2 giugno 1946, il popolo italiano si riversa nei seggi elettorali per esprimere la propria preferenza sulla forma di Stato. Dalle origini dello Stato unitario, nel 1861, la forma istituzionale giuridica dello Stato italiano è la monarchia costituzionale (divenuta gradualmente, di fatto, una monarchia parlamentare), in prosecuzione dell’ordinamento del Regno di Sardegna da cui lo Stato unitario italiano prese origine.
Dopo le tragiche traversie culminate con la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale, si avverte l’esigenza di un drastico cambiamento dell’ordinamento statale e il popolo è chiamato a esprimersi sul mantenimento della forma monarchica o sulla sua sostituzione con il sistema repubblicano.
Ai seggi si presenta più dell’89% degli aventi diritto, percentuale di votanti impensabile ai giorni nostri, a testimonianza dell’interesse e della voglia di partecipare degli elettori. Con una chiara maggioranza, 54% contro 46%, la Repubblica si afferma e il Re Umberto II è costretto all’esilio. Nel 1948 viene istituita la Festa della Repubblica, da celebrarsi il 2 giugno in memoria del referendum istituzionale che determinò il passaggio alla nuova forma di Stato. Da allora, il programma dei festeggiamenti per la ricorrenza annuale comprende numerose manifestazioni un tempo persino molto fastose, ma le crescenti difficoltà economiche che investono anche il sistema Italia inducono a sempre maggiore sobrietà. E la sobrietà è stata di rigore anche e soprattutto per i festeggiamenti di quest’anno, sia nelle manifestazioni ufficiali a livello nazionale sia presso le sedi diplomatiche all’estero.
Non sappiamo come sia andata altrove, ma qui a Ginevra il Console Generale d’Italia, Andrea Bertozzi, ha dimostrato che sobrietà e decoro non sono termini antitetici e che è possibile celebrare degnamente la ricorrenza della fondazione della Repubblica Italiana anche rispettando lo stile misurato di cui il Capo dello Stato è stato il primo interprete. Il Museo d’arte e storia di Ginevra è stato teatro, il pomeriggio del 2 giugno, del ricevimento offerto dal Console Generale d’Italia. Variegata la partecipazione dei numerosi invitati. Il vasto cortile del Museo era affollato da autorità politiche e amministrative federali, cantonali e municipali del territorio di giurisdizione del Consolato, da rappresentanti della collettività italiana e da autorità consolari di altri Paesi, tutti intenti a degustare i numerosi prodotti della gastronomia italiana serviti in abbondanza sui tavoli del buffet. Tra gli invitati spiccavano anche diverse uniformi svizzere e italiane. Nel suo intervento di benvenuto e di ringraziamento per la partecipazione, il Console Bertozzi, affiancato dalla gentile consorte, ha ringraziato gli invitati e gli sponsor che hanno contribuito alla magnifica riuscita dell’evento.
C.V.