Agenti atmosferici, inquinamento, mal tempo o stagioni improbabili mettono a dura prova la stabilità della nostra salute
Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un vero e proprio mutamento di stabilità climatico. E per spiegare il fenomeno non basta più la vecchia frase “non c’è più la mezza stagione” perché neanche questa rende più l’idea. Infatti il problema non sta più nella “mezza stagione”, ma in generale coinvolge il clima di tutto il periodo dell’anno. Una volta le stagioni erano ben definite, in inverno faceva freddo, in estate caldo, mentre l’autunno e la primavera erano quelle mezze stagioni che preannunciavano l’arrivo ora del freddo, ora del caldo. Da qualche tempo non è più tutto così ben definito. Se per esempio consideriamo l’estate appena trascorsa possiamo certo avere un quadro di come sia davvero imprevedibile il clima: piogge torrenziali, trombe d’aria, vento a non finire, bombe d’acqua, temperature davvero “ballerine”… insomma non è sembrata proprio la tanto decantata la bella stagione e al posto degli ombrelloni ci troviamo ad aprire gli ombrelli! Inutile dire di come questa instabilità di clima si rifletta sulla nostra salute.
Umidità e repentini cambi di temperatura sono alla base di tracheiti, rinofaringiti e raffreddori. Lo sbalzo termico può comportare, soprattutto nelle persone più in là con l’età, cervicalgia con instabilità posturale, cinetosi e sintomatologia neurovegetativa (nausea e vomito). Ma questi sono solo alcuni dei problemi causati dall’instabilità climatica.
I cambiamenti climatici influenzano fortemente la salute umana e miglioramenti nelle politiche energetiche e dei trasporti potrebbero salvare milioni di vite ogni anno. Questo appello molto importante è stato lanciato dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) che ha organizzato in Svizzera una conferenza incentrata sulla relazione esistente tra clima e salute con circa 300 partecipanti inviati a discutere sulle strategie da adottare per prevenire i danni causati alla salute dai cambiamenti ambientali. Oltre ai rappresentanti di diversi Governi, Agenzie delle Nazioni Unite e ONG, la conferenza, che si è tenuta a Ginevra, ha certamente ospitato anche esperti nell’ambito dello sviluppo sostenibile, dell’energia e della salute. Perché ricordiamoci che la causa di questi mutamenti climatici da ricercare soprattutto nell’intervento umano. Attualmente, infatti, decine di migliaia di persone muiono ogni anno a causa di siccità, inondazioni, temperature estreme, uragani e altri disastri naturali la cui causa primaria è l’attività dell’uomo. Il livello di inquinamento, inoltre, sta determinando una contaminazione delle acque, che a sua volta sta causando seri danni all’agricoltura. L’intenzione del WHO è quella di evidenziare la correlazione esistente tra i cambiamenti climatici determinati dall’uomo e i danni alla salute causati sia ai paesi industrializzati sia ai paesi in via di sviluppo. Secondo gli esperti un intervento mirato a ridurre i cambiamenti climatici di origine antropica e ad eliminarne gli effetti, potrebbe garantire un netto miglioramento della salute mondiale. “L’inquinamento atmosferico nel 2012 è stato responsabile per 7 milioni di morti, uno su 8 di tutti i decessi a livello mondiale”, sottolinea Maria Neira, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Oms. Ma non solo. Il cambiamento climatico sta causando oltre 60.000 morti ogni anno per via dei disastri naturali legati al clima, più che triplicati dal 1960.
Parallelamente causa siccità e influisce sulla fornitura di acqua potabile compromettendo l’igiene e aumentando il rischio di malattie diarroiche, che uccide 2,2 milioni di persone ogni anno. E ancora la variazione di precipitazioni, secondo le stime, diminuiranno la produzione di alimenti del 50% entro il 2020 nelle regioni più povere, aumentando malnutrizione e denutrizione, responsabili di 3,5 milioni di morti ogni anno.Il cambiamento climatico potrebbe esporre ulteriori 2 miliardi di persone alla trasmissione dengue entro il 2080. “I poveri, gli svantaggiati e i bambini sono tra coloro che soffrono il peso maggiore degli impatti legati al clima e le malattie conseguenti, come malaria, diarrea e malnutrizione, osserva Flavia Bustreo, direttore generale del settore Famiglia dell’Oms – Senza un intervento volto a contrastare i danni causati alla salute dai cambiamenti climatici, la società sarà costretta ad affrontare una delle più grandi emergenze sanitarie di tutti i tempi”. “Le soluzioni esistono e dobbiamo agire con decisione per cambiare questo corso”, conclude Margaret Chan, direttore generale dell’Oms.
La dottoressa Maria Neira ha pronunciato parole di incoraggiamento sostenendo che: “Ci sono buone notizie, contrastare i cambiamenti climatici di origine antropica può migliorare in modo sostanziale e immediato la salute. L’esempio più importante è fornito dall’inquinamento dell’aria: nel 2012 esso ha causato la morte di 7 milioni di persone, 1/8 delle morti complessive registrate nel mondo. Ci sono chiare prove che dimostrano come questo dato possa essere drasticamente ridotto intervenendo sui cambiamenti climatici”.