Ebay, il sito di aste online, ha completato la cessione di Skype, l’operatore telefonico online, mettendo fine ad un matrimonio che si è rivelato infelice fin dall’inizio.
Ebay, in base all’accordo ufficiale, manterrà il controllo del 30% di Skype, vendendone il 70% a un gruppo di investitori guidato da Silver Lake e Joltid, e del quale fanno parte fra gli altri Andreessen Horowitz e Canada Pension Plan Investment Board.
La vendita porterà nelle casse di Ebay 1,9 miliardi di dollari subito, mentre altri 125 milioni saranno versati successivamente: complessivamente la transazione valuta Skype 2,75 miliardi di dollari.
Il completamento dell’operazione è coinciso con l’introduzione del primo negozio reale pop-up di Ebay, situato a Manhattan, resteto aperto fino al 29 novembre. La conclusione dell’operazione è stata in bilico fino agli inizi di novembre, in seguito alle due azioni legali avviate dai fondatori di Skype Niklas Zennstrom e Janus Friis.
A metà settembre Zennstrom e Friis, hanno presentato due cause: la prima riguarda l’utilizzo da parte di Skype di tecnologie prodotte dalla Joltid, società che fa capo a Zennstrom e Friis, oggetto di un accordo ormai scaduto con Ebay.
Nella seconda azione legale i due sostengono che Mike Volpi, ex dipendente di una delle loro società e attuale partner di una delle aziende con le quali Ebay ha raggiunto l’accordo per Skype, abbia usato informazioni confidenziali in suo possesso per chiudere l’intesa. Del 70% venduto il 14% va a Zennstrom e Friis, mentre il restante 56% viene diviso fra gli altri investitori.
Poi, il 9 novembre scorso, però, era arrivata la schiarita con il raggiungimento di un accordo che metteva fina a una controversia legale che rischiava di mandare a monte la vendita.
Ebay ha acquistato Skype nel 2005 per 2,1 miliardi di dollari, una cifra da subito valutata eccessiva dagli analisti.
Per mettere le mani su Skype e sconfiggere Google, l’allora numero uno di Ebay Meg Whitman mise sul piatto, oltre ai 2,1 miliardi di dollari, anche lauti incentivi per gli azionisti della società di servizi telefonici online, arrivando a pagare complessivamente circa 3 miliardi di dollari.
L’unione è da subito risultata difficile ma l’uscita di Whitman lo scorso anno ha accelerato le procedure di ‘separazione’. I fondatori di Skype hanno provato ad acquisire il controllo sulla loro creatura insieme ad alcuni investitori, ma la loro offerta è stata bocciata perchè troppo bassa. Il successore di Whitman, John Donahoe, sin dal giorno del suo insediamento ha dichiarato che avrebbe preso del tempo per valutare Skype e le sue potenziali sinergie con Ebay.
Un esame che si è tradotto nell’annuncio dello spin-off di Skype e la sua quotazione nella prima metà del 2010, in seguito alle pressioni sul management del sito di aste online da parte degli investitori.
Nonostante l’annuncio, Ebay ha continuato a cercare possibili acquirenti per Skype, arrivando a trattare – secondo indiscrezioni – anche con Google, che alla fine ha gettato la spugna sulla scia dei timori che l’acquisto avrebbe irritato le compagnie di telefonia mobile con le quali ha legami per Android.
E così la ricerca di un acquirente è andata avanti fino a oggi e all’accordo con il gruppo di investitori privati.