Le vendite hanno registrato un calo medio del 10% il 23% dei consumatori non ha superato i 50 euro di spesa
L’Adoc ha tracciato un primo consuntivo dei saldi estivi, finora sono stati un vero e proprio flop. “Dopo il primo week end, che come ogni anno segna un buon afflusso di consumatori, che comunque quest’anno è stato meno dello scorso anno, i saldi di quest’estate si stanno rivelando un flop, solo la metà dei consumatori ha fatto un acquisto, le vendite complessive sono calate in media del 10% rispetto allo scorso anno – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – mentre la spesa si è ridotta in media del 20%. La contrazione della spesa è diretta conseguenza della crisi economica in corso, le famiglie tagliano i propri consumi soprattutto sui beni secondari, quali abbigliamento e calzature. Il 23% dei consumatori non ha superato i 50 euro di spesa, il 19% ha messo a disposizione un budget di 100 euro e solo il 10% ha speso più di 100 euro. Al Nord la percentuale di consumatori che ha acquistato a saldo è diminuita del 5% rispetto al 2010, al Sud addirittura del 12%. Per quanto riguarda i prodotti, in crescita solo l’abbigliamento di alta qualità, in rialzo del 2%, mentre le calzature, che segnano un -12%, l’abbigliamento sportivo (-9%) e quello di media/bassa qualità (-19%) hanno registrato gravi cali. Quest’ultimo paga la concorrenza di outlet e centri commerciali, capaci di offrire tutto l’anno vendite a stock a prezzi contenuti, e dei negozi online, dove gli sconti arrivano fino al 70% e sono presenti in ogni stagione, con la possibilità di cambiare i prodotti senza spese aggiuntive. Un’opportunità di risparmio e un nuovo modo di acquistare che si sta consolidando sempre di più tra gli internauti italiani. Nella fascia d’età dai 18 ai 40 anni stiamo infatti registrando un boom degli acquisti di capi d’abbigliamento online, una persona su tre compra sul web. L’unica nota positiva dei saldi è il loro avvio unificato, ma è necessaria una completa liberalizzazione della stagione dei saldi, senza questo ostracismo probabilmente gli incassi potrebbero essere superiori a quanto effettivamente realizzato”.