Sono stati accusati di essersi filmati in situazioni erotiche e di possedere alcuni esemplari della Bibbia, un libro proibito
La storia moderna della Corea del Nord è la storia di un potere familiare trasmesso da nonno a padre e da questi al figlio. E’ una storia di potere assoluto e di crudeltà, di repressione di ogni diritto e di povertà. I personaggi si chiamano Kim Jong, ciò che cambia è l’articolo. L’ultimo è Kim Jong-un, al potere da un paio di anni, tanto giovane quanto criminale. Le dittature, rosse e nere, si assomigliano tutte, e quella della Corea del Nord non fa eccezione.
E’ di questi giorni la notizia dell’esecuzione di una bella cantante, Hyon Song-wol, fino a qualche anno fa la donna del dittatore. Il padre, Kim Jong-il, però, non la voleva e il figlio la licenziò per mettersi con un’altra cantante, Ri Sol-ju, con cui è sposato da un paio di anni e da cui ha avuto un figlio.
Si dice che malgrado il matrimonio con la moglie, il giovane dittatore vedesse ancora l’ex nell’intimità. Ci sono foto ufficiali in cui Hyon compare dietro la coppia presidenziale. Ma questo non ha poi tanta importanza. Quel che conta è che l’ha fatta arrestare il 17 di agosto scorso e l’ha giustiziata con una raffica di mitragliatrice il 20, insieme ad altre dodici persone, alcune erano membri del suo complesso musicale, il Pochonbo Electronic Ensemble, altre erano musicisti di altre orchestre o ballerini.
Si potrebbe dire: ma cosa c’entra tutto questo con la politica estera? C’entra, eccome, perché la Corea del Nord fa parte di uno di quegli Stati cosiddetti canaglia che smaniano di avere la bomba atomica e di sperimentare nuove armi da usare contro i nemici, leggi Usa e l’Occidente libero, il cui sistema politico è agli antipodi rispetto a quello nordcoreano.
Qual è la colpa di Hyon e degli altri musicisti e ballerini uccisi? Ufficialmente è quella di essersi filmati in situazioni erotiche e di aver venduto al mercato nero i filmini scottanti. Ogni dittatore per essere accettato offre la parte migliore di sé al pubblico, in genere rimodellata per propaganda. E quale miglior arma per giustificare i propri crimini se non il moralismo da quattro soldi? E’ quello che ha fatto Kim Jong-un. A giudizio della stampa della Corea del Sud, i filmini, ammesso che siano veri, non spiegano tutto. L’altro motivo sarebbe che i musicisti e la cantante sarebbero stati trovati in possesso di alcuni esemplari di Bibbie, un libro proibito sotto il regime comunista nordcoreano. La Bibbia, in pochi esemplari, esiste solo in alcune biblioteche, ma non possono essere prese in prestito, né acquistate. Il possesso della Bibbia, dunque, sarebbe stato un attentato alla sicurezza del Paese e dunque passibile di pena di morte, senza processo, senza garanzie, senza pietà. Filmini hard o Bibbia, non sono che i motivi apparenti, quelli reali sono che il regime non sopporta contraddizioni, non ammette diversità di opinioni, non tollera gl’individui e le loro libertà.
Ordinando l’arresto e poi l’esecuzione, Kim Jong-un non ha fatto altro che rinverdire le gesta criminali di suo padre e di suo nonno, e se è vero che i figli sono sempre più crudeli dei padri, Kim Jong-un rispetta in pieno la tradizione, e queste fucilazioni ne sono il biglietto da visita.
Il giovane dittatore nordcoreano non si è limitato all’esecuzione dei 12 musicisti, ha fatto di più e di peggio. Come ogni dittatura che si rispetti e si superi in crudeltà, ha costretto i familiari delle povere vittime ad assistere all’esecuzione dei loro cari, dopo di che sepolti i corpi dei poveretti, il dittatore ha fatto arrestare i familiari stessi delle vittime e li ha condannati ai lavori forzati. La condanna è avvenuta in base al principio secondo cui bisogna rieducare i parenti con anni di prigione. Se, insomma, uno è un criminale, lo stesso gene criminale deve assolutamente trovarsi negli altri parenti più stretti, per cui la punizione collettiva è una necessità e una conseguenza. Va da sé che il grado di criminalità è misurata in base alla disobbedienza al dittatore. Più uno obbedisce, più acquista meriti; più uno è indipendente, più è criminale.
Come sotto il regime dell’Unione sovietica anche i prodotti alimentari sono considerati in base all’ideologia comunista, così sotto il regime nordcoreano esiste un “gene controrivoluzionario” da estirpare e uno rivoluzionario da esaltare. Va condannata la vittima di presunti reati, ma anche i familiari e i parenti più stretti, che è sempre un concetto molto elastico.
Le gesta criminali di Kim Jong-un, data la sua giovane età, sono solo all’inizio, purtroppo, di una lunga, sinistra e sanguinosa carriera.