Il Comitato 25 aprile di Zurigo ha indetto le consuete manifestazioni commemorative della Resistenza e della Liberazione, previste appunto per il corrente 25 aprile. Nel far ciò, il Comitato organizzatore ha ritenuto di dover distribuire patentini di Fascismo e di Antifascismo a seconda dei supposti orientamenti politici delle personalità qui attive nell’ambito della comunità italiana. Ecco dunque che il presidente del Comites di Zurigo è risultato persona non grata, se non, forse, addirittura pericolosa.
Perciò, gli organizzatori hanno ritenuto opportuno di non invitarlo alle previste celebrazioni, nonostante il signor Petta sia il rappresentante eletto della collettività italiana di Zurigo e dei Cantoni centro-orientali della Svizzera.
Accade così un fatto che non ha precedenti nella storia di questa Comunità. Il signor Gerardo Petta, presidente del Comites di Zurigo, non è persona gradita per il predetto Comitato, perché presumibilmente simpatizzante, a dire dei signori del Comitato, di un partito di centro-destra, ma lo stesso Comitato tuttavia sembra ignorare che la Resistenza fu un fenomeno collettivo, cui presero parte, accanto ai comunisti e ai socialisti, anche monarchici, liberali, cattolici, come pure ex-fascisti, tutta gente che era antifascista, o che lo era diventata, pur non essendo di sinistra. E, visto che ci siamo, vale la pena ricordare che, accanto agli eroi italiani della Resistenza, in cui i comunisti indiscutibilmente si distinsero, combatterono anche gli americani e gli inglesi, ai quali ultimi si deve la liberazione dell’Italia dal Fascismo. Come mai il Comitato 25 aprile non invita i rappresentanti dei Paesi Alleati?
Rimane il fatto che il Comitato organizzatore non gradisce la partecipazione del presidente del Comites alle celebrazioni del 25 aprile. Di fronte a una siffatta manifestazione di intolleranza – e l’intolleranza, giova ricordarlo, è la matrice del Fascismo -, come reagiscono di fronte a cotanta stupida protervia l’Ambasciatore a Berna e il Console generale a Zurigo?
Per il momento tacciono.
Gerardo Petta
Le lettere nella rubrica “Scrive chi legge” riflettono l’opinione dell’autore e non necessariamente il parere della redazione. Gli articoli impegnano solo la responsabilità degli autori.
4 commenti
ahahahah!
Invitatelo, poverino!
Anche quelli del battaglione Azov sono partigiani?
Caro Gerardo, più che liberazione dal fascismo e dalla guerra, Il 25 aprile del 1945 ha segnato a mio parere il passaggio a colonia degli Stati Uniti, che di fatto ha piazzato oltre 120 basi militari nel nostro paese, e ci tiene a scacco economicamente da oltre 75 anni. Ci sarebbe da festeggiare l’otto di maggio in cui L’Unione Sovietica sconfisse sul campo e con il sangue i tedeschi. Tieni duro Gerardo e consolati che senza volere, hai boicottato una Festa che l’attuale governo e di tutti coloro che lo sostengono, non meriterebbero di partecipare A cominciare dal PD e Lega e il resto dell’attuale governo dell’assembramento, che con l’elmetto indossato, sostengono un governo quello Ucraino che ha nel suo interno e nell’esercito elementi neonazisti, di cui oggi coloro che non ti hanno invitato, festeggiano l’Anniversario della Liberazione d’Italia. A giudicare dalla presenza sui social network, le unità armate di Azov sono in fase di espansione, e ciò dovrebbe creare imbarazzo al nostro governo, che ha inviato loro delle armi, che difficilmente restituirà.
Poni questa semplice domanda ai tuoi “amici” che si dall’inizio hanno boicottato il tuo mandato di Presidente dei Comites, e che ancora oggi fanno di tutto per screditarti. Parliamo apertamente del ruolo dell’estrema destra in Ucraina, e di come in questi ultimi due mesi di guerra, le armi e non solo inviate anche dal nostro governo sono state impiegate? Sicuramente anche per paura di fare il gioco della propaganda russa, ti risponderanno che siano in guerra, e che dobbiamo difendere gli stessi valori festeggiati nella giornata del 25 aprile in Italia.
Chiedi ai sostenitori di Draghi, che senza pudore festeggiano questo povero 25 aprile, se ogni resistenza diventa un nome comune per indicare la lotta contro un nemico esterno, (e in cui viene meno il significato specifico della nostra Resistenza, che fu prima di tutto lotta contro il ventennale regime fascista e poi contro i tedeschi diventati occupanti) se anche quelli del battaglione Azov sono partigiani?
Tranquillo caro Gerardo che gli stessi che da due anni appoggiano l’attuale governo dei “Migliori”, ti risponderanno (se lo faranno) a muso duro: “Aiutare un popolo a resistere significa soprattutto questo: difendere dei valori fondamentali. Significa non piegarsi mai e poi mai alla legge del più forte. Perché qualunque aggressione, è un’aggressione alla libertà di tutti i cittadini. Ed è proprio per la difesa della libertà che gli ucraini oggi combattono contro l’aggressore russo, come i partigiani esattamente fecero i partigiani al tempo: in Italia e in tutta Europa si lottò per la riconquista della libertà”. Con stima un saluto Mario Pluchino
Ecco un altro nostalgico della sinistra che non ha compreso, come il signor Angelo senza cognome, il vero significato del 25 aprile. Finora , come lei ben sa, il presidente del Comites di Zurigo , che le piaccia o no, rappresenta un’Istituzione eletta dai connazionali, era stato sempre invitato a portare un saluto in questi eventi, ma dato che non appartiene alla vostra area politica, avete deciso, facendo un grave errore, di non invitarlo. Problemi vostri, poveri uomini della sinistra. Il 25 aprile appartiene a tutti gli italiani e a nessuna ideologia di sinistra o di destra, che tra l’altro non esistono più! Lei, signor Angelo, insieme al Comitato XXV aprile di Zurigo, vivete ancora nel passato, senza avere rispetto di chi la pensa, democraticamente, in modo diverso.
Vorrei aggiungere su questo argomento una citazione di Voltaire:
Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente.