Gli ultimi errori nel conteggio dei voti hanno spinto i senatori ad archiviare l’alzata di mano
In futuro anche al Consiglio degli stati si avrà il voto elettronico. Dopo lunghi dibattiti sull’iniziativa parlamentare del senatore This Jenny (UDC), che chiedeva l’introduzione del voto elettronico, e alcuni errori di conteggio durante la sessione invernale, la Camera alta ha deciso con 27 voti contro 17 di introdurre il sistema elettronico. È stata comunque una decisione travagliata quella che ha portato al taglio netto con la tradizione dell’alzata di mano. Nello scorso giugno l’iniziativa Jenny era passata con una maggioranza risicata, ma nella votazione finale dello scorso novembre alcuni senatori hanno cambiato idea e il cambio di sistema fallì. Gli errori ripetuti sul conteggio del voto (la votazione sui Gripen) hanno fatto sì che il Senato diventasse lo zimbello dell’opinione pubblica e alla fine anche i sostenitori convinti del voto per alzata di mano hanno dato il colpo di grazia alla lunga tradizione.
“Alla fine ogni errore di conteggio che viene sottolineato mina la credibilità e la dignità dell’istituzione del Consiglio degli stati”, ha commentato Urs Schwaller (PPD) il suo voto, peraltro senza entusiasmo. Per Thomas Minder, „la trasparenza delle votazioni finali interessa forse molto meno ai cittadini dell’espressione dei singoli parlamentari sui dibattiti“. Permettere di trovare sulla rete trasparenza sui lavori al senato è segno di fiducia. Una richiesta di totale trasparenza del voto è stata però respinta con 24 voti contro 18, ciò significa che saranno resi pubblici soltanto i risultati delle votazioni d’insieme e delle votazioni finali, oppure quando almeno 10 membri ne faranno richiesta.
Il sistema, che già usa il Nazionale e costerà circa 700.000 franchi, sarà introdotto presumibilmente entro l’autunno prossimo per la delusione di alcuni senatori che tengono molto non solo all’alzata di mano, ma allo stile di lavoro al senato. “Il lavoro agli Stati è diverso. C’è una specificità della Camera alta che si basa sulla tradizione. Oggi se n’è persa una parte”, ha commentato la decisione Robert Cramer (Verdi). Il presidente del senato Filippo Lombardi (PPD), nonostante l’esasperazione per gli errori di conteggio, nell’apertura del dibattito aveva esortato i senatori a mantenere il sistema per alzata di mano: “Non esiste la soluzione perfetta ed errare humanum est”.