Giunto all’ultima tappa il tour d’addio della band
La decima edizione del Festival Collisioni, il festival agri-rock che miscela musica, letteratura e
enogastronomia a Barolo, nel cuore della Langhe piemontesi, è stata la scenografia della tappa finale del lungo tour d’addio con il quale Elio e le Storie Tese hanno salutato i loro fan prima dell’annunciato ritiro dalle scene.
Dopo 38 anni di carriera il gruppo si è dunque sciolto definitivamente con un concerto che chiude il tour d’addio iniziato dopo lo show di fine 2017 a Milano. “Questa volta è davvero finita. Non andiamo in pensione e noi non abbiamo litigato. Mi piacerebbe fare cose diverse. Mi affascina l’idea di diventare un influencer”, ha dichiarato Elio dal palco di Barolo.
A ritrovarsi nella cittadina piemontese per l’ultimo saluto alla band diversi ospiti ed amici: da Rocco Tanica, che si è unito alla band in quella che dovrebbe essere l’ultima performance, a Filippo Graziani, da Fabio Rovazzi a Cristina D’Avena, da Maccio Capatonda a Piero Pelù, da Geppi Gucciari a Jantoman, dai The Kolors ai Neri per caso, da Skardy a Street Clerks.
Ognuno degli intervenuti si è unito alla band per interpretare i brani della storia del gruppo in maniera singolare. Piero Pelù ha scelto di cantare ‘Regime di cuori’, la versione ironica della ‘Regina di cuori’ dei Litfiba, mentre i ‘Neri per Caso’ hanno proposto nel finale ‘Arrivedorci’; Maccio Capotonda si è invece esibito in un assurdo ‘assolo di pianto’. Insomma una nutrita e sentita partecipazione a quello che alla vigilia la band aveva definito ‘un funerale festoso’ e che si è aperto con l’enorme scritta ‘Rip Elio e le Storie Tese 1980-2018’ a sormontare il palco dal quale la band ha regalato al suo pubblico oltre tre ore di spettacolo. Sketch, cambi d’abito, dialoghi semi seri ai limiti dell’assurdo sono stati gli ingredienti di uno spettacolo all’insegna di quella lucida e strampalata ironia che ha sempre caratterizzato le esibizioni del gruppo.
L’ultimo singolo, dal titolo ‘Una canzone circolare’, è stato scritto per Legambiente ed è stato pensato per trasformarsi continuamente in qualcosa di nuovo: tutti i musicisti sono infatti invitati a usarne le note finali per comporre altri singoli: “Abbiamo pensato che la nostra ultima canzone potesse essere il primo brano compostabile della musica leggera italiana”, hanno dichiarato i componenti del gruppo fondato da Stefano Belisari. Ironici e divertenti, geniali a livello compositivo e con il gusto di giocare con i più comuni cliché per distruggerli e ricomporli a loro piacimento, gli Elii hanno esordito sulla scena musicale italiana nel 1980. A fondare il gruppo che nel tempo ha guadagnato una popolarità sempre crescente, Stefano Belisani, in arte Elio.
A consacrarli al grande pubblico, dopo numerose apparizioni in tv al seguito della Gialappa’s Band in ‘Mai dire Gol’ o di Claudio Bisio a ‘Zelig’, la partecipazione al Festival di Sanremo nel 1996, dove la band si è aggiudicata il premio della critica ‘Mia Martini’ con il brano ‘La terra dei cachi’. Nel 1999 Elio e le Storie Tese hanno ricevuto a Dublino il premio come ‘best italian act’ agli European Music Awards di MTV e nel 2003 il premio ‘miglior videoclip’ agli Italian Music Awards della FIMI. Nel 2011 sono stati incoronati da Rockol e dai suoi lettori come ‘artisti italiani del decennio 2001/2010’. Dopo 17 anni d’assenza, tornano a Sanreno, classificandosi nuovamente secondi con il brano ‘La canzone mononota’ e vincendo di nuovo il Premio della critica ‘Mia Martini’, quello per il ‘Miglior Arrangiamento’ e il ‘Premio della Sala Stampa Radio, Web e TV’.
Il 17 ottobre 2017, durante un’intervista alla trasmissione ‘Le Iene’, annunciano lo scioglimento della band, dopo 37 anni di attività, in occasione del cosiddetto Concerto Definitivo che si è svolto il 19 dicembre al Mediolanum Forum. Il 15 dicembre 2017 è stata annunciata la loro presenza nel cast del Festival di Sanremo 2018e a seguire il loro ultimo Tour d’Addio nei palazzetti italiani.
foto: Ansa