista”, ha detto la Bonino, auspicando che tra una settimana la Corte Suprema indiana “prenda atto dell’inaccettabilità e dell’irragionevolezza totale di questo capo d’accusa”. “I marò non sono dei terroristi”, ma erano funzionari nell’espletamento delle loro funzioni. Quindi abbiamo contestato duramente in aula questa posizione”, e “non è pensabile” che sia considerato terrorista “un Paese che assume la presidenza dell’Ue tra pochi mesi”. La stessa rappresentante della politica Ue Catherine Ashton ha definito “inaccettabile” l’accusa formulata secondo la legge anti-terrorismo.
A Bruxelles si parla anche di Siria, per la quale è importante una mobilitazione dell’Ue a favore dell’attuazione delle 12 azioni concrete nelle aree prioritarie di intervento, dando priorità all’accesso umanitario nelle zone assediate. È necessaria, inoltre, una risoluzione del Consiglio di Sicurezza sull’accesso agli aiuti.
Libano in primo piano Bruxelles con l’iniziativa International Support Group (Isg) ed il ruolo italiano nell’organizzazione della prossima Conferenza a sostegno dell’Esercito libanese (Laf), che sarà ospitata dall’Italia. Quanto all’Egitto, secondo il ministro Bonino un approccio esclusivamente securitario alle manifestazioni di protesta non è sostenibile. Bisognerà promuovere nella società l’equazione “inclusività uguale stabilità” e incoraggiare le riforme economiche.
Ancora temi al centro del Cae sono l’Iraq – Bonino punta sull’importanza che il governo avvii un processo politico inclusivo e di riconciliazione -, Tunisia – l’Italia mira ad accrescere la consapevolezza sull’opportunità che l’Ue incoraggi il Paese incrementando iniziative di assistenza e collaborazione -, Libia – serve una soluzione politica che porti ad una transizione inclusiva e condivisa -, Yemen – Bonino apprezza i positivi sviluppi nel processo di transizione – e Repubblica Centroafricana – l’Italia auspica che i costi comuni della missione militare Eufor siano tenuti sotto controllo -.