Videomessaggio: “Supplichiamo il nostro governo di riportarci a casa”
Novità preoccupanti sulla scomparsa delle due ragazze italiane, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, partite per la Siria il 22 luglio per sostenere il progetto “Horryaty” a favore della popolazione siriana.
Il Fronte al Nusra, il gruppo siriano legato ad al Qaida, ha confermato di tenere prigioniere le due giovani italiane Vanessa Marzullo e Greta Ramelli rapite in Siria il 31 luglio scorso. “È vero, abbiamo le due donne italiane… perché il loro paese sostiene tutti gli attacchi contro di noi in Siria”, ha detto all’agenzia stampa tedesca Dpa Abu Fadel, un esponente del gruppo legato ad al Qaeda che opera in Siria e Libano, quando gli è stato chiesto di commentare il video delle due ragazze diffuso su Youtube. Le due ragazze sono infatti comparse in un filmato nel quale dicono di essere “in grande pericolo”. Entrambe indossano un velo e una veste nera che lasciano scoperti solo il viso e le mani. Una regge un foglio bianco strappato da un quaderno con la data a penna 17-12-14 wednesday, l’altra recita un breve messaggio in inglese a voce bassa.
“‘Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo – è il testo pronunciato da una delle ragazze – Supplichiamo il nostro governo ed i loro mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in grande pericolo e possiamo essere uccise. Il nostro governo ed i mediatori sono responsabili delle nostre vite”. Per quanto datato 17 dicembre, il video è apparso su Youtube solo la mattina del primo gennaio. Prima della conferma del Fronte al Nusra Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionali (Ce.Si.) aveva detto che “le due ragazze sono in mano ad un gruppo integralista islamico che si rifà direttamente ad Al Qaeda, che, nei confronti di donne occidentali, non può che avere un approccio di quel tipo. Dunque un atteggiamento di totale sottomissione che va letto anche in chiave mediatica, per il messaggio che vuole mandare”. Secondo l’esperto, “l’ipotesi di Al Nusra, è davvero la più probabile”. Greta Ramelli e Vanessa Marzullo si trovavano ad Aleppo per seguire progetti umanitari indipendenti nel settore sanitario e idrico.
Secondo quanto ha riportato l’agenzia stampa Ansa, su Greta e Vanessa le ultime informazioni risalivano al 20 settembre, quando prima si era diffuso il timore che fossero cadute nelle mani dei jihadisti dell’Isis e poi era arrivata la smentita del quotidiano libanese Al Akhbar vicino al movimento sciita Hezbollah, alleato del regime di Damasco. Secondo il giornale le due ragazze erano cadute in una trappola, rapite e poi vendute da un gruppo armato ad un altro, ma non erano nelle mani dello Stato islamico. Il clima di estrema incertezza trapela anche dall’intelligence italiana, secondo cui “siamo in una fase delicatissima che richiede il massimo riserbo”. Da parte delle istituzioni c’è la consapevolezza che “la situazione è angosciante” e che “le ragazze mandano un grido di soccorso”, afferma il presidente della Camera Laura Boldrini, augurandosi che “si riesca a riportarle a casa”. All’Adnkronos il papà di Vanessa ha spiegato che “La Farnesina sta lavorando, loro stanno continuando il loro lavoro”, alla famiglia di Greta e Vanessa non resta, ancora una volta, che aspettare.